Il mercato digitale cresce quasi il doppio del Pil

29 Ottobre 2018 Smart Building Italia


«Oggi non c’è da mettere in moto una macchina ferma, ma di dare più velocità a una macchina già in movimento. Non solo è ripresa la domanda del mercato digitale, ma ne è migliorata la qualità, grazie al peso crescente delle componenti più evolute.  IoT, cybersecurity, cloud, big data, servizi web e mobile business, sono cresciuti nel loro complesso del 16,7% nel 2017 e promettono, a condizioni costanti di crescere del 16,5% medio annuo sino al 2020, trainando l’intero mercato, a partire dal software e dai servizi generati in Italia, a tutto vantaggio dell’innovazione di prodotti, servizi e processi».

Lo ha detto Marco Gay, presidente di Anitec-Assiform, la settimana scora a Roma in occasione del convegno Digitale per Crescere in cui è stato presentato lo studio Il Digitale in Italia realizzato in collaborazione con NetConsulting cube (leggi la nota stampa). Nell’evidenza dei numeri, pur con la correzione al ribasso, dal +2,6% al +2,3% previsto per la fine del 2018, l’industria ICT in Italia cresce a un tasso quasi doppio del Pil. «Ma nulla è acquisito: serve la continuità dei programmi nazionali per l’innovazione, come Impresa 4.0, non la loro riduzione a vantaggio della spesa corrente – ha ammonito Gay – Siamo preoccupati e delusi dalle prime risultanze di una legge di bilancio che non sembra avere l’innovazione fra le sue priorità: i tagli a investimenti, ricerca e sviluppo, competenze innovative, danneggiano non solo il nostro settore ma tutta l’industria e, con essa, l’Italia».

Il tono dell’intervento di Marco Gay ha trovato inoltre la “sponda” di Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale: «Siamo molto preoccupati. Nella legge di bilancio manca una visione organica di un Paese che cambia e cresce utilizzando l’innovazione e i processi di trasformazione digitale». Che ha continuato: «Fondamentali gli incentivi a supporto della riqualificazione del personale e per la formazione di nuove competenze digitali e gli incentivi per i progetti di integrazione dei nuovi sistemi e tecnologie di sensoristica, software, di servizi cloud, con i processi aziendali. È la più importante opportunità che abbiamo di fronte per creare nei prossimi tre anni oltre 800 mila nuovi posti di lavoro legati alle competenze digitali, mentre occorre riqualificare almeno altrettanti lavoratori a rischio di obsolescenza professionale, con un impatto sulla crescita del Pil di almeno mezzo punto l’anno».

Insomma, secondo l’associazione nazionale delle imprese ICT e dell’elettronica di consumo, e più in generale l’intera industria tecnologica nazionale, frenare gli investimenti sui programmi nazionali per l’innovazione e per il mercato digitale mette a repentaglio un’importante chance per far crescere l’economia italiana a ritmi adeguati che contribuiscano ad alleggerire il deficit di bilancio. Al di là delle preoccupazioni, rimane il dato di un mercato che ha ricominciato a crescere con tassi che praticamente doppiano il Pil nazionale. Ecco i numeri salienti (per leggere i dati completi, cliccate qui).

Il mercato digitale in Italia (e previsioni fino al 2020)

  • Nel 2017 il valore è stato di 68,7 miliardi di euro, +2,3% rispetto al 2016. Le previsioni di crescita sono del 2,3% nel 2018, del 2,8% nel 2019 e del 3,1% nel 2020.
  • In crescita (in costanza di condizioni) l’area ICT (2017-2020 al +0,9%), molto più vivace quella Digital Enabler (IoT, cloud, cybersecurity, mobile business, 2017-2020 al +16,5%).
  • Tutti i settori, tranne la PA, hanno fatto registrare un incremento della domanda digitale nel 2017. Sempre a costanza di condizioni, il tasso medio annuo di crescita 2017-2020 della domanda business sarà del 4,3%, (+0,6% la domanda consumer).
  • Da qui al 2020 il tasso medio annuo di incremento della domanda delle aziende con oltre 250 addetti è stimato al 4,8%, le aziende con 50-250 addetti +4,4%, le piccole sotto i 50 addetti +3%.
  • Nel 2017 il mercato Industria 4.0 ha sfiorato i 2,2 miliardi di euro, +19,3%.
  • Ad aprile 2018 le unità immobiliari raggiunte dalla banda ultralarga erano il 52,4% (obiettivo di fine 2018 71%). La copertura più elevata è in Lombardia, anche per i 100 Mbps con il 18,8%. Le ultime rilevazioni prospettano uno scenario 2020 con copertura complessiva del 24% per la banda ultralarga a 1 Gb e del 38% per la banda ultralarga a 30 Mbps.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: NetConsulting cube per Anitec-Assinform