Data center e AI: il mercato globale potrà quadruplicare entro il 2030
Il settore mondiale dei data center progettati per sostenere applicazioni di intelligenza artificiale è destinato a una crescita esplosiva: da circa 236,4 miliardi di dollari nel 2025 a ben 933,8 miliardi nel 2030, quadruplicando in soli cinque anni. Un trend che corrisponde a un tasso di crescita annuale del 31,6%
A dominare questa accelerazione saranno le infrastrutture di colocation e i servizi cloud. Le aziende puntano sempre più a soluzioni esternalizzate per sfruttare potenza computazionale avanzata senza sostenere costi strutturali pesanti.
La spinta verso AI generativa e applicazioni di machine learning richiede infrastrutture dedicate. La potenza , densità energetica e raffreddamento richiesti superano le capacità dei tradizionali data center e McKinsey stima che la richiesta di data center “AI-ready” crescerà in media del 33% annuo tra il 2023 e il 2030, con carichi di lavoro di generative AI a coprire circa il 40% del totale entro la fine del decennio.
Impatti sul consumo energetico e il sistema elettrico
Anche il consumo energetico subirà un’impennata: secondo l’IEA, la domanda elettrica mondiale dei data center potrebbe più che quadruplicare, arrivando a 945 TWh annui entro il 2030, superando l’attuale consumo elettrico di un intero Paese come il Giappone.
Goldman Sachs prevede un aumento del 165% della domanda energetica da data center entro il 2030, e denuncia che tra il 2023 e il 2027, la capacità consumata passerà da circa 55 GW a 84 GW, con pesanti investimenti nelle reti di distribuzione (fino a 720 miliardi di dollari) per evitare colli di bottiglia.
I data center “AI-ready” emergono come centrali di calcolo ad altissima densità energetica. Negli ultimi anni, la potenza media per rack è cresciuta da 8 kW a 17 kW, e potrebbe raggiungere fino a 30 kW per rack entro il 2027.
Strutture da 200 MW non sono più un’eccezione nominale ma una nuova normalità, spinte dalle necessità delle applicazioni AI e dal raffreddamento avanzato (es. liquid cooling).
L’espansione dell’infrastruttura data center è rallentata da ritardi nelle autorizzazioni, carenze nella rete elettrica e nella catena di approvvigionamento, così come da difficoltà nel reperire forza lavoro specializzata. A questi ostacoli si somma la necessità di massicci investimenti nella rete elettrica — come evidenziato da Goldman Sachs





