Ftth, la fibra che spinge il futuro digitale mondiale

15 Dicembre 2025 Ilaria Rebecchi


L’espansione della fibra ottica fino a casa (FTTH) continua senza soste, plasmando il panorama delle telecomunicazioni globali.

Secondo il report di Polaris Market Research, il mercato FTTH ha toccato nel 2024 un valore di 62,64 miliardi di dollari e punta a raggiungere 199,40 miliardi entro il 2034, con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) stimato del 12,3 %.

Tra streaming, smart working e servizi

Dietro questa crescita c’è una domanda crescente di servizi digitali ad alte prestazioni: video in streaming, gaming online, applicazioni di smart home, soluzioni per il lavoro da remoto e l’Internet of Things richiedono connettività veloce, stabile e con bassa latenza — caratteristiche in cui la FTTH eccelle.
La fibra diretta all’utente diventa quindi un asset cruciale, non solo per le prestazioni, ma anche come elemento strategico in un mondo digitale sempre più integrato.

Ma l’espansione della fibra non è solo tecnologia: è leva di innovazione e strumento di inclusione digitale. Attraverso l’FTTH si possono abilitare servizi come la telemedicina, l’educazione a distanza, applicazioni immersive e automazione urbana. Inoltre, questo tipo di rete rappresenta una delle poche soluzioni praticabili per ridurre il digital divide: in zone rurali, montane o periferiche, dove le infrastrutture tradizionali faticano ad arrivare, la fibra può fare la differenza.
In Brasile, ad esempio, l’accordo tra V.tal e Ligga prevede l’estensione della fibra in oltre 300 municipalità, raggiungendo 22 milioni di unità immobiliari — un caso concreto in cui investimenti pubblici e privati si combinano per colmare gap infrastrutturali.

I protagonisti del mercato

Nel 2024, il segmento dei telecom operator ha detenuto la quota di mercato più elevata nell’ambito FTTH, avvantaggiato dalle reti esistenti e dalla capacità di investimento. La pandemia ha accentuato l’urgenza di una connettività affidabile, spingendo molti operatori a orientarsi verso infrastrutture future-proof.
La strategia è duplice: soddisfare la crescente domanda di banda e, allo stesso tempo, differenziarsi offrendo servizi a valore aggiunto che fidelizzino l’utenza. In tale contesto, la fibra diventa anche elemento competitivo, non solo infrastruttura.

La situazione a livello globale

L’Asia-Pacifico è oggi il polo trainante per la crescita FTTH, grazie a paesi come Cina, Corea del Sud e Giappone che hanno puntato fortemente su infrastrutture digitali. Anche il Nord America registra una rapida espansione, spinto dall’adozione massiva di lavoro ibrido, servizi data-intensive e politiche di sostegno governativo.
Parallelamente, viene osservato un segmento emergente di domanda nella fascia tra 50 e 100 Mbps: utenti che cercano prestazioni elevate a costi contenuti, spingendo gli operatori ad ampliare le proprie offerte in termini di velocità e qualità.
Tuttavia, non tutto è in discesa. I costi iniziali per portare la fibra fino all’abitazione — in particolare nel “last mile” — restano elevati. Nelle aree urbane densamente popolate, le difficoltà logistiche e la convivenza con infrastrutture esistenti rappresentano ostacoli non trascurabili.
Inoltre, la concorrenza con tecnologie consolidate (come il rame evoluto, il Coax o soluzioni wireless) può rallentare l’adozione, soprattutto laddove gli investimenti non sono agevolati da incentivi o politiche pubbliche chiare.

Il report evidenzia anche una tendenza verso collaborazioni strategiche e integrazione verticale. Ad esempio, accordi come quello tra Windstream e Sterlite Technologies sono indicativi della volontà degli operatori di costruire ecosistemi infrastrutturali capaci di rispondere ai futuri scenari digitali.

Ilaria Rebecchi

Executive Editor della rivista e del portale Smart Building Italia, lavora come Giornalista e Senior Copywriter specializzata in settori come tecnologia e digitale, creatività e social media.