La sentenza della Cassazione è un bene per l’impianto multiservizio?

4 Settembre 2017 Smart Building Italia


Sarà la Cassazione a dare un impulso alla installazione dell’impianto multiservizio negli edifici? Il sito Edilportale.com ha infatti pubblicato la settimana scorsa la notizia relativa alla sentenza della Cassazione 20214/2017 secondo cui l’impresa di costruzioni «è responsabile dei vizi presenti nel progetto che è chiamata a realizzare». L’articolo spiega che in base a questa sentenza «ogni soggetto deve rispettare le regole della propria attività. Oltre a questo, se, in base alle competenze di cui è in possesso, si accorge di vizi o errori presenti nel progetto, ha l’obbligo di denunciarlo e farlo presente al committente. La situazione non cambia se il soggetto che realizza l’opera non si accorge degli errori pur avendo le competenze necessarie per farlo. Anche in questo caso è considerato responsabile degli errori commessi nella realizzazione dell’opera». E «se non lo fa, paga un risarcimento».

Insomma, e in ogni caso, è chi realizza l’opera ad esserne responsabile. E tra le regole dell’attività dei costruttori rientra anche l’Art. 135-bis del T.U dell’Edilizia che sancisce che «gli edifici di nuova costruzione e le opere di ristrutturazione profonda per cui le domande di autorizzazione edilizia sono presentate dopo il 1 luglio 2015  devono essere equipaggiati con una infrastruttura fisica multiservizio passiva interna all’edificio e di un punto di accesso». Al cui proposito il notaio Nicola La Gioia intervenuto nello Smart Building Roadshow del 2016 affermò: «Sottolineo che il legislatore ha parlato di “obbligo” non di possibilità».

E se, come ha scritto la funzionaria del MISE, Donatella Proto, «Va sottolineato come sia evidente che il quadro normativo delineato dal legislatore sin dal 2002 … sia poco noto e quasi del tutto inattuato», appare altrettanto evidente che la sentenza della Cassazione possa contribuire alla sensibilizzazione verso l’obbligo di legge dell’impianto multiservizio presso il settore dedicato alle costruzioni edilizie. La minaccia di pagare il risarcimento sarà un fattore determinante affinché la legge venga osservata in modo corretto?