La sfida dell’elettrificazione/4: la sicurezza dei cittadini innanzi tutto

12 Dicembre 2025 Luca Baldin


Intervista a Mauro Vergari, Direttore Ufficio Studi Innovazioni e Sostenibilità di Adiconsum

Quarta puntata del nostro viaggio attorno al tema “elettrificazione”.
La parola è questa volta a Mauro Vergari, combattivo direttore dell’Ufficio Studi Innovazioni e Sostenibilità di Adiconsum, una delle più importanti associazioni italiane dei consumatori.

Caro Direttore, in che modo, secondo lei, l’elettrificazione degli edifici può contribuire a ridurre i costi energetici per i consumatori, garantendo al contempo maggiore trasparenza e tutela nei contratti di fornitura?

Occorre precisare cosa si vuol intendere per elettrificazione degli edifici. Infatti possiamo ragionare sull’elettrificazione degli edifici, intesa come abbandono delle fonti fossili e passaggio, all’interno delle singole unità, a sistemi a tecnologie più efficienti di riscaldamento e raffrescamento basati su pompe di calore,  a piani cottura a induzione, alla ricarica dell’auto elettrica e integrazioni con fonti rinnovabili come il fotovoltaico e lo storage, oppure  ci si riferisce al completo adeguamento  del fabbricato all’uso esclusivo dell’energia elettrica adeguando i montanti elettrici e digitalizzando il fabbricato con impianto multiservizi. Per ridurre i costi energetici con conseguente miglioramento dell’efficienza energetica e riduzione dei costi in bolletta occorre sicuramente realizzare entrambe le ristrutturazioni. La materia della rigenerazione dei fabbricati come si può già comprendere è materia complessa che riguarda la sostenibilità e il miglioramento della vita dei cittadini che deve essere affrontata nella sua complessità e non per singoli comparti, altrimenti si rischia di spendere soldi inutilmente. Occorre, come Adiconsum ha più volte documentato, avviare un “Piano Nazionale di rigenerazione dei Fabbricati” che coinvolga tutti gli stakeholder interessati.

L’utilizzo, nelle abitazioni, di tecnologie più efficienti che utilizzano solo l’energia elettrica rappresenta una leva strategica per dimezzare i consumi energetici e la dipendenza dal gas, con riduzioni stimate fino al 40-50% nei consumi complessivi degli edifici civili. Secondo il nostro position paper sulla Direttiva EBPD4 (scaricabile sul sito www.adiconsum.it), adottata dal Parlamento UE nel 2024, questa transizione può tagliare i consumi residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035, eliminando sussidi alle caldaie fossili dal 2025 e vietandole entro il 2040. Per i consumatori, ciò si traduce in bollette più leggere: ad esempio, l’adozione di pompe di calore elettriche, come emerso dal nostro ultimo sondaggio “Green Circle 2” del 2025, non aumenta i consumi netti ma riduce l’uso di fonti primarie fossili, con un risparmio economico immediato stimato in 200-300 euro annui per famiglia media, grazie a un’efficienza energetica superiore del 300-400% rispetto alle caldaie a gas. L’efficientamento energetico però non si realizza solo con le tecnologie efficienti ma ha anche necessità della completa riconversione del fabbricato all’ energia elettrica rifacendo i montanti elettrici.

Oggi il 68 % dei condomini italiani ha contatori da 3 kW e colonne montanti sottodimensionate (diametro 10-16 mm). Con l’arrivo di pompe di calore (6-9 kW), wallbox (7-22 kW) e piani a induzione, la potenza media richiesta balza almeno a 6 kW per appartamento. Senza adeguamento si ha scarsa sicurezza, scattano i contatori e le bollette lievitano per le penali di sovraccarico. È indispensabile evidenziare il tema legato alla sicurezza degli impianti elettrici sia dell’intero fabbricato che delle singole unità abitative. Senza un certo e documentato adeguamento degli impianti elettrici, spesso vetusti e mai manutentati, la transizione non si realizza e quindi la sicurezza non è un’attività marginale ma fondamentale.

Anche a transizione effettuata avremo sempre bisogno di un fornitore di energia elettrica che oltre a darci energia ci fornirà servizi per gestire le piattaforme che ci permetteranno di scambiare energia fra i consumatori che la producono con chi la usa e soprattutto di gestire la rete elettrica nazionale per renderla stabile grazie alle varie batterie presenti con i FV e alle auto collegate alla rete elettrica. La tutela dei diritti dei consumatori nei contratti di fornitura grazie all’attività che ARERA svolge costantemente con le associazioni consumatori legalmente riconosciute e i tantissimi protocolli d’intesa fra aziende e AC è, attualmente, abbastanza alta e sicuramente si adeguerà alle trasformazioni che il mercato energetico avrà nei prossimi anni.

Quali azioni di informazione rendono i cittadini consapevoli dei benefici dell’elettrificazione domestica?

La rigenerazione dei fabbricati verso la sostenibilità che siamo chiamati a realizzare da qui al 2050 e di cui l’efficientamento energetico è solo una parte, non si ottiene con la sola semplice informazione. I cittadini/consumatori devono essere accompagnati e assistiti per districarsi nella complessità.

Nel nostro “Position Paper” Adiconsum ha ribadito che lo Stato deve preoccuparsi di essere vicino al cittadino per guidarlo verso la rigenerazione del patrimonio edilizio. Non basta più solo informare ma ora occorre “Orientare” verso la professionalità di chi progetta e realizza l’efficientamento energetico e la digitalizzazione dei fabbricati. Il consumatore lasciato a sé stesso non comprende che ciò che spende non è un costo ma un investimento e, non avendo le competenze, spesso effettua ristrutturazioni sbagliate che non ottengono i miglioramenti di efficienza sperati, senza ottenere i risparmi sperati.

La scarsa consapevolezza sui benefici dell’elettrificazione domestica – come il comfort termico costante, la riduzione delle emissioni e i risparmi a lungo termine – è una barriera culturale che Adiconsum affronta con azioni mirate e multicanale. Dal nostro sondaggio “Sei più Green di quanto pensi?” (progetto “Green Circle”, 2024-2025), emerge che solo il 40% dei cittadini conosce i vantaggi delle pompe di calore, nonostante riducano i consumi primari del 30-50%.

Oltre lo stanziamento di adeguati incentivi è necessario mettere in campo, soprattutto con le associazioni consumatori, attività che orientano il consumatore e che poi non lo lasciano da solo ma lo seguono con attività informative specifiche fino al completo raggiungimento della casa sostenibile.

Sono da realizzare, per esempio, campagne informative nazionali e locali, come indicato nel nostro position paper sulla Direttiva “Case Green”, che propone un Piano Nazionale di Ristrutturazione Edilizia che preveda anche informative con brochure, e video tutorial, guide gratuite distribuiti tramite sportelli della Associazioni Consumatori (Adiconsum ne ha oltre 280 in Italia) che diventano anche punti di contatto permanenti. Mettere in atto strumenti digitali con piattaforme specifiche che aiutino nelle scelte dei prodotti, garantendo il confronto, la scelta dei professionisti specializzati nell’efficientamento energetico e delle ditte abilitate e formate.

Come si possono superare le barriere economiche e sociali che ostacolano le famiglie a basso reddito nell’adozione di tecnologie elettriche efficienti?

Le famiglie a basso reddito (ISEE < 15.000 euro) affrontano barriere come i costi iniziali elevati (fino a 10.000 euro per una pompa di calore) e la diffidenza verso incentivi complessi, con il 30% del patrimonio edilizio italiano inefficiente (classi E-G). Adiconsum propone soluzioni strutturate nel Manifesto “Green Circle” (2024) e nel position paper EPBD, per superare questi ostacoli:

Incentivi mirati e semplificati: Reintrodurre lo sconto in fattura per ditte certificate e bonus dedicati e diversificati in relazione al grado di efficientamento raggiunto, privilegiando redditi bassi con fondi rotativi GSE (1,381 miliardi dal PNRR per ERP e condomini a basso reddito, con prestiti al 35%).

Fondi e garanzie per incapienti: Creare un Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica potenziato, con estensione del Conto Termico e cessione del credito controllata, per evitare anticipi. Nel nostro manifesto, chiediamo incentivi solo per bassi redditi, sanzionando abusi come nel Superbonus.

Per la povertà energetica (2,3 milioni di famiglie), proponiamo di realizzare a spese dello Stato adeguamenti delle loro abitazioni rendendole realmente efficienti attraverso la realizzazione di impianti FV per renderli autosufficienti per l’approvvigionamento energetico e la sostituzione degli apparati energivori con quelli a basso consumo. Campagne di bilateralità con sindacati per tavoli di lavoro su efficienza edifici, includendo anziani e disabili con bonus specifici (es. Reddito Energetico per fotovoltaico gratis). Queste misure, se attuate, renderanno l’elettrificazione accessibile, contrastando la povertà energetica e promuovendo equità, come auspicato nel nostro impegno per la sostenibilità integrale. Adiconsum è pronta a collaborare con istituzioni e imprese per implementarle.

 

Luca Baldin

Project Manager di Pentastudio e della piattaforma di informazione e marketing Smart Building Italia. È event manager della Fiera Smart Building Expo di Milano e Smart Building Levante di Bari. Dirige la rivista Smart Building Italia.