Seguire l’insegnamento di Papa Francesco
Sono passati solo pochi giorni da quando è stata annunciata la morte di Papa Francesco. Una scomparsa che molti si attendevano, viste le condizioni precarie di salute del Pontefice, ma che non ha lasciato comunque indifferenti, così come non è stato indifferente il suo pontificato.
Non potendo occuparmi di altre questioni per incompetenza palese, in questa sede mi piace tuttavia ricordare il suo grandissimo impegno per il pianeta e a sostegno di politiche volte alla sostenibilità. Un insegnamento che in questo momento doloroso merita ricordare a chi, come noi, si occupa quotidianamente di tecnologie, talvolta smarrendo di vista il senso ultimo di ciò che fa.
Papa Francesco, non vi è alcun dubbio, è stato un grande sostenitore della tutela dell’ambiente, facendone un elemento distintivo della sua missione, persino nella scelta del nome. Fin dal suo insediamento, nel 2013, non ha perso occasione per sottolineare l’importanza di prendersi cura del pianeta, definito “casa comune”, considerando questo impegno non un ecologismo di maniera, ma una questione di giustizia sociale, di solidarietà e di responsabilità verso le future generazioni.
A questo tema Francesco, in perfetta continuità col grande Santo di Assisi, ha dedicato uno dei documenti più alti del suo pontificato, l’enciclica “Laudato si’”, pubblicata nel 2015. Un documento prezioso ed ispirato che si presenta ancor oggi come un appello forte e chiaro a tutti, credenti e non, ad agire con urgenza contro i danni causati dall’uomo all’ambiente, invitando a riflettere sul rapporto tra l’uomo e la natura, sottolineando come le crisi ecologiche siano strettamente legate a problemi sociali, economici e morali.
Il documento affrontava temi come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, l’inquinamento e lo sfruttamento delle risorse naturali, ma non solo. Papa Francesco, infatti, in questo documento offriva al mondo la propria visione della tecnologia, nient’affatto oscurantista, anzi, considerandola un potente strumento nelle mani dell’uomo a condizione che essa fosse messa al servizio dell’ambiente e delle persone, non il contrario.
La “Laudato si’” rappresenta il punto più alto del pensiero di Francesco in materia di tutela ambientale, ma moltissimi sono stati gli altri episodi in cui il Papa non ha mancato di far sentire forte e chiara la sua voce in materia, incontrando leader mondiali, partecipando a conferenze internazionali e incoraggiando azioni concrete per ridurre le emissioni di gas serra promuovendo l’uso delle energie rinnovabili. Un esempio importante al riguardo è stato il suo intervento alla COP21 di Parigi nel 2015, durante il quale ha sottolineato la responsabilità di tutti nel custodire il pianeta, evidenziando il legame stretto, e mai sufficientemente colto, tra le questioni ambientali, la povertà e le ingiustizie sociali ed dichiarando senza mezzi termini come la cura del creato sia anche un atto di solidarietà verso i più vulnerabili.
Una lezione quella di Papa Francesco altissima, che può e deve ancora ispirare chi si occupa di transizione energetica e di decarbonizzazione per dare un futuro a questo pianeta.