AI al servizio delle Smart City

27 Ottobre 2025 Ilaria Rebecchi


Il concetto di Smart City in Italia sta evolvendo rapidamente, trasformandosi da un’idea futuristica a una realtà concreta che mira a migliorare la qualità della vita urbana attraverso l’innovazione tecnologica. In questo contesto, l’Intelligenza Artificiale (AI) emerge come una delle leve più potenti e promettenti, capace di rivoluzionare la gestione cittadina e l’erogazione dei servizi. Ma quali sono le reali aspettative dei cittadini e quali le sfide che le amministrazioni devono affrontare per integrare l’AI in modo etico ed efficace?

Il mercato delle Smart City in Italia è in fermento, con un valore significativo e una chiara intenzione da parte delle amministrazioni locali di avviare nuovi progetti. Studi recenti evidenziano che circa il 58% dei Comuni intende lanciare iniziative smart nei prossimi 12 mesi, con un ulteriore 28% nei due o tre anni successivi, segnando un incremento del 10% rispetto all’anno precedente. Questo dinamismo è fortemente sostenuto dalle ingenti risorse messe a disposizione dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), con circa 10 miliardi di euro destinati alla rigenerazione urbana, alla sostenibilità e alla digitalizzazione. Un comune su tre, in particolare, sta pianificando di utilizzare l’AI per supportare i propri processi decisionali e operativi, riconoscendone la potenza e la versatilità.

Come l’AI trasforma le Smart City

L’Intelligenza Artificiale non è più solo una tecnologia di nicchia, ma uno strumento pervasivo capace di abilitare una vasta gamma di applicazioni nelle Smart City:

  • Simulazione e Pianificazione: L’AI può simulare scenari complessi, ad esempio l’impatto di un nuovo edificio sulla mobilità urbana o il consumo energetico di un intero quartiere. Questo permette alle amministrazioni di testare soluzioni e prendere decisioni più informate prima di implementarle nella realtà.
  • Servizi Su Misura: L’AI può abilitare interventi “su misura” in settori chiave come la sostenibilità (gestione dei rifiuti, del riciclo, delle risorse idriche ed elettriche), il welfare (servizi sociali personalizzati), la sicurezza (prevenzione predittiva dei rischi) e persino la creazione di opportunità di lavoro (incrociando domanda e offerta).
  • Semplificazione e Accessibilità: L’AI può semplificare drasticamente l’interazione dei cittadini con i servizi pubblici, rendendoli più veloci, trasparenti e accessibili, specialmente in situazioni di difficoltà temporanea.
  • Città “Senzienti”: L’obiettivo è trasformare le città da mere “città pensanti” a “città senzienti”, capaci di percepire, analizzare e rispondere dinamicamente alle esigenze dei propri abitanti in tempo reale.

Performance e aspettative dei cittadini

I cittadini hanno aspettative elevate nei confronti delle Smart City e le percezioni sono ampiamente positive. Le città intelligenti sono percepite come più sostenibili (50% contro 36% di chi vive in città non smart), inclusive (50% contro 32%), innovative (49% contro 25%) ed efficienti (49% contro 34%) rispetto a quelle che non lo sono. In Italia, Milano è spesso indicata come la città più “smart”, seguita da Bolzano e Trento, a testimonianza di percorsi virtuosi già avviati. Un dato incoraggiante è che il 78% dei comuni che hanno implementato progetti Smart City hanno riscontrato benefici in linea o addirittura superiori alle aspettative.

Gli ambiti applicativi più adottati nel triennio 2021-2023 sono stati la sicurezza e sorveglianza (65%), il coinvolgimento attivo dei cittadini (55%) e l’illuminazione intelligente (51%). Per i prossimi tre anni (fino al 2027), si prevede una crescita ancora maggiore della sicurezza e sorveglianza (76%), l’ascesa delle Comunità Energetiche Rinnovabili (66%) e il mantenimento di un forte interesse per il coinvolgimento civico (63%).

Nonostante le aspettative e le opportunità, il percorso verso una Smart City pienamente integrata con l’AI presenta notevoli ostacoli per i Comuni italiani:

  • Carenza di personale (52%), risorse economiche (48%) e competenze interne (47%) sono le principali difficoltà riscontrate dalle amministrazioni.
  • Lacune in tema di tecnologie innovative (67%) come IoT, AI e Digital Twin, e nella gestione concreta dei progetti (47%).
  • Rischi etici e sociali: l’implementazione dell’AI deve avvenire nel pieno rispetto delle esigenze dei cittadini, della trasparenza, della comprensibilità e della correttezza. Preoccupazioni riguardano l’effetto “spiazzamento” (potenziale perdita di posti di lavoro dovuta all’automazione), la privacy e la protezione dei dati. Il nuovo AI Act europeo sarà fondamentale per definire le regole del gioco.
  • Una visione difficile: sarà cruciale andare oltre una visione meramente tecnologica e superficiale della Smart City, per concentrarsi sul benessere delle persone, sull’empowerment dei diritti individuali e sui processi democratici, garantendo che le città siano inclusive e non escludano nessuno.

Per superare queste difficoltà, le città devono adottare strategie efficaci basate sulla collaborazione. È fondamentale promuovere sinergie tra amministrazioni, aziende tecnologiche, università e, soprattutto, coinvolgere attivamente i cittadini, trasformandoli in “Smart Citizen”, attori partecipativi nel processo di evoluzione urbana. Solo così sarà possibile costruire città che non siano solo “pensanti”, ma “senzienti”, ponendo il benessere delle persone al centro di ogni innovazione tecnologica e di ogni strategia di sviluppo urbano.

 

 

Ilaria Rebecchi

Executive Editor della rivista e del portale Smart Building Italia, lavora come Giornalista e Senior Copywriter specializzata in settori come tecnologia e digitale, creatività e social media.