Efficientamento energetico: per 3 proprietari su 4 i costi restano un ostacolo

27 Novembre 2024 Ilaria Rebecchi


Il tema dell’efficientamento energetico è diventato centrale nel dibattito ambientale ed economico di molti Paesi, soprattutto in risposta alle crescenti sfide del cambiamento climatico e della transizione ecologica. Le politiche europee e le iniziative nazionali, tra cui il Superbonus 110%, hanno incentivato la ristrutturazione degli edifici per ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO₂, promuovendo l’adozione di tecnologie sostenibili e fonti di energia rinnovabile.

Casavo ha voluto indagare come vengono percepiti questi temi, che si inseriscono in un più ampio contesto di sostenibilità e che mirano a trasformare l’Italia, dove il 60% degli edifici residenziali è stato costruito prima del 1976, in un Paese più resiliente e rispettoso dell’ambiente.

Il 27% degli italiani non ha intenzione di effettuare interventi sul proprio immobile

I risultati della ricerca commissionata a SWG rivelano che 3 proprietari di casa su 4 hanno effettuato o sono intenzionati a effettuare interventi di efficientamento energetico nella propria abitazione. La resistenza più grande da parte di chi non ha intenzione di intervenire sul proprio immobile (27%) è il costo di queste operazioni, indicato dal 51% dei rispondenti. A seguire, il 39% non ritiene necessario apportare modifiche all’immobile.

Incentivi governativi: utili per edilizia e PIL, ma cresce la percezione di spreco di fondi pubblici

L’aspetto economico rimane quindi rilevante per gli italiani e gli incentivi governativi all’efficientamento energetico confermano un percepito impatto positivo: il 69% (in calo di due punti percentuali rispetto a gennaio 2022) li considera importanti per risollevare il comparto edilizio e il PIL italiano. Tuttavia, cresce la percezione di “spreco” di fondi pubblici, indicato dal 37% dei rispondenti (+11% rispetto alla rilevazione del 2022).

“Gli incentivi governativi in ambito edilizio possono rappresentare un’opportunità fondamentale per promuovere la sostenibilità e l’efficienza energetica nel settore” commenta Victor Ranieri di Casavo. “Tuttavia è necessario che questi siano sostenibili dal punto di vista economico e soprattutto continuativi nel tempo. Il patrimonio immobiliare italiano è piuttosto vecchio e con una proprietà molto granulare, principalmente in mano ai privati. Questo rende particolarmente sfidante allineare gli immobili agli standard di innovazione e ambientali necessari senza ricevere aiuti adeguati, che dovrebbero essere pensati in modo strategico per creare un framework che supporti i privati, ma anche le aziende che operano le ristrutturazioni, nel rinnovo del patrimonio esistente”.

 

Ilaria Rebecchi

Executive Editor della rivista e del portale Smart Building Italia, lavora come Giornalista e Senior Copywriter specializzata in settori come tecnologia e digitale, creatività e social media.