Elettricità e smart living

24 Marzo 2017 Smart Building Italia


zunino-edison_energia_270Un “ritorno al futuro” per l’elettricità. Una nuova rivoluzione, come accadde agli inizi dell’Ottocento. Una rivoluzione di stampo 4.0, naturalmente, scenario descritto da Alessandro Zunino, Ad di Edison Energia (nella foto), nell’intervista pubblicata da La Repubblica. Lettura interessante anche perché fa comprendere come la distinzione tra elettrico ed elettronico (digitale) sia ormai obsoleta, superata dal concetto di integrazione che trova nell’edificio smart l’ambiente più consono per materializzarsi.

«Le nuove tecnologie e la loro evoluzione stanno provocando un cambiamento radicale nel modo in cui tutti noi percepiamo e viviamo l’energia. – dice infatti Zunino – Grazie ai nuovi software, ma soprattutto grazie all’internet delle cose, l’energia si scompone nei suoi singoli fattori e gli oggetti che per funzionare hanno bisogno di elettricità stanno diventando parlanti. Nasce tutta una serie di servizi che renderanno l’energia comandabile e interattiva».

E quindi, il frigorifero di casa non ci avvertirà nel caso in cui lo yogurt sta scadendo – immagine d’effetto che piace molto alla stampa – ma più utilmente «potremo impostare alert che ci avviseranno quando stiamo usando troppa elettricità ed anche quando potrebbe verificarsi un guasto o quando è venuto il momento di cambiare elettrodomestico perché usurato e dispendioso», continua Zunino.

Insomma, i servizi di smart living deriveranno anche dall’elettricità, una commodity fin qui «vissuta come una indistinta entità, riferita per lo più a una bolletta», afferma il manager. È chiaro che ci troviamo ancora in un mercato allo stato nascente, nicchia da early adopters: «in pochissimi ne hanno ancora capito le potenzialità – chiosa infatti Zunino – ma presto l’onda crescerà e non si potrà fermare».

elettricitàÈ in vista per il settore dell’elettrodomestico una sorta di rottamazione 4.0? «Un qualunque elettrodomestico per essere intelligente deve contenere intelligenza. Ad esempio, un collegamento bluetooth o uno standard analogo. L’importante è che abbia un sistema aperto e che si possa collegare con altri apparecchi di diverse marche, senza doverli sostituire o privilegiare un’unica marca – spiega Zunino – già oggi ci sono oggetti intelligenti per la casa che si possono acquistare con poca spesa, ad esempio una centralina che regoli l’attività degli altri oggetti o spine che si collegano agli elettrodomestici e che indicano i livelli di consumo».