Fixed wireless all’attacco del 5G

25 Luglio 2018 Smart Building Italia


Alla stampa piacciono le etichette, gli idiomi, le frasi fatte. Probabilmente per comodità e per far prima. Prendiamo risiko, ad esempio. Citando il nome del famoso gioco da tavolo, si intende quel complesso di manovre finanziarie, tra fusioni ed acquisizioni, che fanno parte delle vicende di qualsiasi settore economico. Tlc comprese. E di risiko delle tlc ha parlato proprio un paio di giorni fa Il Sole 24 Ore a proposito dell’accordo tra Linkem e GO Internet per la condivisione le frequenze nella porzione di spettro nella banda 3,5 Mhz e del conseguente ingresso di Linkem nel capitale di GO per una quota del 21%.

«In attesa di un’ennesima promessa di rivoluzione industriale, il 5G ha già avuto conseguenze sul mercato – si legge sul Sole – nel sottobosco delle telco alternative, operatori regionali o comunque di fascia media o piccola, si creano alleanze e aggregazioni». Ora al di là, delle mega operazioni delle grandi telco (tipo l’operazione Wind Tre), l’articolo firmato da Simone Filippetti, prende in esame proprio l’alleanza tra Linkem e GO.

Come sappiamo Linkem è provider di connessioni internet fixed wireless, definito di stazza media per il volume d’affari, ma leader nel mercato della banda larga senza cavo (600 mila clienti attesi a fine 2018 con ricavi per 120 milioni). «Solo in apparenza è un risiko di Serie B – scrive Il Sole – perché oggi è proprio in provincia, nell’Italia del digital divide, dei paesi degli Appennini che hanno ancora connessioni lentissime o non ce l’hanno per niente, che c’è la maggiore richiesta di internet veloce».

Davide Rota, l’ad di Linkem, ha infatti spiegato al giornalista che «in Italia la domanda di connessioni è ai livelli di mercati evoluti e iperdigitalizzati, ma l’offerta di banda larga è bassissima: nelle città di provincia la fibra ottica è ancora minoritaria». E dunque, la banda larga senza fili, meno costosa, più pratica, sarà il sistema di connessione centrale per molte aree del Paese bisognose di performance grazie alla possibilità di moltiplicare la sua capacità di trasmissione «mentre il doppino di rame ha pochi margini di incremento per limiti fisici», ha detto Rota.

Sarà questa prospettiva che ha probabilmente convinto Retelit, la società di servizi dati e infrastrutture tlc, a costituire la terza sponda di questa alleanza basata sul fixed wireless. Per adesso tecnologica (Retelit affitta a Linkem la sua dorsale di cavi in fibra), domani chissà, lascia intendere l’articolo. «Nascerà un polo alternativo dell’internet veloce mobile?».