Gallera (commissione PNRR Regione Lombardia): adeguatezza e sicurezza degli impianti elettrici completamente ignorata
Alla tavola rotonda organizzata da FME (l’associazione dei Grossisti di materiale elettrico) il 23 maggio scorso a Milano l’On. Giulio Gallera, Presidente Commissione Speciale PNRR della Regione Lombardia ha presentato una riflessione articolata sul ruolo delle istituzioni nella gestione delle trasformazioni energetiche, con particolare attenzione alla qualità degli impianti elettrici.
Il fulcro del ragionamento fatto dall’Onorevole Gallera è semplice: molto è stato fatto sul fronte della transizione energetica, ma l’adeguamento e la sicurezza degli impianti elettrici sono rimasti finora fuori dal perimetro del dibattito politico.
Un’ammissione molto grave, perché testimonia come in Italia si parta sempre dalla coda dei problemi o, meglio, da quanto appare alla luce del sole e fa effetto, piuttosto che dalla testa, ovvero la sostanza, come per esempio le infrastrutture necessarie per accompagnare la transizione energetica (il caso dell’automotive urla vendetta). E a tale riguardo nel campo dell’elettrificazione l’Italia sta male a tutti i livelli: a livello macro, con la rete di Terna che manifesta ogni giorno di più la propria inadeguatezza e risulta incapace anche di trasferire l’energia green prodotta (il caso della Puglia è eclatante), e a livello micro, con le cosiddette montati elettriche d’edificio tarate il più delle volte su impianti obsoleti e, nel migliore die casi su potenze che non vanno oltre i 3 KW a unità abitativa.
L’On. Gallera ha quindi proposto di costruire una narrazione condivisa tra mondo tecnico e mondo politico, così da portare sul tavolo delle istituzioni una visione integrata che tenga conto della sostenibilità, ma anche della sicurezza e dell’efficienza infrastrutturale. Non di meno soluzioni praticabili e sostenibili, anche sul piano finanziario, in modo da non scaricare i costi sugli utenti finali.
È così che Gallera ha proposto di puntare a fare della regione Lombardia il terreno di sperimentazione di una soluzione che possa poi essere replicata a livello nazionale.
Una proposta condivisibile e da sostenere, per partire da ciò che per esempio è già stato fatto senza successo da Arera qualche anno fa quando, senza farlo sapere quasi a nessuno, ha lanciato una sperimentazione che prevedeva l’utilizzo dei fondi accantonati dagli operatori per il rifacimento delle colonne montanti elettriche vetuste dei condomini.
Tiriamo fuori dal cassetto quell’idea e proviamo a costruirci attorno un po’ di cultura tecnica e un po’ di informazione, sicuramente qualche cosa succederà.