L'articolo Smartbuilding.edu a Didacta: le nuove tecnologie audio/video a supporto della nuova didattica sembra essere il primo su Smart Building Italia.
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Tra i temi oggetto di incontri nell’area Smartbuilding.edu, alla Fiera Didacta, edizione 2024, a Firenze, Fortezza da Basso, dal 20 al 22 marzo, l’audio-video riveste un ruolo particolare, in quanto riguarda in modo diretto le tecnologie a disposizione della didattica a distanza nella scuola, dell’inclusività di ogni persona che apprende e della qualità multimediale dell’offerta dei contenuti.
Da tempo le nuove tecnologie stanno profondamente cambiando il settore dell’istruzione, nelle modalità dell’offerta dei contenuti, migliorando l’apprendimento attraverso dispositivi e supporti audio e video. Le aziende specializzate nella fornitura di tecnologie audio e video per la didattica, quali fornitori di innovazione, possono offrire al mondo della scuola una vasta gamma di soluzioni per dare più efficacia alla didattica, proponendo contenuti multimediali, e consentendo anche l’insegnamento a distanza. Tecnologie rilevanti come le piattaforme per videolezioni e videoconferenze, che permettono agli insegnanti di registrare lezioni o di svolgere attività a distanza, dispositivi e software che creano esperienze di VR (realtà Virtuale) e AR (realtà aumentata) che offrono agli studenti esperienze immersive tridimensionali, viaggiando per esempio indietro nel tempo nella storia, vengono oramai integrate in diversi progetti innovativi per migliorare l’offerta formativa.
Insegnanti e studenti utilizzano in modo diffuso mezzi di creazione quali software di editing audio e video, videocamere e microfoni speciali per creare contenuti di alta qualità tecnica e di buon livello culturale, dando libertà alla loro espressione creativa. Piattaforme di streaming e archiviazione video contengono già notevoli quantità di Gigabytes di video didattici, utilizzabili da vaste comunità studentesche. La disponibilità di queste tecnologie sta trasformando la professione del docente, e le modalità di insegnamento/apprendimento a scuola e a casa. Il ruolo di interfaccia tra il mondo dell’istruzione e quello degli apparati Audio/Video è rappresentato dalle Aziende assemblatrici di soluzioni, che devono essere in grado di analizzare le esigenze didattiche delle organizzazioni con grande professionalità, e proporre di conseguenza i dispositivi più adatti alle configurazioni utili alla didattica. Tra queste troviamo Audiosales Entertainment Solutions, azienda italiana leader nella distribuzione di soluzioni audio, video e luci per il mercato professionale, che si occupa di installazione, anche mediante una rete di partner qualificati, come system integrator, installatori, progettisti. Proprio Audiosales curerà gli interventi e le presentazioni per il pubblico riguardanti il mondo Audio/Video nella scuola, con questo calendario:
mercoledì 20 marzo
ore 10,30: il sistema Contacta a supporto delle disabilità uditive
ore 14,00: Telecamere, nuove tecnologie a supporto della didattica a distanza
giovedì 21 marzo
ore 10,00: La qualità dell’acustica nei luoghi di studio, le soluzioni ISINAC
ore 14,00: AVPRO Edge e Canon, nuove tecnologie a supporto della didattica a distanza.
Venerdì 22 marzo
ore 11,30: La qualità dell’acustica nei luoghi di studio, le soluzioni ISINAC
ore 15,00: Comunicare giocando grazie alla tecnologia CONTACTA
L'articolo Smartbuilding.edu a Didacta: le nuove tecnologie audio/video a supporto della nuova didattica sembra essere il primo su Smart Building Italia.
]]>L'articolo L’equivoco sull’energia primaria e il processo di decarbonizzazione sembra essere il primo su Smart Building Italia.
]]>Questo dato (la quantità di energia primaria necessaria), costituisce il principale appiglio a cui si attaccano tutti gli scettici della transizione energetica in atto, quasi si potesse stabilire una connessione diretta tra domanda di energia primaria e domanda di servizi che richiedono energia per funzionare. L’equazione che sostengono, infatti, è più servizi uguale più energia necessaria, ovvero ancora, dal momento che la domanda di servizi innovativi non smette di crescere, parallelamente la domanda di energia primaria crescerà e per ogni Paese sarà necessario assicurarsi di poterla avere a disposizione e le fonti rinnovabili non saranno sufficienti.
In realtà l’evoluzione tecnologica ci sta dimostrando che questa equazione non funziona più e che lo sviluppo di nuovi servizi/tecnologie non è direttamente correlabile ad un aumento di domanda di energia primaria, ovvero che la domanda di energia primaria non è una vera misura della domanda in senso lato.
L’esempio che chiunque è in grado di comprendere è quello della domanda di illuminare una stanza: una domanda che fino a poco tempo fa si poteva soddisfare usando una lampadina a incandescenza da 75 W, tenendola accesa per 2.000 ore l’anno e consumando quindi 150 kWh che, se prodotti da una centrale a carbone con un’efficienza del 35% e perdite di rete del 10%, faceva sì che la domanda di energia primaria per illuminare quella stanza fosse di 476 kWh. Se però per soddisfare la stessa domanda (illuminare una stanza per 2000 ore l’anno) oggi usiamo una lampadina a LED da 10W alimentata dal tetto fotovoltaico di casa, riduciamo automaticamente la domanda primaria di energia del 95%, ovvero a 24Kwh, riducendo drasticamente le emissioni di CO2 senza intaccare minimamente la qualità del servizio richiesto.
Ugualmente se si passa da un’auto a combustione interna ad una elettrica ricaricata con fonti rinnovabili, si può ottenere una riduzione del 75% del fabbisogno di energia primaria e si elimina il 100% delle emissioni dal motore, senza riduzione della mobilità.
Un terzo esempio riguarda il riscaldamento di una casa media di un Paese Occidentale. Se il riscaldamento è a gas o a gasolio, dopo aver tenuto conto del 15% di perdite a monte e del 90% di efficienza della caldaia, il consumo di energia primaria si attesterà attorno ai 21 MWh all’anno. Passando a una pompa di calore con un coefficiente di rendimento medio annuale di 4 e si tiene conto del 10% di perdite di rete, il consumo si riduce a 4,6 MWh. Se poi la pompa di calore fosse alimentata con elettricità pulita è possibile ridurre il fabbisogno di energia primaria del 78% senza alcuna riduzione del comfort.
Questo per dire che una fetta molto rilevante (si è calcolato circa i due terzi negli Usa) dell’energia primaria consumata, allo stato attuale, va semplicemente sprecata.
Alla luce di questo semplice ragionamento ne deriva che l’obiettivo della transizione energetica non è la sostituzione dell’intera domanda di energia primaria attuale con fonti rinnovabili, ma in realtà molto molto meno, grazie all’efficienza delle nuove apparecchiature e soluzioni tecnologiche che pur garantendo una qualità del servizio uguale o addirittura superiore, consumano (e soprattutto sprecano) molto meno (si pensi al riguardo all’energia sprecata dai motori a combustione in termini di calore da dissipare).
Vale quindi la massima che dovrebbe entrare nella testa a tutti coloro che hanno potere decisionale: la transizione energetica si ottiene anzitutto col risparmio; ma risparmio, aggiungiamo ora, non significa affatto avere meno servizi o peggiori. Possiamo quindi guardare al futuro con un po’ di più ottimismo.
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]]>L'articolo Il caso studio iComfort all’ultima edizione di SBE sembra essere il primo su Smart Building Italia.
]]>La partecipazione di iComfort al Smart Building Expo è stata un successo notevole, mettendo in risalto le sue soluzioni avanzate per la gestione intelligente degli edifici. Attraverso l’utilizzo di totem interattivi e demo coinvolgenti, iComfort ha evidenziato il proprio impegno verso l’innovazione. I totem, situati in punti strategici dello stand, hanno fornito dimostrazioni di Digital Signage e dashboard tecniche per la gestione e il monitoraggio degli edifici, dimostrando la semplicità e l’efficacia della tecnologia iComfort.
L’analisi dell’occupancy, basata sui dati raccolti dai sensori avanzati di iComfort, ha offerto preziosi insight sul comportamento dei visitatori e sulla dinamica degli spazi espositivi. Questa analisi ha rivelato una presenza costante con picchi significativi di affluenza, indicando un forte interesse verso le innovazioni presentate. Le variazioni di occupancy tra le diverse aree dello stand e le fluttuazioni giornaliere hanno evidenziato l’importanza di un approccio dinamico nella gestione degli spazi per ottimizzare l’esperienza dei visitatori.
Inoltre, il monitoraggio costante della qualità dell’aria ha confermato l’efficacia che i sistemi di aereazione hanno nel mantenere un ambiente salubre, anche nei momenti di maggiore affluenza.
In conclusione, l’evento ha dimostrato l’efficacia e la versatilità delle soluzioni di iComfort per la gestione intelligente degli edifici, ricevendo un’accoglienza positiva e sottolineando l’importanza di tecnologie innovative nel settore. La risposta favorevole dei visitatori rafforza l’impegno di iComfort verso l’evoluzione continua nel campo della gestione intelligente degli edifici.
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]]>L'articolo Case green: la direttiva UE sembra essere il primo su Smart Building Italia.
]]>La spesa massima ammissibile è 50.000 euro per gli immobili unifamiliari o indipendenti all’interno di edifici plurifamiliari, 40.000 euro per gli edifici da uno a otto unità immobiliari e 30.000 euro per edifici hanno con oltre 8 unità. La spesa minima per chi decide quindi di fare il cappotto termico per migliorare l’efficientamento energetico della casa, oscilla tra queste misure.
Ci sarà tempo fino al 2040 per eliminare caldaie a combustibili fossili, e dal 2025 dovranno dovranno terminare i sussidi per le caldaie autonome. Inoltre, dal 2025 non saranno più ammesse agevolazioni fiscali per gli impianti tradizionali, ma solo per gli ibridi.
L’obbligo di installare i pannelli solari riguarderà solo i nuovi edifici pubblici, progressivo fino al 2030.
L'articolo Case green: la direttiva UE sembra essere il primo su Smart Building Italia.
]]>L'articolo Smartbuilding.edu a Didacta: a scuola di cybersecurity sembra essere il primo su Smart Building Italia.
]]>Smartbuilding.edu aspetta i visitatori, nei tre giorni di kermesse, al piano terra, all’interno del padiglione “Spadolini”, dove si potrà assistere a presentazioni ed incontri sui diversi temi in focus nella sua area, dal controllo della corretta illuminazione, a quello della qualità dell’aria, dalle tecnologie al servizio della didattica a distanza, della cybersecurity, dell’intelligenza artificiale, dell’inclusione, all’efficienza energetica, e al controllo degli accessi. In ognuno dei tre giorni di eventi sono in programma, tra gli altri appuntamenti nello spazio Smartbuilding.edu, incontri sulla cybersecurity, tema curato dall’Azienda Big Rock, che affronta per il pubblico anche l’argomento “intelligenza artificiale”.
Big Rock è un’azienda digitale, che forma, da un paio di decenni, nuove generazioni di professionisti, tecnici ed artisti nel campo della computer grafica, videogiochi e musica per intrattenimento. Nell’era digitale, la cybersecurity è diventata un aspetto fondamentale per garantire la protezione dei dati e la sicurezza online, specialmente nel contesto scolastico, dove agiscono minori o comunque persone da tutelare con grande cura.
Negli istituti e nelle scuole, con il largo uso di computer e connessioni internet, gli studenti sono sempre più esposti a minacce informatiche, rendendo essenziale adottare misure preventive e promuovere una cultura della sicurezza digitale. Le scuole gestiscono, inoltre, una vasta quantità di dati sensibili, come le informazioni personali degli studenti, i dati amministrativi e materiali didattici. Proteggere queste informazioni da accessi non autorizzati, frodi informatiche e attacchi ransomware è cruciale per preservare l’integrità delle istituzioni educative e garantire la privacy degli utenti. Considerando la problematica da una prospettiva puramente didattica, di importanza fondamentale in questo campo è anche l’educazione degli studenti sulla sicurezza digitale. Sensibilizzare e rendere consapevoli gli studenti sui rischi di attività online, insegnare loro buone pratiche di navigazione sicura su internet, promuovere l’uso responsabile dei dispositivi digitali e fornire linee guida per proteggere le proprie informazioni personali sono già materia di insegnamento in diverse scuole, spesso in ambito dell’Educazione Civica. In questo panorama le scuole sono chiamate ad implementare misure di protezione tecnologiche avanzate e piani di gestione dei rischi informatici e di continuità operativa, per affrontare potenziali minacce alla sicurezza.
di Mauro Nicolini
L'articolo Smartbuilding.edu a Didacta: a scuola di cybersecurity sembra essere il primo su Smart Building Italia.
]]>L'articolo Focelda per gli Smart Installer italiani sembra essere il primo su Smart Building Italia.
]]>Con una solida esperienza alle spalle, Focelda ha delineato un modello di collaborazione basato su una strategia win-win, progettata per ampliare l’orizzonte professionale degli installatori attraverso l’adozione di soluzioni tecnologiche di punta. Questa partnership non solo assicura agli installatori incarichi di manutenzione e installazione ma promuove anche un legame esclusivo con la clientela.
Focelda propone un’offerta diversificata, articolata in vari ambiti di punta:
Focelda si impegna a supportare gli installatori in tutte le fasi operative: dalla selezione dell’hardware e del software, alla progettazione delle soluzioni, fino alla configurazione dei dispositivi e alla fornitura dei materiali.
Inoltre, Focelda invita gli installatori a entrare a far parte della propria rete di professionisti, offrendo l’opportunità di lavorare a progetti di grande portata su tutto il territorio nazionale. Questo programma rappresenta un’eccezionale occasione per gli installatori di espandere la propria attività e di esplorare nuove frontiere tecnologiche, all’insegna dell’innovazione e dell’eccellenza.
L'articolo Focelda per gli Smart Installer italiani sembra essere il primo su Smart Building Italia.
]]>L'articolo Sì alla Direttiva europea sulle case green, contrari i partiti italiani di governo sembra essere il primo su Smart Building Italia.
]]>Durante la recente seduta dell’Europarlamento che ha portato all’approvazione della Direttiva sul rendimento energetico degli edifici, qualcuno dei presenti si sarà inevitabilmente chiesto: “Ma quei parlamentari che votano contro sono degli stessi partiti al governo in Italia?”. Proprio così, di fronte al provvedimento che riscrive la transizione energetica degli immobili nel nostro continente, la rappresentanza italiana nell’aula di Strasburgo si è divisa in due, con Pd e Movimento Cinque Stelle favorevoli al provvedimento mentre Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno, appunto, votato contro. Un fatto che, al di là di qualunque giudizio politico, è destinato ad avere un peso perché stiamo comunque parlando di un Paese, l’Italia, fra i grandi fondatori dell’Unione Europea.
C’è da dire che la spaccatura delle nostre forze politiche non ha fatto altro che ricalcare quella complessiva nell’emiciclo di Strasburgo, come testimonia l’esito del voto conclusivo, peraltro dopo una seduta che ha avuto anche dei momenti burrascosi: 370 voti favorevoli, 199 contrari e 46 astenuti. E adesso per il varo definitivo della Direttiva sulle case green – come viene comunemente definita oltre che con l’acronimo EPBD (Energy Performance of Building Directive) – manca soltanto il voto del Consiglio UE, che però non dovrebbe riservare sorprese e, soprattutto, comportare ulteriori modifiche al testo.
E proprio i cambiamenti apportati al testo originale della Direttiva, presentato quasi un anno fa, hanno rappresentato il principale motivo di discussione nel dibattito che ha preceduto il voto nell’Europarlamento. Modifiche ritenute eccessive e quindi capaci di compromettere l’efficacia dell’EPBD per i suoi fautori, insufficienti invece a rendere meno drastico il provvedimento per i principali oppositori.
Entrando nel merito, va innanzitutto sottolineato come non cambia l’intento dichiarato della Direttiva europea sulle case green, ovvero indicare il percorso di decarbonizzazione degli immobili dell’Unione Europea in modo di arrivare all’obiettivo conclusivo, che è quello di avere un patrimonio edilizio con zero emissioni per il 2050. Come detto, però, ci sono state delle modifiche, una delle quali particolarmente importante. Nel testo approvato scompare l’imposizione del miglioramento della classe energetica per gli edifici più inquinanti, sostituita con la più “generica” previsione di una riduzione del 16% entro il 2030 (20-22% entro il 2035) relativamente ai consumi energetici del parco edilizio residenziale degli Stati membri.
Un altro punto significativo della Direttiva è relativo agli interventi di riqualificazione energetica. Infatti, il 43% delle opere dovrà riguardare gli edifici con le classi energetiche peggiori. Questo comporta un immediato calcolo per il nostro Paese: dei nostri 12,5 milioni di edifici residenziali saranno ben 5 milioni quelli da ristrutturare. Resta sostanzialmente immutato l’impianto normativo relativo agli edifici di nuova costruzione. Tutti gli immobili pubblici costruiti dal 2028 dovranno essere a zero emissioni, obbligo che invece scatterà nel 2030 per i nuovi immobili privati.
Il principale strumento attivo per migliorare il rendimento energetico degli edifici viene individuato nella tecnologia fotovoltaica con la conseguente previsione, per gli immobili di nuova costruzione, dell’obbligo di installazione di impianti solari. Infine, dopo le polemiche sull’addio ai combustibili fossili per il riscaldamento delle abitazioni, la Direttiva approvata dall’Europarlamento diverge su un punto dal testo originale: viene posticipata dal 2035 al 2040 la messa al bando degli impianti inquinanti e climalteranti (in primis le caldaie a gas). Ma già dal prossimo anno ci sarà il divieto per gli Stati membri di incentivare l’acquisto di questi sistemi di riscaldamento.
L'articolo Sì alla Direttiva europea sulle case green, contrari i partiti italiani di governo sembra essere il primo su Smart Building Italia.
]]>L'articolo “Di Ognuno”: l’accoglienza accessibile con Delta Dore, l’attivista Tomirotti e Panca & partners sembra essere il primo su Smart Building Italia.
]]>Fare turismo accessibile significa rendere gli spazi, le comunità, i territori, l’ospitalità, i servizi, la ristorazione, ma anche i percorsi e la mobilità accessibili e fruibili per tutti. Dovremmo allargare gli orizzonti di pensiero e pensare ad un’ospitalità accessibile, cioè creare un’offerta turistica che mette al centro il benessere e la completa soddisfazione dei clienti, tutti i clienti, in ogni struttura ricettiva.
Questa la mission culturale che si pone il 1° appuntamento del Ciclo di incontri organizzato dall’attivista Valentina Tomirotti, presidente dell’Associazione Pepitosa in carrozza, con l’azienda Delta Dore, leader nella domotica, presso lo showroom Pianca & Partners di Milano.
“L’accessibilità non è semplicemente una questione di conformità normativa, è un’imperativa necessità per creare ambienti che rispettino la dignità e la diversità di tutte le persone. L’accoglienza accessibile non è solo un’aspirazione, ma un diritto fondamentale che incide profondamente sulla qualità della vita di ogni individuo.”, commenta Valentina Tomirotti.
Il Responsabile vendite e marketing di Delta Dore, Matteo Benedetti, spiega l’utilità della domotica come supporto di accessibilità: ‘’Il tema accessibilità in ambito turistico non si limita alla presenza di barriere architettoniche ma coinvolge anche una serie di azioni, come alzare le tapparelle o accendere le luci, che possono avere un impatto significativo sul comfort dell’ospite con disabilità. Delta Dore si impegna ogni giorno a garantire soluzioni versatili che possano essere facilmente integrate in strutture ricettive. La nostra offerta garantisce infatti la possibilità di controllare e gestire gli ambienti attraverso dispositivi comuni come un telecomando o un tablet. Questo “approccio smart” mira a ridurre al minimo le potenziali difficoltà che i fruitori potrebbero incontrare.’’
Questo il leitmotiv dell’appuntamento di mercoledì 20 marzo, ore 10 allo Showroom Pianca & Partner di via Porta Tenaglia 7/N, che avrà un panel dedicato al progetto “DI OGNUNO”: lo spazio di incontro tra industria alberghiera ed extra alberghiera e universal design, per dimostrare come la progettazione inclusiva porti a soluzioni di qualità per tutti, realizzando un vantaggio competitivo nel medio-lungo termine. Roberto Vitali, CEO di Village for all (V4A®) uno dei panelist dell’appuntamento e ideatore del progetto, interviene: “Il cambiamento demografico in atto pone nuove sfide sociali, culturali, progettuali e di ospitalità. L’accessibilità DEVE diventare un elemento fondante della qualità del futuro. La ricaduta diretta sarà di attivare un business etico e dove le persone con disabilità, o esigenze di accessibilità, potranno andare in vacanza potranno anche lavorare. Con un occhio attento ai dati recenti forniti da Expedia, che rivelano come il 54% dei Baby Boomers richieda strutture accessibili durante le vacanze, si comprende l’urgenza di un cambiamento strutturale che anticipi le esigenze delle future generazioni.”
Sarà presente anche la manager di Hospitality, il Salone dell’ Accoglienza di Riva del Garda, Giovanna Voltolini, promotore del progetto: “Garantire esperienze accessibili e di alta qualità rappresenta una sfida e un impegno fondamentale per gli operatori del settore. Hospitality, attraverso il progetto DI OGNUNO, si è posta l’obiettivo di fornire ai visitatori un’esperienza che sia in grado di immergerli direttamente nelle reali necessità delle persone con disabilità, consentendo loro di comprendere appieno le esigenze e le opportunità legate all’accessibilità.”
“Il design dell’area progettuale parte da due considerazioni: la progettazione inclusiva è uno strumento di innovazione in grado di allargare il mercato di riferimento, ed è l’ambiente che disabilita – evidenzia Cristian Catania, architetto e Head of Universal Design di Lombardini22 partner di progetto, Gruppo leader nello scenario italiano dell’architettura e dell’ingegneria – Per questo l’architetto ha una grande responsabilità sociale nelle soluzioni che disegna e la proposta di allestimento con tema Inclusività nell’accoglienza, quest’anno negli spazi della reception, vuole dimostrare come lo spazio sia un fattore abilitante se progettato con la matrice dell’universal design. Ci rivolgiamo all’industria alberghiera ed extra alberghiera con dei piccoli suggerimenti di progettazione che possono essere applicati nelle loro strutture e tendiamo a dare risposta non solo alle esigenze delle persone con disabilità, ma anche alle loro ambizioni.”
Evento gratuito su prenotazione: https://www.eventbrite.it/e/accoglienza-accessibile-nel-turismo-tickets-850793023837?aff=odcleoeventsincollection
L'articolo “Di Ognuno”: l’accoglienza accessibile con Delta Dore, l’attivista Tomirotti e Panca & partners sembra essere il primo su Smart Building Italia.
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