Case Green: l’Italia è a metà strada verso l’obiettivo 2030

6 Ottobre 2025 Ilaria Rebecchi


Secondo lo studio “La via italiana alla Direttiva Case Green”, realizzato dal Centro Studi della Fondazione Geometri in collaborazione con la CGIA di Mestre e Smart Land, l’Italia ha già centrato metà della riduzione energetica prevista per gli edifici residenziali entro il 2030. Con il supporto del Superbonus 110 % e altre detrazioni, il Paese ha ridotto i consumi del 9,1 % rispetto al target del 16 % fissato dalla Direttiva UE.

I dati di ENEA, ISTAT e ISPRA sono stati utilizzati per quantificare l’impatto della transizione energetica sul piano economico, ambientale e sociale. È emerso che manca ancora circa il 6,9 % per raggiungere il traguardo ― un obiettivo ritenuto realistico grazie a una versione della direttiva più flessibile, che evita obblighi diretti per i privati e introduce criteri di calcolo meno rigidi.

Il patrimonio edilizio italiano

Il panorama italiano evidenzia che:

  • esistono circa 14,8 milioni di edifici;
  • oltre il 52 % del patrimonio residenziale (circa 18,5 milioni di unità) è classificato in fascia F o G, di cui 13,5 milioni sono abitazioni occupate stabilmente
  • il 68 % delle famiglie utilizza ancora combustibili fossili per il riscaldamento.
  • il 9 % vive in povertà energetica, il dato più alto degli ultimi dieci anni
  • l’analisi socio-economica rivela che il 17,9 % delle famiglie sostiene spese energetiche elevate rispetto al reddito, il 9,9 % fatica a riscaldare la casa, il 17 % vive in condizioni di insalubrità e il 20,1 % è a rischio povertà
  • il 68,3 % delle abitazioni è stato costruito prima del 1980, spesso con bassi standard energetici

Investimenti per il 2030

Per completare la transizione, secondo lo studio serviranno 3 milioni di abitazioni riqualificate (circa 505.000 all’anno), un investimento totale di 84,8 miliardi di euro, ossia 14,1 miliardi l’anno e un costo medio di 28.000 euro per unità abitativa

Gli investimenti genererebbero 280 miliardi di euro in impatto totale (diretto, indiretto ed indotto), suddivisi tra 133,8 miliardi nel settore costruzioni, 44,7 miliardi nell’indotto e 101,7 miliardi come valore aggiunto globale

Sul fronte occupazionale si evidenziano 1,3 milioni di posti di lavoro attivati complessivamente (800.000 nella costruzione, 480.000 nell’indotto) e circa 219.000 posti/anno

Benefici ambientali

L’efficientamento energetico comporterà una riduzione stimata di 4,68 milioni di tonnellate di CO₂ all’anno nel periodo 2025‑2030, pari ad un -9 % del contributo del settore residenziale rispetto al 2020.
Ad oggi, il settore edilizio residenziale emette il 42 % del consumo finale di energia (circa 46.359 Ktep) e il 18,8 % delle emissioni nazionali di gas serra (circa 73,5 Mt CO₂/anno)

Roadmap 2035–2050

Il percorso prosegue oltre il 2030:

  • 2035: dedicare altri 61 miliardi di euro (12,2 miliardi/anno) per riqualificare 2,18 milioni di abitazioni, risparmiando 3,37 milioni di tonnellate di CO₂/anno
  • 2050, due possibili scenari:
    1. Scenario completo: 371 miliardi per 13,3 milioni di abitazioni.
    2. Selettivo: 230 miliardi per 8,3 milioni di abitazioni occupate stabilmente

4 leve strategiche

  1. Sostenibilità economica: incentivi calibrati secondo ISEE, priorità alle prime case, esclusione affitti turistici, fondi di garanzia, sostegno alle classi G per riqualificazione globale; coerenza col Piano Sociale per il Clima 2027‑2032 e PNRR
  2. Rimozione ostacoli: semplificazione normativa, soprattutto per condomini; regolarizzazione edilizia; stabilità delle norme.
  3. Innovazione e digitalizzazione: incentivi per sistemi smart, gemelli digitali, formazione specializzata per professionisti.
  4. Ruolo dei tecnici: sportelli di assistenza, figure certificate indipendenti, aggiornamento continuo delle competenze.

 

 

Ilaria Rebecchi

Executive Editor della rivista e del portale Smart Building Italia, lavora come Giornalista e Senior Copywriter specializzata in settori come tecnologia e digitale, creatività e social media.