A che punto è l’Italia in tema di impianti elettrici?
Sicurezza, efficienza e futuro: se ne è parlato in una tavola rotonda targata FME
A fine maggio, si è svolta a Milano una tavola rotonda organizzata dalla FME (Federazione Nazionale Grossisti Distributori Materiale Elettrico), intitolata “Lo Stato degli Impianti in Italia: Sicurezza, Efficienza e Futuro tra Edilizia e Industria“, nella quale sono stati puntati i riflettori sul tema della sempre più urgente necessità di ammodernare e rendere più sicuri ed efficienti gli impianti elettrici nel complicato e vasto patrimonio immobiliare e industriale del nostro paese.
Dato di fatto è che l’Italia ha bisogno di un’infrastruttura elettrica moderna, digitale e sicura, requisito fondamentale per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e per affrontare con successo la transizione ecologica.
I DATI
Il dibattito ha sottolineato come oltre il 60% degli edifici italiani sia stato costruito prima del 1980: un dato che è anche un indicatore di una criticità da tempo dibattuta. Molti di questi impianti, infatti, sono da considerarsi obsoleti e non in grado di soddisfare le attuali esigenze energetiche, sia in termini di consumo che di sicurezza.
Dunque, l’Italia si trova di fronte a una sfida imponente, in tema di efficienza energetica e di sicurezza delle abitazioni e degli ambienti di lavoro.
Altro dato particolarmente allarmante è che il 30% degli incendi domestici in Italia ha origine elettrica: si tratta di una percentuale che sottolinea l’urgenza di intervenire, anche se, nonostante l’evidenza di questi rischi, in Italia mancano ancora normative chiare e stringenti che impongano la manutenzione o l’ispezione periodica degli impianti elettrici nelle abitazioni private. Questa lacuna normativa espone milioni di cittadini a pericoli spesso sottovalutati.
Sono state proposte alcune misure operative concrete, con l’obiettivo creare un quadro normativo e infrastrutturale solido e sicuro
- il censimento degli impianti elettrici esistenti con una sorta di mappatura dettagliata dello stato degli impianti sarebbe il primo passo per comprendere l’entità del problema e individuare le aree a maggiore rischio.
- obblighi per gli amministratori di condominio affinché garantiscano la verifica e la manutenzione degli impianti nelle parti comuni e, possibilmente, sollecitino interventi nelle unità private.
- una campagna nazionale di comunicazione pubblica per informare e sensibilizzare i cittadini sui rischi legati agli impianti obsoleti e sull’importanza della manutenzione e della sicurezza.
- una chiara classificazione degli impianti accostabile alle classi energetiche degli edifici
- incentivi per imprese e cittadini per promuovere interventi di adeguamento e ammodernamento, rendendo più accessibile e conveniente la messa a norma degli impianti.
- Il coinvolgimento attivo delle compagnie di assicurazione