Inwit risultati solidi: trimestre appena concluso riflette

19 Maggio 2025 Smart Building Italia


Intervista Diego Galli, direttore generale Inwit  a “il messaggero” : il modello di business fondato su investimenti in infrastrutture digitali e condivise

“Quello appena chiuso è stato un trimestre solido, robusto, che riflette il nostro modello di business: continui investimenti in infrastrutture che si accompagnano con ritorni di lungo termine, distribuiti nel tempo e ampiamente prevedibili. E un modello molto efficiente”.

Queste le parole di Diego Galli, Direttore Generale di INWIT, nell’intervista di oggi a Il Messaggero e Il Mattino, nelle quali commenta i risultati finanziari conseguiti dalla società nel primo trimestre 2025 e racconta i progetti che coinvolgono le infrastrutture digitali e condivise.

In particolare, proseguono gli investimenti che si confermano in linea con quanto annunciato nel Piano industriale al 2030. “Il nostro piano prevede 1,5 miliardi di investimenti nel periodo 2025-2030, trecento milioni dei quali previsti per quest’anno e il prossimo. Stiamo già allocando risorse rilevanti sulla costruzione di infrastrutture digitali a supporto della connettività in Italia. Costruiremo circa 3.500 nuove torri. Ma è solo una delle gambe del piano. Un pezzo importante è la connettività indoor, i cosiddetti DAS, Distributed Antenna System. Abbiamo già connesso 650 location al chiuso con i nostri DAS. Saranno sempre più centrali per ospedali, centri commerciali, stadi, musei, università, perché il 5G non riesce a penetrare sufficientemente le pareti”, ha aggiunto Diego Galli.

I risultati del primo trimestre 2025 segnano pertanto, un solido avvio dell’anno a conferma, anche nell’attuale contesto di transizione dell’industria telco, della resilienza del modello di business di INWIT. Prosegue anche il progetto “Roma 5G” nelle metropolitane e nelle piazze di Roma, per “portare, ad integrazione delle coperture tradizionali delle nostre torri, il 5G e il wifi nelle metropolitane e in 100 piazze con anche 2.000 telecamere, 1.800 sensori IoT e small cells”.

“Poche settimane fa abbiamo inaugurato con il sindaco e i quattro operatori la connessione delle prime nove stazioni giubilari. L’obiettivo è abilitare tutte e quattro le linee della metropolitana in 5G entro la metà del 2026. Ma mi permetta dire che con le nostre coperture dedicate multi-operatore per location indoor DAS abbiamo abilitato tra l’altro la connettività multi-operatore nelle quattro sedi della Luiss di Roma, nonché molti musei come il Maxi o il Museo Nazionale Etrusco, ma anche edifici di carattere storico e grande pregio artistico come il “Palazzaccio”, sede della Corte di Cassazione o la Nuvola di Fuksas all’Eur e hotel di lusso, come il Six Senses di Via del Corso. E anche Roma Termini, che è diventata la prima grande stazione italiana in 5G”, ha concluso Galli.