Intervista a Ilario Lisei, Presidente di ANIE-CSI
Caro Presidente, il 2025 è ormai in chiusura, se dovesse fare un bilancio dal punto di vista di ANIE-CSI quali sono le cose positive accadute quest’anno e quali le questioni che viceversa sono rimaste sostanzialmente insolute?
I bilanci, in queste situazioni, non sono mai del tutto positivi, non perché non si siano ottenuti risultati ma perché gli obbiettivi sono sempre molto ambiziosi e, aggiungo, alcuni temi di particolare rilevanza sono disattesi ormai da anni. Tra questi non posso non ricordare:
- la revisione del D.M. 37/08, la cui struttura è ormai “datata” e non allineata allo stato dell’arte;
- l’inesistenza, nel residenziale, di verifiche e controlli
- la presenza di impianti non a norma in alcuni appartamenti che compromette la sicurezza di tutti i condomini
- la non adozione del libretto dell’impianto
- le colonne montanti dei condomini ad oggi inadeguate rispetto alla sempre crescente richiesta di potenza elettrica
- la necessità di digitalizzazione: ancora nel limbo la revisione dell’impianto normativo sulla qualifica delle professioni con riferimento agli operatori BACS – norma UNI 11672
Quest’anno le imprese del Gruppo Batterie dell’Associazione hanno iniziato ad affrontare gli aspetti inerenti l’inclusione degli stabilimenti di batterie al piombo nello scopo della Direttiva Seveso, con tutte le conseguenze del caso. Si è quindi avviato un processo di analisi al nostro interno che, ci auguriamo, ci consentirà di ottenere una esclusione degli stessi dalla applicazione della direttiva stessa.
Per quanto riguarda invece le cose positive, possiamo ricordare:
- pubblicazione del nuovo decreto CAM Edilizia (novembre 2025), che integra prescrizioni ad hoc sui sistemi BACS, sistemi di ventilazione meccanica controllata e canalizzazioni;
- conto termico 3.0, esteso anche al terziario non residenziale e che riconferma i BACS tra gli interventi incentivati oltre ai sistemi di VMC, quest’ultimi in date circostanze:
- pubblicazione del nuovo D.M “requisiti minimi” (dicembre 2025), con importanti novità in materia di infrastrutture per la ricarica elettrica e BACS;
- Proroga del bonus ristrutturazioni ed ecobonus al 2026;
- nuovo sito web ANIE CSI Impianti a Livelli che, a partire da gennaio 2026 offrirà la possibilità di effettuare ricerche molto più organiche e razionali per meglio fruire dei suoi contenuti
A cavallo tra quest’anno che si chiude e il nuovo anno che si apre, il tema dominante per il comparto che rappresentate sembra essere la messa a terra della EPBD4: cosa vi aspettate al riguardo? O, meglio, che cosa vorreste venisse fatto?
Si, il termine “dominante” è esatto, non tanto sul quando, al di là delle probabili proroghe, ma sul come. L’impianto elettrico e le tecnologie ad esso legate saranno protagoniste della transizione che la direttiva ci impone, con l’EPBD è in gioco una parte dello sviluppo del nostro comparto per i prossimi 25 anni. Ci sono molti motivi per essere protagonisti: la gestione intelligente dell’edificio riduce i costi dell’investimento. In alcuni edifici, pensiamo ai centri storici, è impossibile intervenire con tecnologie passive, saremo obbligati a tenere sempre più in considerazione le cosiddette tecnologie “attive” e digitali.
Il mercato elettrico ed elettronico, dopo lo sboom di fine superbonus, ampiamente prevedibile, sembra essere in ripresa, così come il mercato delle costruzioni, trainato dal settore pubblico; che scenario economico vi attendete per il 2026?
“…di doman non v’è certezza….” recitava un verso di Lorenzo dè Medici e mai come oggi questo verso è attuale. Sicuramente SuperBonus e PNRR negli ultimi 4/5 anni hanno sostenuto il mondo delle costruzioni e, di conseguenza, anche gli impianti elettrici. Il recente rapporto CRESME parla di tenuta del mercato per l’anno 2026: continueranno a crescere gli investimenti pubblici, complessivamente, volendo azzardare una percentuale secca, si stima circa un +2%
Recentemente ha rilasciato un’intervista sul tema dell’elettrificazione. Rappresenta davvero il tema cruciale per la transizione energetica del Paese? E quali sono le questioni strategiche da affrontare per rendere dolce questa transizione?
Come ho già accennato in una risposta precedente, uno dei temi cruciali sono le infrastrutture elettriche energetiche e digitali, un esempio su tutti sono le colonne montanti delle nostre abitazioni, ad oggi inadeguate per supportare e sopportare la sempre più elevata richiesta di energia; non meno importanti le infrastrutture elettriche all’interno delle abitazioni, spesso ferme ad alcune decine di anni fa dove con 3kW si gestivano i carchi esistenti. La soluzione potrebbe arrivare da ARERA, imponendo alle Utility di non concedere aumenti di potenza se non accompagnati da Dichiarazioni di Conformità che certificano lo stato dell’impianto. Credo che il privato non conosca i rischi che corre, anche la sola informazione, con una sorta di alert, sarebbe importante.
In una recente intervista Domenico Repetto, responsabile della comunicazione del MASE, ha rilanciato il tema della buona comunicazione dell’innovazione come elemento strategico. Cosa possono fare al riguardo le aziende del comparto?
La comunicazione nel nostro mondo è un tema molto complesso, in primis per i contenuti tecnici e di sistema. Faccio un esempio banale: la tecnologia nell’automotive è intrinseca in una marca, in un modello; l’automobile è un item, da cliente non mi devo preoccupare di conoscere motori, cambio, frizioni, elettrico, endotermico… mentre la tecnologia, o meglio le tecnologie nell’edificio, sono molteplici, sono sistemi che vanno dimensionati, integrati, messi in funzione, gestiti nel tempo, in un contesto di mercato B2B con una filiera lunga, produttori, costruttori, progettisti, istallatori, committenti, enti e così via. Ogni produttore comunica al meglio la sua offerta, ma non è semplice far passare l’innovazione e i suoi effetti. Sicuramente una comunicazione istituzionale e trasversale come la Pubblicità Progresso o una comunicazione di qualche istituzione sarebbe auspicabile.
In Fiera a Milano, durante Smart Building Expo, abbiamo dialogato sul tema della formazione e del recruiting dei tecnici, oggi divenuti merce rara. È immaginabile che Associazioni come la vostra, e più generalmente ANIE, lancino un appello per mettere a sistema le risorse delle aziende per un piano nazionale per la riqualificazione del comparto?
ANIE ha interessi fortissimi in questo campo, la competitività e lo sviluppo delle nostre aziende passano per la formazione e la professionalizzazione di donne e uomini. Al nostro interno, con ANIE EDUCATION, ci sono gruppi di lavoro che affrontano queto problema. Perché i numeri parlano chiaro, non sta avvenendo, in particolar modo per la parte d’installazione, quel cambio fisiologico necessario per sostenere tutte le transizioni. Sicuramente è necessario investire sul tema della formazione.
Nell’augurare Buone Feste a tutti i lettori, qual è il suo buon proposito per il 2026?
Sotto l’albero desidero una maggiore considerazione e dignità degli impianti tecnologici ed in particolare quelli elettrici, in questo vedo ancora un forte lavoro da parte nostra. Tra un impianto fatto bene e uno fatto male apparentemente non c’è alcuna differenza, ma sappiamo (non tutti) che con un impianto fatto male sono a rischio: Sicurezza, Efficienza e Comfort. Il mio proposito è che tutti riescano a comprendere la differenza.





