Clima 2040: L’UE fissa il taglio del 90% delle emissioni
Competitività, innovazione e sicurezza energetica al centro della nuova strategia europea.
Verso una transizione giusta e tecnologicamente neutrale: cosa cambia per industria, edilizia e territori.
Il Consiglio dell’Unione europea ha approvato la propria posizione sull’emendamento della Legge europea sul clima, fissando un obiettivo vincolante di riduzione del 90% delle emissioni nette di gas serra entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990. Il nuovo target, passo intermedio verso la neutralità climatica al 2050, orienterà le future politiche e gli investimenti in tutti i settori, dall’energia alla mobilità, fino all’edilizia e alla gestione dei territori.
“L’obiettivo del 90% è radicato nella scienza e tiene insieme competitività e sicurezza,” ha dichiarato Lars Aagaard, ministro danese per il Clima, l’Energia e i Servizi pubblici. “Definisce una direzione chiara per politiche e industrie europee, costruendo un’Unione più forte e competitiva.”
Un traguardo ambizioso ma flessibile
Il Consiglio ha confermato la proposta della Commissione, introducendo tuttavia maggiori margini di flessibilità per consentire agli Stati membri di adattare la transizione alle proprie specificità economiche e industriali. Tra le misure previste:
- possibilità di utilizzare crediti internazionali di carbonio di alta qualità fino al 5% delle emissioni del 1990 dal 2036 in poi, con una fase pilota nel periodo 2031-2035;
- riconoscimento del ruolo delle rimozioni permanenti di CO₂ tramite il sistema ETS, per compensare le emissioni difficilmente abbattibili;
- maggiore elasticità intersettoriale, per permettere agli Stati di bilanciare gli sforzi tra comparti diversi (energia, trasporti, industria, edilizia).
Focus su competitività e innovazione tecnologica
Il nuovo quadro politico post-2030 punta a coniugare ambizione climatica e competitività industriale. Il testo rafforza l’impegno a semplificare le procedure, ridurre gli oneri amministrativi e favorire un contesto normativo stabile e attrattivo per gli investimenti.
Centrale sarà l’innovazione tecnologica, considerata motore della decarbonizzazione: dal potenziamento dell’efficienza energetica all’espansione delle fonti rinnovabili, dalla digitalizzazione delle reti fino allo sviluppo di soluzioni “carbon negative” come cattura e stoccaggio della CO₂. L’approccio sarà tecnologicamente neutrale, lasciando spazio a tutte le tecnologie in grado di garantire sicurezza, scalabilità e sostenibilità.
Un’attenzione specifica è dedicata alla sicurezza energetica: l’Ue intende favorire la modernizzazione delle infrastrutture di rete, l’integrazione delle rinnovabili, l’accessibilità dei prezzi e la resilienza dei sistemi energetici. Tutti elementi cruciali anche per il settore edilizio e immobiliare, chiamato a diventare sempre più efficiente, connesso e “net zero ready”.
Monitoraggio continuo e revisione biennale
La posizione del Consiglio introduce una valutazione biennale dei progressi verso gli obiettivi intermedi, basata su evidenze scientifiche e innovazioni tecnologiche. Il processo di revisione analizzerà inoltre l’impatto del quadro normativo sulla competitività dell’industria europea, sui prezzi dell’energia e sulla sostenibilità sociale della transizione.
In caso di scostamenti significativi, la Commissione potrà proporre un aggiornamento del target o misure aggiuntive per rafforzare la coesione economica e territoriale dell’Ue.
ETS2 rinviato al 2028
Per rendere la transizione più graduale, il Consiglio ha deciso di posticipare di un anno l’entrata in vigore del sistema ETS2 (European Emission Trading System 2) per edifici e trasporti stradali, spostandola dal 2027 al 2028. Una misura che mira a tutelare famiglie e piccole imprese dai potenziali impatti sui costi energetici, pur mantenendo la coerenza con gli obiettivi di decarbonizzazione.
Le prossime tappe
Con la definizione della posizione del Consiglio, si aprono ora i negoziati con il Parlamento europeo, chiamato a definire la versione finale della norma.
Adottata nel 2021, la Legge europea sul clima ha già sancito la neutralità climatica al 2050 e una riduzione del 55% entro il 2030. Il nuovo obiettivo 2040 rappresenta un tassello strategico per pianificare investimenti di lungo periodo e favorire l’integrazione tra politiche climatiche, innovazione tecnologica e sviluppo delle infrastrutture.
Con questa decisione, l’Unione europea intende riaffermare la propria leadership nella transizione ecologica, ponendo le basi per un’economia decarbonizzata, resiliente e tecnologicamente avanzata.





