Digitale e transizione verde: a che punto siamo in Europa?
Le infrastrutture digitali svolgono un ruolo fondamentale nella transizione verso un’economia sostenibile e a basse emissioni di carbonio. Tuttavia, per sfruttare appieno questo potenziale, è necessario che l’Unione Europea aggiorni il suo quadro normativo per riconoscere e incentivare il contributo delle reti di comunicazione alla sostenibilità ambientale. Questo richiede un impegno concertato da parte dei responsabili politici, delle autorità di regolamentazione e del settore privato per sviluppare e implementare politiche e pratiche che promuovano la sostenibilità nel settore delle telecomunicazioni.
Solo attraverso un approccio integrato e coordinato sarà possibile superare le sfide attuali e garantire che le infrastrutture digitali possano svolgere appieno il loro ruolo di motore della transizione verde. Questo non solo contribuirà a ridurre le emissioni di gas serra, ma favorirà anche lo sviluppo economico e l’innovazione, creando un futuro più sostenibile e prospero per tutti i cittadini europei.
Lo studio
La connettività a banda larga rappresenta un pilastro fondamentale della trasformazione digitale ed è al centro delle transizioni sia digitale che ecologica. Ma questo ruolo cruciale necessita di un riconoscimento adeguato all’interno del quadro normativo dell’Unione Europea, in particolare negli strumenti di finanza sostenibile.
È quanto emerge da un recente documento dell’OCSE intitolato “The environmental sustainability of communication networks“, che analizza gli effetti ambientali, sia positivi che negativi, delle reti di comunicazione e il loro contributo nella riduzione degli impatti ambientali in altri settori.
Il paradosso normativo dell’UE
L’OCSE sottolinea l’effetto abilitante delle reti di comunicazione: per ogni tonnellata di CO₂ emessa dal settore ICT, fino a 10 tonnellate vengono evitate in altri settori economici grazie a soluzioni digitali. Questo impatto positivo si manifesta attraverso l’adozione di reti intelligenti che ottimizzano il consumo energetico, sistemi di trasporto connessi che riducono la congestione urbana e pratiche di agricoltura di precisione che utilizzano sensori IoT per minimizzare l’uso delle risorse.
Nonostante questi benefici, esiste un paradosso normativo: mentre l’OCSE quantifica l’impatto ambientale positivo delle reti di comunicazione, l’Unione Europea non ha ancora integrato completamente queste esternalità positive nel suo quadro normativo. Questa lacuna crea asimmetrie nella valutazione costi-benefici degli investimenti nelle infrastrutture digitali.
Le reti avanzate non solo facilitano la riduzione delle emissioni, ma sono anche più efficienti dal punto di vista energetico. L’implementazione del 5G e delle reti in fibra ottica di nuova generazione riduce il consumo energetico per unità di dati trasmessi fino al 90% rispetto alle tecnologie precedenti.
Tuttavia, nel pacchetto normativo sulla finanza sostenibile dell’UE, le reti di telecomunicazioni non sono incluse nella tassonomia delle attività sostenibili. Di conseguenza, gli investimenti in queste reti non possono essere classificati come “green”, né esistono criteri ambientali stabiliti per la loro implementazione, creando ulteriori ostacoli al loro finanziamento. Inoltre, queste reti non sono regolamentate in funzione degli obiettivi climatici, nonostante il loro ruolo fondamentale nella riduzione delle emissioni.
Metodo e regole
Le autorità di regolamentazione delle telecomunicazioni svolgono un ruolo cruciale nel promuovere la sostenibilità ambientale. L’OCSE evidenzia la necessità di metodologie armonizzate per misurare gli impatti ambientali delle tecnologie e sottolinea l’importanza di coinvolgere queste autorità nella definizione e nell’attuazione delle politiche ambientali.
Inoltre, è fondamentale che le autorità di regolamentazione collaborino con altri enti governativi e con il settore privato per sviluppare standard e linee guida che promuovano pratiche sostenibili nel settore delle telecomunicazioni. Questo include l’adozione di tecnologie più efficienti dal punto di vista energetico, la promozione del riciclo e del riutilizzo dei dispositivi elettronici e l’incoraggiamento di modelli di business che riducano l’impatto ambientale.
Si punta ad cambiamento normativo
Per realizzare appieno il potenziale delle infrastrutture digitali nella transizione verde, è essenziale che l’Unione Europea aggiorni il suo quadro normativo per riconoscere e incentivare il ruolo delle reti di comunicazione nella sostenibilità ambientale. Questo potrebbe includere l’inclusione delle telecomunicazioni nella tassonomia delle attività sostenibili, la definizione di criteri ambientali specifici per il settore e l’adozione di politiche che facilitino gli investimenti nelle infrastrutture digitali.
Inoltre, è importante che l’UE promuova la ricerca e l’innovazione nel settore delle telecomunicazioni per sviluppare soluzioni ancora più efficienti e sostenibili. Questo potrebbe comportare l’investimento in nuove tecnologie, come il 6G e le reti quantistiche, e l’incoraggiamento di partenariati tra il settore pubblico e privato per accelerare l’adozione di queste tecnologie.