Sistemi VMC: l’importanza della ventilazione degli ambienti

22 Marzo 2021 Ilaria Rebecchi


L’Ing. Capezzuto sottolinea un ambito messo in panchina tra Decreto Rilancio e Ecobonus: ecco perché.

E se il Covid19, al netto del disastro sanitario ed economico su scala globale – ovviamente, fosse una vera e propria occasione per rileggere la normativa in corso nell’ottica del risparmio energetico e della salubrità anche degli ambienti?
Questa la riflessione degli scienziati del settore, che, complice appunto la pandemia e l’esigenza di contingentare e controllare spazi condivisi, come quelli degli edifici scolastici, da un anno lavorano per trovare soluzioni sempre più sofisticate ed innovative nell’ottica dell’efficienza energetica e del miglioramento, ad esempio, della qualità dell’aria di questi spazi.
Sono quelli dove andiamo a curarci, dove lavoriamo e dove studiano i nostri figli: quelli per mesi rimasti inutilizzati o contingentati – appunto, e che da qualche tempo hanno dovuto trovare una nuova e propria essenza. Soprattutto lato salute di chi li popola.
E se il confort, fino a qualche mese fa, era appannaggio di ambiti tecnici come caldo o fresco, arredi, illuminazione e dotazione informatica, ora il focus si è spostato sul fattore “aria”, la cui qualità ahinoi fino a prima non era mai stata prioritaria, neppure negli ambienti chiusi.

Utili, anzi essenziali, in tal senso, sono gli impianti VMC, di ventilazione meccanica controllata: nel decreto Rilancio e nei provvedimenti dell’Ecobonus i sistemi VMC, però, non risultano ammessi, pur costituendo un importante strumento di efficientamento energetico.
Come sottolinea l’Ing. Pasquale Capezzuto, Presidente dell’Associazione Energy Managers e Responsabile Ufficio Energia e Impianti e della Ripartizione Urbanistica ed Edilizia Privata del Comune di Bari:

I sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata consentono l’immissione dei giusti quantitativi di aria esterna in modo costante e controllato, con una minima filtrazione e senza l’intervento volontario dell’occupante. Le norme di buona tecnica e le disposizioni di legge indicano i quantitativi di portata di aria esterna e di estrazione e quelli per la prestazione energetica degli edifici in relazione alla qualità dell’aria interna.

E le scuole?

Secondo la Federazione italiana Medici Pediatri (FIMP), la VMC sarebbe stata un’inutile e costosa complicazione burocratica, preferendo l’apertura delle finestre al cambio dell’ora. Nel frattempo, però, SIMA – Società Italiana di Medicina Ambientale e professore di Prevenzione Ambientale all’Università degli Studi di Milano, ha più volte sottolineato l’opportunità di dotare le aule di sistemi di VMC, anche sulla base di ricerche che hanno documentato che il raddoppio della portata dell’aria in entrata tramite sistemi di ventilazione meccanica controllata … riduce la concentrazione delle particelle infette del 99,6%. Il tutto riducendo anche l’esposizione degli studenti agli inquinanti ambientali che provengono dall’esterno.

Questo è un obiettivo che non si può raggiungere in poche settimane – aggiunge alla stampa Capezzuto – come sostenuto anche dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), dall’Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria, Riscaldamento e Refrigerazione (AICARR) e dall’Associazione professionale Italiana Ambiente e Sicurezza (AIAS),. Servono investimenti, tempo e una buona informazione al di là dell’emergenza sanitaria di questo periodo.
L’importanza del ricambio di aria per assicurare le condizioni di salubrità e qualità dell’aria interna, anche per smaltire le concentrazioni di CO2 emessa è stata riconosciuta dalle maggiori organizzazioni del settore. La ventilazione degli ambienti è inoltre una delle soluzioni per la riduzione del rischio da contagio negli ambienti interni di uffici e scuole.

Qualcosa si muove, però: la Regione Marche ha dichiarato con il Fondo Sociale Europeo di aver recuperato 3 milioni di euro per acquistare impianti di purificazione  avanzati per la sanificazione delle aule, per la sicurezza dei propri studenti.
E se il Decreto Rilancio e le incentivazioni fiscali spingono verso elevati livelli di isolamento termico degli involucri edilizi, non introducono però riferimenti alle condizioni termo-igrometriche degli ambienti.
Se l’involucro non è sufficientemente ventilato può verificarsi l’insorgere di muffe a causa di un elevato livello di umidità nell’aria depositata sulle pareti. Ecco che entrano in campo i sistemi di VMC, essenziali per garantire il massimo livello di comfort ambientale, e termico.

Molti studi scientifici – sottolinea l’Ing. Capezzuto – hanno dimostrato come gli edifici impermeabili all’aria siano responsabili di un aumento dei livelli interni di concentrazione degli inquinanti, come i composti organici volatili e il biossido di azoto, ben oltre i limiti stabiliti dall’OMS. Appare evidente anche in questo caso l’importanza di sistemi di ventilazione meccanica controllata per la prevenzione di fenomeni patologici nelle abitazioni.

 

Ilaria Rebecchi

Executive Editor della rivista e del portale Smart Building Italia, lavora come Giornalista e Senior Copywriter specializzata in settori come tecnologia e digitale, creatività e social media.