L’innovazione è lo smart building

17 Ottobre 2016 Smart Building Italia


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smart buildingMercoledì 19 ottobre alle 14,30 il workshop di apertura di All Digital – Smart Building inaugura idealmente l’evento facendo il punto della situazione anche alla luce delle importanti misure legislative che hanno creato le condizioni favorevoli per lo sviluppo concreto di un mercato più che promettente (per guardare il programma e registrare la vostra partecipazione, cliccate qui).

Nel frattempo, pubblichiamo di seguito il commento sui motivi “strategici” e sull’importanza della presenza delle tecnologie e dei servizi per lo smart building al SAIE di Bologna. Il testo è pubblicato sul tabloid che verrà distribuito gratuitamente nei giorni di fiera contenente le anagrafiche delle aziende che vi espongono e di quelle che contribuiscono all’attività informativa e formativa.

L’innovazione siamo noi

L’economia è cosa complessa. Non l’economia degli economisti, ma l’insieme delle attività produttive e commerciali che contribuiscono alla ricchezza delle nazioni. Tuttavia, pur nella complessità e nell’evoluzione delle cose, resistono due pilastri fondamentali senza i quali il Pil si deprime; due locomotive che trainano tutto il resto; due capisaldi valorosamente old economy che imprimono il ritmo di marcia: l’industria automobilistica e quella edilizia.

Ora, se l’automotive ha recuperato le posizioni perse dalla crisi del 2011 a forza di nuovi modelli e di innovazione (e qui l’elettronica c’entra parecchio), il settore delle costruzioni tarda a ritrovare se non proprio lo smalto degli anni gloriosi con le centinaia di migliaia di permessi di costruire, almeno una velocità di crociera convincente che risollevi le sorti e gli umori del comparto. Per dire, nel secondo semestre 2015, da quando cioè è in vigore l’articolo 135 bis della Legge 164/2014, i permessi di costruire il nuovo sono stati pressapoco 20 mila. Le statistiche Istat certificano un -14,5% anno su anno.

Cosicché, nel vocabolario dei costruttori si son fatti strada sempre più spesso termini come riqualificazione, rigenerazione, sostenibilità. «Concentriamoci sulla riqualificazione delle nostre città avviando un grande processo di rottamazione e sostituzione di tutti gli edifici inquinanti, energivori e poco sicuri», ha detto nel settembre 2015 Claudio De Albertis, presidente Ance, l’associazione nazionale costruttori edili. Un precetto strategico. Una necessità stringente. Se vogliamo, una radicale mutazione della cultura secolare delle costruzioni.

A fianco dell’industria delle costruzioni, dentro al grande SAIE, c’è la comunità dello smart building – i produttori, i dealer, i tecnici installatori, i formatori – che offrono la necessaria e sostanziale alleanza affinché il processo di riqualificazione (e di qualificazione) edilizia assuma più nettamente i contorni dell’innovazione valorizzando gli immobili, garantendo il piacere di abitare secondo i canoni del risparmio e dell’efficienza, della comodità, della sicurezza e del benessere, anche del divertimento domestico che non si limita più solo all’abituale antenna televisiva.

Mattone e tecnologia digitale, a leggerli insieme pare un improbabile connubio. Eppure, a metterli insieme hanno le potenzialità per dare alle case nuove o ristrutturate quell’appeal che si è offuscato con la crisi. Anche un’utilità tangibile perché rispondenti a esigenze nuove e reali, non a capricci. Per l’industria dell’edilizia l’innovazione siamo (anche) noi. Una chance in più.