Il mercato digitale cresce quasi il doppio del Pil
«Oggi non c’è da mettere in moto una macchina ferma, ma di dare più velocità a una macchina già in movimento. Non solo è ripresa la domanda del mercato digitale, ma ne è migliorata la qualità, grazie al peso crescente delle componenti più evolute. IoT, cybersecurity, cloud, big data, servizi web e mobile business, sono cresciuti nel loro complesso del 16,7% nel 2017 e promettono, a condizioni costanti di crescere del 16,5% medio annuo sino al 2020, trainando l’intero mercato, a partire dal software e dai servizi generati in Italia, a tutto vantaggio dell’innovazione di prodotti, servizi e processi».
Lo ha detto Marco Gay, presidente di Anitec-Assiform, la settimana scora a Roma in occasione del convegno Digitale per Crescere in cui è stato presentato lo studio Il Digitale in Italia realizzato in collaborazione con NetConsulting cube (leggi la nota stampa). Nell’evidenza dei numeri, pur con la correzione al ribasso, dal +2,6% al +2,3% previsto per la fine del 2018, l’industria ICT in Italia cresce a un tasso quasi doppio del Pil. «Ma nulla è acquisito: serve la continuità dei programmi nazionali per l’innovazione, come Impresa 4.0, non la loro riduzione a vantaggio della spesa corrente – ha ammonito Gay – Siamo preoccupati e delusi dalle prime risultanze di una legge di bilancio che non sembra avere l’innovazione fra le sue priorità: i tagli a investimenti, ricerca e sviluppo, competenze innovative, danneggiano non solo il nostro settore ma tutta l’industria e, con essa, l’Italia».
Gay: Il #digitale è ripartito in #Italia. Il mercato crescerà del 2,7% medio annuo sino al 2020. Possiamo ricuperare i ritardi che abbiamo accumulato in passato. @marcogy a #digitalxcrescere pic.twitter.com/2cQKEVAsY2
— Anitec-Assinform (@anitecassinform) 25 ottobre 2018
Il tono dell’intervento di Marco Gay ha trovato inoltre la “sponda” di Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale: «Siamo molto preoccupati. Nella legge di bilancio manca una visione organica di un Paese che cambia e cresce utilizzando l’innovazione e i processi di trasformazione digitale». Che ha continuato: «Fondamentali gli incentivi a supporto della riqualificazione del personale e per la formazione di nuove competenze digitali e gli incentivi per i progetti di integrazione dei nuovi sistemi e tecnologie di sensoristica, software, di servizi cloud, con i processi aziendali. È la più importante opportunità che abbiamo di fronte per creare nei prossimi tre anni oltre 800 mila nuovi posti di lavoro legati alle competenze digitali, mentre occorre riqualificare almeno altrettanti lavoratori a rischio di obsolescenza professionale, con un impatto sulla crescita del Pil di almeno mezzo punto l’anno».
Insomma, secondo l’associazione nazionale delle imprese ICT e dell’elettronica di consumo, e più in generale l’intera industria tecnologica nazionale, frenare gli investimenti sui programmi nazionali per l’innovazione e per il mercato digitale mette a repentaglio un’importante chance per far crescere l’economia italiana a ritmi adeguati che contribuiscano ad alleggerire il deficit di bilancio. Al di là delle preoccupazioni, rimane il dato di un mercato che ha ricominciato a crescere con tassi che praticamente doppiano il Pil nazionale. Ecco i numeri salienti (per leggere i dati completi, cliccate qui).
Il mercato digitale in Italia (e previsioni fino al 2020)
- Nel 2017 il valore è stato di 68,7 miliardi di euro, +2,3% rispetto al 2016. Le previsioni di crescita sono del 2,3% nel 2018, del 2,8% nel 2019 e del 3,1% nel 2020.
- In crescita (in costanza di condizioni) l’area ICT (2017-2020 al +0,9%), molto più vivace quella Digital Enabler (IoT, cloud, cybersecurity, mobile business, 2017-2020 al +16,5%).
- Tutti i settori, tranne la PA, hanno fatto registrare un incremento della domanda digitale nel 2017. Sempre a costanza di condizioni, il tasso medio annuo di crescita 2017-2020 della domanda business sarà del 4,3%, (+0,6% la domanda consumer).
- Da qui al 2020 il tasso medio annuo di incremento della domanda delle aziende con oltre 250 addetti è stimato al 4,8%, le aziende con 50-250 addetti +4,4%, le piccole sotto i 50 addetti +3%.
- Nel 2017 il mercato Industria 4.0 ha sfiorato i 2,2 miliardi di euro, +19,3%.
- Ad aprile 2018 le unità immobiliari raggiunte dalla banda ultralarga erano il 52,4% (obiettivo di fine 2018 71%). La copertura più elevata è in Lombardia, anche per i 100 Mbps con il 18,8%. Le ultime rilevazioni prospettano uno scenario 2020 con copertura complessiva del 24% per la banda ultralarga a 1 Gb e del 38% per la banda ultralarga a 30 Mbps.
Fonte: NetConsulting cube per Anitec-Assinform