Digitale e reti idriche: arrivano i fondi del PNRR

24 Gennaio 2023 Smart Building Italia


Assegnata dal ministero delle Infrastrutture la seconda parte di risorse per gli investimenti in progetti di riduzione delle perdite e monitoraggio continuo

In ottica di una massiccia riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua e per i relativi interventi di digitalizzazione e monitoraggio delle infrastrutture, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha stanziato ben 293 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) selezionando 33 progetti dei quali 19 interessano le regioni del Nord e del Centro (per 536 milioni di euro) e 14 quelle del Sud (per 364 milioni di euro).

45.500 chilometri di condotte ad uso potabile dovranno entro fine 2024 essere attrezzati con strumentazioni e sistemi di controllo innovativi

Comprendendo la prima tanche di finanziamenti, si stima che in totale siano stati assegnati 900 milioni di euro per 33 interventi per ridurre le perdite di acqua potabile nella rete degli acquedotti.
Entro il 31 dicembre 2024, quindi, 45.500 chilometri di condotte ad uso potabile verranno attrezzate con innovativi sistemi di controllo innovativi per la localizzazione e la riduzione delle perdite. Questo favorirà l’ottimale gestione della risorsa idrica, con conseguente taglio agli sprechi e limitazione delle inefficienze, nonché il miglioramento della qualità del servizio per la collettività.

E se il progetto prevede che a marzo 2026 questi interventi vengano estesi ad oltre 72mila chilometri di condotte, va detto che i 900 milioni stanziati nel PNRR anche per digitalizzazione e monitoraggio delle reti, rappresentano solo una parte dei fondi a disposizione per il target della riduzione delle perdite di acqua nelle reti di distribuzione. Infatti, altri 482 milioni sono previsti nel quadro del programma europeo React Eu attraverso il Piano Operativo Nazionale (Pon) Infrastrutture e Reti.Fine modulo

La situazione ad oggi: troppi sprechi

Carenza e scarsa digitalizzazione delle infrastrutture: questo è dimostrato dalle analisi sullo stato dell’arte, con l’aggravante rappresentata dal fatto che 1/3 dei consumi di acqua potabile finisce per essere usata per irrigazione di strade e giardini e pulizia delle auto, ad esempio.