Banda larga: è il contenuto a fare la differenza

14 Febbraio 2017 Smart Building Italia


banda largaVecchio e annoso dilemma: è nato prima l’uovo o la gallina? Traslando il concetto relativamente al settore della televisione, ci si chiede: è il contenuto o è la tecnologia a indurre nuovi bisogni? Un articolo pubblicato ieri da Affari&Finanza, il supplemento economico de La Repubblica, spiega bene che resta validissimo l’aforisma anglosassone “The content is king” (ovvero, regna il contenuto). Ed infatti, «La TV on demand ha finalmente messo in moto la banda larga e soprattutto quella ultralarga, che significa fibra ottica», scrive Stefano Carli.

«Oggi in Italia ci sono 1,7 milioni di utenti di video on demand. – si legge ancora – Sono utenti che guardano meno TV tradizionale e che invece sempre più di frequente cercano quello che vogliono vedere su cataloghi online. Crescono non perché ci siano in giro più smartphone o tablet, ma perché ora sempre più film, serie TV, grandi eventi e sport arrivano con ottima qualità sugli schermi delle smart TV». Insomma, è il contenuto che sta trascinando la richiesta di connessioni a banda larga e ultralarga.

Tempo poco più di due anni io milione e settecentomila diventeranno quasi 4,2 milioni, stima ItMedia Consulting. «L’Italia sta iniziando a recuperare il gap che finora l’ha separata da resto del mercato europeo: la nostra analisi infatti – ha dichiarato a Repubblica Augusto Preta, direttore di ItMedia Consulting – stima che mentre l’Europa continuerà a crescere nei prossimi tre anni a tassi tra il 20% di quest’anno e il 14% del 2019, i ricavi del settore in Italia aumenteranno del 72% quest’anno e di quasi il 55% tra tre anni».

Stando a queste previsioni la TV on demand tira ed il mercato si attrezza compiendo una profonda rivoluzione in cui si incrociano interessi di broadcaster e telco. «All’estero – ricorda l’articolo – At&t ha acquisito prima Direct Tv (la maggiore pay tv satellitare Usa) e poi Time Warner (anche se l’operazione deve ottenere anche ora il via libera dell’Antitrust Usa), Verizon ha acquisito Yahoo. In Italia, Telecom ha rilanciato Timvision, Vodafone ha lanciato Vodafone Tv e Fastweb sta rientrando nel settore da cui era uscito alcuni anni fa con lo spinoff di Chili Tv». Per non dire dei broadcaster “tradizionali” con le loro piattaforme Now TV (Sky) e Infinity (Mediaset).

Dunque, aumentati i contenuti (film e serie TV) emerso il bisogno di avere in casa la banda larga. In ottica smart building si vorrebbe ricordare che importanti contenuti (servizi) veicolati dalla banda larga sono la sicurezza, l’efficienza energetica ed il risparmio, la teleassistenza.