BACS: a Natale il Conto Termico 3.0… vale!

30 Novembre 2025 Ilaria Rebecchi


Il nuovo conto termico 3.0, che sarà in vigore da Natale 2025, incentiva i BACS per gli edifici privati non residenziali con limiti incrementati più del doppio rispetto al 2.0.

Sta per essere pubblicato il nuovo decreto dei “requisiti minimi” che impone come livello minimo di automazione la classe B della UNI EN ISO 52120-1 per tutti gli edifici non residenziali oltre i 290 kW di potenza nominale anche quando sono oggetto solo di ristrutturazione energetica.
Diversi studi, compreso quello del PoliMI, dimostrano che il tempo di ritorno dell’investimento sui BACS non supera i 5 anni, senza alcun incentivo.

L’installazione dei BACS è quindi non solo un obbligo ma un’opportunità imperdibile per abbattere i consumi reali degli edifici, aprendo la strada alle emissioni zero.
In molti stanno parlando (male o bene) della nuova EPBD rev.4 chiamata comunemente “case green”: politici, operatori tecnici, produttori, e anche amministratori di condominio.
Gli esperti, che si occupano quotidianamente di BACS, parlano spesso del futuro obbligo del calcolo dello SRI dalla seconda metà del 2027 per gli edifici non residenziali con potenza superiore a 290 kW.
Questo è certamente corretto ma, ad oggi, non sappiamo ancora quando arriverà la legge di attuazione della direttiva EPBD 4.
Oggi abbiamo una necessità molto più impellente ed un obbligo normativo già presente grazie al Dlgs 48/20, la legge di attuazione della precedente EPBD rev.3 del 2018.

Ma andiamo con ordine: l’obbligo dei BACS in Italia ha una storia di ben dieci anni. Risale infatti al 26.6.2015 l’attuale decreto dei “requisiti minimi” che accompagna la legge 90/2013 di attuazione della lontana EPBD v2 del 2010. In questo decreto si impone la classe B della UNI EN 15232 (ora UNI EN ISO 52120-1) per tutti gli edifici non residenziali nuovi o sottoposti a ristrutturazione importante di primo livello. Quest’obbligo, in gran parte disatteso quanto sconosciuto, è tuttora in vigore.

Conto termico 2.0: BACS

Di fatto, l’unico incentivo disponibile era il conto termico 2.0 che a Natale sarà sostituito con la versione 3.0. Il 2.0 prevedeva, per i BACS di classe B, un incentivo del 40% delle spese sostenute ma era destinato solo alla Pubblica Amministrazione (incentivo 1.G) e che poteva arrivare anche al 100% per scuole e ospedali (emendamento 48-ter della conversione in legge del DL 104-2020). I massimali erano 50.000 euro e 25 euro/m2. Di fatto gli interventi 1.G pesano solo per l’1% di tutti gli interventi della PA (fonte contatore conto termico GSE).

Fonte: contatore conto termico del GSE aggiornato al 1.10.25

 

Siamo quindi ben lontani da una penetrazione dei BACS come la legge vorrebbe (e forse anche il buon senso, ma questo aspetto verrà approfondito in seguito grazie ai tempi di ritorno), ma c’è di più.

Dlgs 48/20

Nel 2020 è stata emanata la già citata legge 48/20 in cui all’art. 6 comma 2) 3-sexies si legge: “ove tecnicamente ed economicamente fattibile, entro il 1° gennaio 2025 gli edifici non residenziali, dotati di impianti termici con potenza nominale superiore a 290 kW, sono dotati di sistemi di automazione e controllo”.

Fonte: Dlgs 48/20, art. 6, comma 2, 3-sexies.

 

Con questo decreto, finalmente è stata attuata la direttiva EPBD v3 che impone i sistemi BACS in tutti gli edifici non residenziali con potenza nominale superiore a 290 kW. Questo attua ciò che la direttiva dice da tempo, cioè che quest’obbligo deve essere applicato non solo ai nuovi edifici o ristrutturati in maniera importante, ma anche a tutti. Ovviamente la cosa non può essere istantanea e quindi, sebbene quest’obbligo sia in vigore già da quest’anno, per ora si aspetta il nuovo decreto che aggiorna quello del 2015. Infatti, a fine giugno 2025 la conferenza unificata ha approvato questo nuovo DM che ci aspettiamo sia pubblicato tra breve in GU.

Nuovo Decreto Interministeriale “requisiti minimi”

Cosa ci dice questo nuovo decreto sui BACS? Il punto 2 ha come titolo: “PRESCRIZIONI COMUNI PER GLI EDIFICI DI NUOVA COSTRUZIONE, GLI EDIFICI OGGETTO DI RISTRUTTURAZIONI IMPORTANTI O GLI EDIFICI SOTTOPOSTI A RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA”, al sottopunto 2.3.9 prescrive: “Entro 180 giorni dalla pubblicazione del presente decreto gli edifici non residenziali dotati di impianti termici con potenza nominale superiore a 290 kW devono essere dotati di sistemi di automazione e regolazione degli edifici (BACS) con classe di efficienza B o superiore, come definita dalla norma UNI EN ISO 52120-1 e successive modifiche o integrazioni, a condizione che la loro installazione sia tecnicamente realizzabile e garantisca, al netto di qualunque incentivo o beneficio fiscale, un tempo di ritorno semplice inferiore a 6 anni.”

Al momento della scrittura di questo articolo, il nuovo DM requisiti minimi è in attesa di pubblicazione sulla GU; ci aspettiamo che questo avvenga entro la fine del 2025 e che cambi la situazione accelerando l’adozione dei sistemi BACS. Infatti, il DM del 2015 prescrive l’obbligo dei BACS di classe B a prescindere dalla potenza in tutti gli edifici non residenziali ma solo nel caso di nuova costruzione o sottoposti ad interventi di ristrutturazione importante di primo livello. Questo nuovo DM, , ma allarga la platea degli interventi di gran lunga in quanto include l’obbligo della installazione dei BACS di classe B anche negli interventi di riqualificazione energetica. Il DM entrerà in vigore dopo 180 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e rende applicativo il disposto legislativo del Dlgs 48/20 di cui abbiamo parlato prima.

Il DM introduce un nuovo vincolo e cioè che il tempo di ritorno (PBT – Pay Back Time) deve essere inferiore a 6 anni. A tal proposito è opportuno prestare attenzione a due documenti del PoliMI: il primo dal titolo “Building Automation and Control Systems impact on EPC classes in Europe” del luglio 24 e il secondo, a cui ha partecipato anche ANIE CSI. In entrambi i documenti il PBT dei BACS è inferiore a 5 anni nel caso di edifici ad uso non residenziale. C’è solo un caso in cui si possono superare i 6 anni ed è quello di un’abitazione monofamiliare in classe A.

Fonte: Polimi Energy Efficiency Report 2025, pag. 157, PBT inferiore a 5 anni tranne l’abitazione monofamiliare
Fonte: Polimi ES “Building Automation and Control Systems impact on EPC classes in Europe”, pag. 31, PBT sempre inferiore a 5 anni.

 

Ci sono anche altri studi (tesi PoliTO “BACS: energy performance and technical-economic analysis of HVAC technologies”, autore Marzia Albesiano, pag. 120) che documentano come il tempo di ritorno dall’investimento sui BACS sia inferiore a 5 anni.

Il disposto sul PBT del nuovo DM è quindi sempre soddisfatto a meno che il progettista non dimostri il contrario con approfondita documentazione e lo attesti con la opportuna asseverazione di cui dovrà prendersi tutte le responsabilità. Il DM requisiti minimi di fine luglio, che alza i livelli minimi di prestazione energetica degli edifici, è stato approvato in conferenza unificata Stato-Regioni con preghiera al Ministro del MASE di accompagnare il decreto con un ulteriore decreto che aiuti i soggetti obbligati ad ottemperare le attese tramite incentivi fiscali.

Il Ministero, a questo proposito, ha emanato il 26 settembre il Conto Termico 3.0, che entrerà in vigore a Natale. Si dovrà per forza aspettare le nuove regole applicative che potrebbero arrivare anche prima dei 60 giorni previsti, ma l’attesa è necessaria in quanto il decreto lascia ancora spazi interpretativi che è necessario chiarire prima di iniziare le attività operative. Da marzo 2026 si potrà partire in maniera massiva.

Se da una parte si è resa obbligatoria la classe B di automazione per gli edifici non residenziali, dall’altra parte si è anche pensato a incentivi per questo fine. Il nuovo conto termico raddoppia il massimale che da 50.000 euro diventa 100.000 e il limite per superficie passa da 25 euro a 60 al metro quadro, uniformandosi all’allegato I del DM 6.8.20, il famoso “requisiti ecobonus”. Viene confermato il 40% di incentivazione delle spese a cui si può aggiungere un ulteriore 10% nel caso in cui i componenti utilizzati siano prodotti nell’Unione Europea. La cifra annuale stanziata è la stessa del 2.0 cioè 900 milioni di euro, 500 per i privati di cui 150 per le imprese e 400 per la PA.

Fonte: conto termico 3.0, allegato 1, pag. 45

 

Non ci sono quindi più scuse, nel corso del 2026, a prescindere dalla legge di attuazione della EPBD 4, i BACS saranno protagonisti nelle riqualificazioni degli edifici non residenziali con potenza nominale superiore a 290 kW e gli incentivi ci sono, ma bisogna approfittarne presto perché i fondi, almeno per ora, non sono stati aumentati.

Un 2026… di classe!

 

 

 

 

 

 

Ilaria Rebecchi

Executive Editor della rivista e del portale Smart Building Italia, lavora come Giornalista e Senior Copywriter specializzata in settori come tecnologia e digitale, creatività e social media.