Un satellite Eutelsat per il mercato Internet of Things

9 Marzo 2018 Smart Building Italia


Cresce il mercato dell’Internet of Things e, di conseguenza, cresce il bisogno di connettività per raccogliere i dati prodotti dai milioni di dispositivi IoT installati. Eutelsat, uno dei principali operatori satellitari al mondo, vuole cogliere questa opportunità e ieri, 8 marzo, ha annunciato di aver commissionato al costruttore Tyvak International, consociata di Terran Orbital, un nanosatellite, chiamato Eutelsat LEO for Objects, per valutare la performance dei satelliti in orbita terrestre bassa (LEO è infatti l’acronimo di Low Earth Orbit) per gli scambi di dati tra oggetti connessi a banda stretta.

«Con l’espansione dell’Internet of Things, sono nati nuovi servizi in un ampio range di settori come le smart cities, l’industria mineraria, l’agricoltura e la logistica. – ha infatti commentato Jean-Hubert Lenotte, Chief Strategy Officer di Eutelsat – Con questo nanosatellite esploriamo nuove strade dimostrando ancora una volta la complementarietà intrinseca tra le reti terrestri e la tecnologia satellitare. Analizzando la compatibilità tra LEO e gli oggetti connessi e lavorando con partner di riconosciuta expertise, puntiamo a fornire una soluzione innovativa in grado di rispondere alle esigenze del futuro».

Il satellite Eutelsat ELO sarà situato su un’orbita eliosincrona (significa che sorvola ogni dato punto terra sempre alla stessa ora solare locale) tra i 500 e i 600 km di altitudine e raccoglierà dati da oggetti connessi e dotati di antenne omnidirezionali già utilizzate dalle reti IoT terrestri. I dati verranno quindi trasmessi quotidianamente a una stazione di terra situata a Svalbard, nell’arcipelago norvegese del Mar Glaciale Artico.

L’orbita terrestre bassa è particolarmente indicata per la connettività a banda stretta tra gli oggetti. Offre un collegamento satellitare ovunque nel mondo, è complementare alle reti IoT terrestri e non impatta sul costo né sul consumo energetico. Eutelsat ELO, il cui lancio è previsto l’anno prossimo, effettuerà il backhaul (la porzione di rete tlc che sta tra i punti di smistamento vicini ai punti di accesso degli utenti e la dorsale) delle informazioni dagli oggetti situati in aree non servite da reti terrestri oltre ad offrire ridondanza della copertura delle reti terrestri esistenti.

Eutelsat si avvarrà della tecnologia impiegata da Sigfox che gestisce un’unica rete globale a banda stretta dedicata a Internet of Things per analizzare lo spettro usato dal satellite su bande di frequenza ISM (Industrial, Scientific and Medical) e processare i dati dagli ricevuti dagli oggetti. ELO, infine, sperimenterà la connettività in altre bande di frequenza.