Milano4You, la prima smart city italiana

17 Marzo 2017 Smart Building Italia


«Smart City – città intelligenti, digitali, connesse e sostenibili – è un argomento di moda da almeno un paio d’anni. Tanta teoria e poca pratica…», ha scritto il Quotidiano Immobiliare, magazine online dedicato al real estate. Il Consiglio Comunale di Segrate (Milano) inverte la tendenza avendo approvato in via definitiva il Piano Integrato di Intervento della prima Smart City integrale, cioè costruita da zero in Italia. Si tratta di Milano4You, progetto di cui ha ampiamente parlato la stampa in questi giorni.

Milano4You «unisce le migliori innovazioni tecnologiche legate al vivere sostenibile, alla mobilità e all’ambiente, a soluzioni energetiche, digitali e architettoniche all’avanguardia. Ospiterà circa 90 mila metri quadri di superficie edificata (residenziale privato, ville e social housing, aree commerciali, una residenza anziani e un centro culturale), oltre a un ampio parco di 80mila mq. L’intera area occupa una superficie di 300 mila mq», ha spiegato Wired.

«L’idea che colpisce di più sul progetto Milano4You – ha scritto ancora il Quotidiano Immobiliare – è che a fronte di abitazioni che verranno messe sul mercato a un costo di 2-3mila euro al mq (la commercializzazione inizierà nel 2018, le residenze saranno consegnate tra il 2019 e il 2020), la smart city è stata pensata per ridurre nel tempo le spese tipiche di bilancio familiare. Come? Ad esempio, prevedendo nel quartiere un sistema di car sharing di macchine elettriche in grado di tagliare i costi di trasporto, ma soprattutto attraverso la raccolta dati (per esempio quelli derivati dalla domotica) che, se venduti, sono in grado di generare valore e produrre quindi ritorni economici».

Il progetto sarà realizzato sotto la regia della società di project management Red con la collaborazione del Politecnico di Milano, di Samsung, Ibm e British Telecom.

«Finalmente si sta definendo una linea di ricerca e applicazione molto promettente perché ci si sta concentrando sugli “smart district”, grazie ai quali si possono provare le tecnologie e attestare la competitività economica, la finanziabilità e l’accettazione sociale di un’idea. Solo se un progetto è sostenibile su piccola scala può essere replicabile in intere città», ha scritto Huffington Post, citando Mauro Annunziato, responsabile divisione Smart Energy di Enea.

«L’adozione delle fonti rinnovabili aiuta ma non basta. – ha spiegato Angelo Turi, amministratore di Red, come scrive Edilizia e Territorio, testata del Sole24Ore – Di qui la progettazione di smart grid e di adeguate infrastrutture digitali, incluse quelle che fanno capo all’Internet of Things, per consentire il monitoraggio e la gestione da remoto degli impianti, la loro capacità di “auto-regolarsi” sulla base delle necessità domestiche ma anche delle fasce orarie di costo dell’energia stessa. Gli edifici saranno tutti predisposti per la fibra ottica e il quartiere «sarà il primo ad essere dotato di una rete 5G».