Filla a Bologna: il nuovo centro per l’ambiente e la sostenibilità
Una struttura progettata dall’Architetto Mario Cucinella, inaugurata a febbraio e che accoglierà attività dedicate alla sostenibilità, con particolare riferimento alle nuove generazioni, gestite da Fondazione IU Rusconi Ghigi.
“Una foglia bianca posata in mezzo agli alberi” del parco della Montagnola, per i bolognesi semplicemente “la Montagnola”, cuore verde della città: con queste parole l’Architetto Mario Cucinella descrive Filla, la struttura progettata per il Comune di Bologna nel parco, da tempo oggetto di interventi di riqualificazione finalizzati a restituire alla cittadinanza un luogo diventato, nel corso degli anni, problematico per gli episodi di microcriminalità quotidiana che ne compromettono la fruizione in sicurezza.
Nata dalla fusione di tre realtà – Fondazione Innovazione Urbana, Fondazione Rusconi e Fondazione Villa Ghigi – Fondazione IU Rusconi Ghigi porta in dote competenze decennali sui temi della sostenibilità e dell’educazione ambientale con la quarantennale esperienza di tutela del parco di Villa Ghigi e di promozione di attività dedicate a bambine, bambini e famiglie, ed è punto di riferimento sul territorio bolognese sui temi dell’amministrazione condivisa e della progettazione partecipata dello sviluppo e delle trasformazioni della città, secondo un modello innovativo che vede al centro il dialogo tra amministrazione, cittadinanza, associazioni e mondo economico, sociale e culturale.
GLI EVENTI
Tra i primi appuntamenti che sono stati ospitati da Filla anche la prima presentazione pubblica del Progetto Europeo Talea per contrastare il fenomeno delle isole di calore attraverso azioni di rinverdimento in città, nell’ambito del più ampio piano di Bologna Verde, percorso della Fondazione che punta a un rinverdimento della città con il coinvolgimento diretto di abitanti e associazioni in azioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, attraverso raccolte dati, progetti pilota e attività a carattere educativo, divulgativo e scientifico. O ancora il ciclo di incontri ispirati al format dei Climate Café, workshop partecipativi per promuovere la resilienza climatica a livello locale attraverso momenti di dialogo e confronto.
IL COMPLESSO
Il complesso si compone di tre “bolle”, edifici curvi ad alta efficienza energetica – un Auditorium, un Laboratorio e un terzo edificio destinato a diventare un Kinder Caffè – uniti tra loro da un portico – forse la cifra architettonica più caratteristica di Bologna – che si snoda in mezzo agli alberi (l’esigenza progettuale era quella di non intaccare il patrimonio vegetale del parco) conferendo alla pianta della struttura un andamento sinuoso. Il nome scelto è un neologismo che affonda le sue radici nella lingua greca e gioca su una serie di rimandi: da un lato Φύλλον/fillon, il termine greco che designa la foglia, dall’altro l’assonanza con il verbo Φιλέω/fileo, ossia prendersi cura, voler bene, invito che viene rivolto a tutta la cittadinanza per una gestione consapevole e rispettosa dell’ambiente.