ANIE Confindustria: pilastro strategico per l’Italia che abilita oltre il 56% del PIL

2 Luglio 2025 Ilaria Rebecchi


L’industria elettrotecnica ed elettronica italiana, rappresentata da ANIE Confindustria, si conferma un motore inarrestabile per l’economia del Paese, abilitando oltre il 56% del PIL nazionale. Questo dato impressionante emerge dallo studio “Verso una nuova competitività industriale europea: Il ruolo strategico dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica“, presentato a Roma in occasione degli 80 anni di ANIE.
Lo studio, realizzato in collaborazione con The European House – Ambrosetti e Intesa Sanpaolo, sottolinea il ruolo cruciale di queste tecnologie come infrastruttura abilitante trasversale per settori chiave come Energia, Building, Industria e Infrastrutture, che generano complessivamente oltre 1.100 miliardi di euro di valore aggiunto.

Un settore resiliente e dinamico 

Nonostante un contesto economico globale incerto, il settore rappresentato da ANIE ha dimostrato una straordinaria capacità di adattamento e crescita. Nel 2023, il fatturato aggregato ha superato per la prima volta i 100 miliardi di euro, e nel 2024 la produzione industriale per la componente tecnologica ha registrato una crescita del +2,2%, in netta controtendenza rispetto alla media manifatturiera italiana (-3,7%). L’analisi di Intesa Sanpaolo rivela che tra il 2019 e il 2023, il fatturato delle imprese ANIE è aumentato di quasi il 40%, superando la crescita del 25% dell’economia totale. Questo successo è trainato da una forte propensione all’innovazione, alla sostenibilità e all’export. L’Italia si posiziona al 6° posto a livello globale per quota di mercato nel settore elettrotecnico, eccellendo in nicchie tecnologiche ad alto valore aggiunto. Le proiezioni al 2030 indicano una crescita ancora più dinamica, confermando il ruolo strategico del settore per la transizione industriale del Paese.

I 3 fattori abilitanti per una nuova competitività

Lo studio identifica tre leve fondamentali per garantire la sovranità industriale e tecnologica del Paese:

  1. Capitale umano: la carenza di competenze tecniche e specializzate è un ostacolo significativo. Oltre il 50% delle imprese associate ad ANIE segnala difficoltà nel reperire personale qualificato, e solo il 49% della popolazione italiana possiede competenze digitali di base. Questo skill mismatch ha portato a rallentamenti nei progetti (70% delle imprese) e perdite di opportunità di mercato (29%). È urgente rafforzare la formazione tecnica, in particolare il ruolo degli ITS, e promuovere l’upskilling e il reskilling della forza lavoro.
  2. Innovazione e Ricerca & Sviluppo (R&S): l’Italia investe in R&S solo l’1,3% del PIL, al di sotto della media UE. Tuttavia, i settori coperti dagli associati ANIE si distinguono con investimenti in R&S che ammontano al 4% del fatturato. È essenziale costruire un ecosistema nazionale dell’innovazione industriale, basato su partenariati stabili tra imprese e centri di ricerca, incentivi automatici alla spesa in R&S e programmi strutturati di trasferimento tecnologico.
  3. Resilienza della supply chain: le recenti crisi hanno evidenziato la fragilità delle catene globali del valore. Oltre il 55% degli associati ANIE ha riscontrato difficoltà nel reperire materie prime non energetiche, e oltre il 58% ha avuto problemi di approvvigionamento di componentistica. Costruire una supply chain più robusta, localizzata e diversificata è una priorità per ridurre le dipendenze e garantire la continuità produttiva.

Politiche per il futuro: semplificazione, sostegno e collaborazione

Per sostenere la competitività del settore, lo studio propone un’azione su più fronti:

  • Rafforzare le competenze tecniche e digitali attraverso una formazione continua mirata, la crescita degli ITS e percorsi di upskilling e reskilling per il personale, in particolare delle PMI.
  • Potenziare la ricerca e sviluppo semplificando l’accesso ai finanziamenti, incentivando la collaborazione tra industria e accademia e promuovendo politiche di carriera intersettoriali.
  • Rendere le catene di fornitura più resilienti con politiche industriali che promuovano il riciclo delle materie prime, il re-shoring e near-shoring delle produzioni strategiche e il rafforzamento della collaborazione con Paesi partner.

L’86% della riduzione delle emissioni prevista entro il 2030 dipende dall’adozione di tecnologie avanzate, molte delle quali rientrano nella filiera ANIE. Questo conferma che sostenibilità e competitività sono elementi sinergici di una strategia industriale moderna.

“L’industria elettrotecnica ed elettronica italiana è un pilastro della competitività industriale nazionale ed europea. In una Europa che deve accelerare sulla doppia transizione, le tecnologie di ANIE rappresentano un fattore abilitante essenziale – ha dichiarato Filippo Girardi, Presidente di ANIE Confindustria. Chiediamo con forza che il nostro settore venga riconosciuto come strategico in modo pieno, strutturale e stabile, all’interno delle politiche industriali, fiscali e di innovazione. Servono strumenti concreti per sostenere la crescita: la riduzione strutturale del cuneo fiscale; un Piano Nazionale Industria 6.0, che accompagni le imprese nella transizione digitale, verde e produttiva; bandi semplici, chiari e rapidi per favorire l’accesso agli incentivi; una cabina di regia pubblico-privata per una governance efficace; un Piano Casa per la manifattura, per rendere i territori produttivi attrattivi anche dal punto di vista sociale. Chiediamo un contesto che valorizzi chi innova, investe e crea lavoro nel Paese” – ha concluso il Presidente Girardi.

“Le tecnologie dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica – ha dichiarato Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House Ambrosetti – sono la spina dorsale del futuro produttivo europeo. Lo studio realizzato con ANIE Confindustria dimostra come queste soluzioni, pervasive e trasversali, rappresentino un potente moltiplicatore di produttività, sostenibilità e resilienza nei settori strategici del sistema economico nazionale. Il settore ha tutte le carte in regola per guidare una nuova stagione di crescita intelligente e sostenibile. Oltre a rappresentare un pilastro essenziale per la decarbonizzazione e il raggiungimento degli obiettivi climatici europei al 2030, le tecnologie dell’elettrotecnica e dell’elettronica abilitano quattro settori chiave per il futuro del Paese – Energia, Industria, Building e Infrastrutture – che nel 2023 hanno generato complessivamente 40,3 miliardi di investimenti, pari al 30% del totale degli investimenti privati in Italia. Un impatto economico che conferma il ruolo strutturale dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica nella trasformazione del sistema produttivo italiano.”

 

Ilaria Rebecchi

Executive Editor della rivista e del portale Smart Building Italia, lavora come Giornalista e Senior Copywriter specializzata in settori come tecnologia e digitale, creatività e social media.