Banda larga: l’Italia insegue ancora (ma migliora un po’)

18 Settembre 2017 Smart Building Italia


A proposito dell’articolo pubblicato precedentemente, Banda larga: anniversari e occasioni perdute (leggi qui), il settimanale economico Affari & Finanza de La Repubblica parla oggi, lunedì 18 settembre, del rapporto sullo stato di internet Q1 2017 pubblicato a fine maggio scorso da Akamai Technologies, azienda americana proprietaria di una piattaforma per la distribuzione di contenuti via internet (CDN) con clienti del calibro di Airbnb, Fox, Fiat, Honda, IBM, Nasdaq, Philips, Siemens, Sky. Questo rapporto ci dice infatti come l’Italia è messa oggi in fatto di connessione rispetto al mondo. O per meglio dire, il rapporto conferma che andiamo malino.

Siamo, infatti, 61esimi per la velocità media di connessione. La Corea del Sud è prima con 28.6 Mbps, noi 9.2 (sopra la media globale di 7.2), con un incremento anno su anno del 6,2 per cento. Sulla velocità di picco l’incremento è stato addirittura del 40 per cento (51 Mbps), ma la performance non è stata sufficiente per farci salire di classifica: siamo al 74esimo posto. In Svezia vanno più forte il doppio: 95,3 Mbps.

Sull’adozione della banda larga «l’Italia rimane in stallo: il 79 per cento delle connessioni sono sopra i 4 Mbps», scrive Affari & Finanza. Il che significa 65esimo posto al mondo. Solo il 26 per cento delle connessioni è sopra i 10 Mbps, nella vicina Svizzera sono al 75 per cento. La percentuale scende ancora se prendiamo in esame la media delle connessioni sopra i 15 Mbps: 12 per cento (e pensate che c’è stato un aumento del 73 per cento!).

Dunque, seguitiamo ad essere in grave ritardo, restiamo al palo. Tuttavia, «sulla base delle informazioni raccolte – si legge nell’articolo – secondo Akamai il trend di crescita dovrebbe continuare». Nel frattempo, ci resta la “consolazione” che in termini di connessione mobile (il 4G) vantiamo una velocità media di 12.4 Mbps, oltre la media europea, che è di 10 Mbps.

Potete scaricare il rapporto completo di Akamai (in inglese) qui.