Data Center: l’Italia triplicherà la potenza entro il 2030, ma serve una strategia nazionale
La corsa ai data center è ormai una questione di sistema. È quanto emerge dallo studio AGICI “Scenari di mercato dei data center: prospettive per il sistema energetico e la competitività italiana”, presentato all’Università di Bergamo. Entro il 2030 la capacità installata nel nostro Paese potrebbe raggiungere i 2 GW – tre volte quella attuale – grazie a investimenti per oltre 18 miliardi di euro in tecnologie IT.
La data economy europea, stimata in mille miliardi di euro, cresce a ritmi dell’8% annuo e spinge gli investimenti infrastrutturali. Ma se il Nord Europa mostra segnali di saturazione, l’area mediterranea – e l’Italia in particolare – si propone come nuova frontiera di sviluppo, grazie a energia rinnovabile disponibile, connessioni sottomarine e aree industriali da riconvertire.
Oggi in Italia operano circa 110.000 imprese data-driven, con una crescita del 3,5% annuo. L’espansione del comparto genererà fino a 70.000 nuovi posti di lavoro e un impatto sul PIL tra 17 e 28 miliardi di euro. Esiste tuttavia un problema di disequilibrio territoriale evidente, dal momento che metà delle 342 richieste di connessione registrate nel 2025 proviene dalla sola Lombardia, con 7 GW concentrati nell’hinterland milanese, cosa che dovrebbe far suonare un segnale d’allarme su possibili squilibri di rete e pressioni sui prezzi dell’energia.
Da qui la necessità – sottolineata da AGICI – di una governance nazionale e di una politica industriale olistica, capace di distribuire equamente infrastrutture e benefici. «I data center sono una leva strategica per la crescita e l’innovazione del Paese», ha commentato Stefano Clerici, Consigliere Delegato di AGICI, «ma occorre pianificazione e una visione di lungo periodo che valorizzi anche il Mezzogiorno».
Proprio il Sud, con la sua dotazione di energie rinnovabili e infrastrutture di rete, rappresenta con tutta evidenza una grande opportunità per il Paese. Qui, infatti, può nascere un nuovo polo della digitalizzazione sostenibile, dove la sinergia tra utility energetiche, imprese ICT e amministrazioni locali diventa chiave di competitività.
In questa prospettiva si inserisce il primo “Mediterranean Data Center Forum”, in programma a Bari il 27 marzo 2026, organizzato da Pentastudio in collaborazione con MedisDIH (il Digital Innovation Hub pugliese), che sarà un’occasione per approfondire strategie e partnership utili a fare del Mezzogiorno un attore protagonista della data economy mediterranea e della transizione digitale nazionale.





