La smart home italiana adesso ha una voce

22 Marzo 2018 Smart Building Italia


La smart home italiana adesso ha una voceVisto che tradizionalmente noi italiani siamo avidi di tecnologia (vedi il successo ogni oltre aspettativa di Sky Q), è ipotizzabile pensare che Google Home sarà presto in cima ai desideri dei consumatori, considerato che i mezzi di informazione ne stanno dando ampio risalto. Dal 27 marzo è infatti disponibile nel nostro mercato l’assistente vocale di Google, dispositivo che si attiva con la voce, esegue gli ordini e che, soprattutto, capisce e parla l’italiano. Google arriva prima di Amazon, di Apple e di una agguerrita pattuglia di produttori di assistenti vocali per la smart home che hanno individuato nelle interfacce utente vocali una gallina dalle uova d’oro.

A partire da 149 euro (59 euro per il modello Mini simile ad una saponetta) con Google Home è possibile controllare tramite comandi vocali i dispositivi in tutta la casa, dagli altoparlanti che hanno un dispositivo Chromecast Audio alla visione di YouTube e Netflix, dalla gestione delle luci agli interruttori di sistemi di automazione domestica compatibili come Philips Hue, TP Link, D Link, LIFX, Wemo e prossimamente anche i termostati di Nest.

In effetti, l’assistente vocale di Google ha ancora margini di miglioramento, specie nelle applicazioni domotiche. Il magazine online DDay.it scrive a proposito della prova che ha effettuato che «Google Home supporta un enorme numero di servizi e dispositivi smart, ma non tutti al momento funzionano. Il supporto ai termostati Nest, per esempio, arriverà solo a metà aprile, giusto in tempo per poter dire “Hey Google, spegni il riscaldamento” e progressivamente inizieranno a essere controllabili tutti i device già selezionabili all’interno dell’applicazione Home».

Google Home ha inoltre una caratteristica che può favorirne la diffusione. Si è portati forse a pensare che si tratti di una tecnologia complessa per tecnomaniaci. «In realtà – scrive ancora DDay.it – crediamo che sia più adatto a coloro che con la tecnologia hanno poco in comune. Un utente anziano potrebbe trovarci un aiuto valido per alcune cose, soprattutto se arriveranno a breve funzioni come le chiamate o l’invio di messaggi, la possibilità di chiedere assistenza e ogni altra cosa dove la voce accorcia tempi e difficoltà». Del resto la smart home ha proprio il compito di semplificare la vita quotidiana.