5G e connettività indoor

3 Maggio 2021 Ilaria Rebecchi


Ecco quanto contano interventi ed investimenti che puntano dritto a migliorare l’infrastruttura e la digitalizzazione, a livello internazionale

Secondo i più importanti esperti su scala internazionale, risulterebbe ad oggi “inimmaginabile pensare ad un 5G depotenziato all’interno degli edifici”. Questo il parere del Professor Gérard Pogorel, Professore emerito all’Institut Polytechnique de Paris nonché tra i più importanti esperti di telecomunicazioni su scala globale che, in una recente intervista, ha evidenziato quanto la copertura 4G all’interno di grandi strutture “ancora oggi non sia ottimale e con la quinta generazione mobile si rischia un gap ancora più grande considerato che la maggior parte degli utenti si collegherà indoor”.

Secondo l’esimio docente, inoltre, è necessario dare un’accelerata sul fronte della copertura nazionale e , in parallelo, iniziare ad affrontare la non semplice questione della connettività all’interno degli edifici. Il 5G sarà infatti lo standard delle applicazioni business più che consumer e la situazione che si prospetta vedrà il 5G aumentare la mole di connessioni interne e non in mobilità: “La pandemia ha fatto emergere la necessità della digitalizzazione di vari settori, tra essi sanità, ambito nel quale lo stesso 5G giocherà un ruolo basilare al netto della certezza della fruizione del segnale”.

Fibra come pilastro, dunque, anche per il 5G anche se l’utilizzo di materiali altamente isolanti nei grandi edifici urbani e la presenza di pareti di grande spessore abbatte la capacità del segnale mobile: “Negli edifici di nuova costruzione è necessario che vengano dotati cavidotti e che siano predisposti per le nuove reti e se anche il 5G fosse tutelato da questo genere di obblighi, se ne garantirebbe l’efficacia. Non solo, quindi, edifici fiber ready ma anche 5G ready”.

E se per il 5G è necessario tenere conto degli obblighi degli operatori, sul fronte pubblico, ad esempio in ambito sanitario, sarebbe bene prevedere fondi per utilizzare risorse anche territoriali volte alla digitalizzazione e all’infrastrutturazione in Banda Ultra Larga.
E a livello privato? Il docente spiega che si potrebbero prevedere incentivi ed agevolare gli investimenti nel settore delle telecomunicazioni per potenziare, ad esempio, la ricezione del segnale indoor.
E se molte grandi aziende si stanno muovendo per accaparrarsi frequenze dedicate, il segnale è che le multinazionali abbiano finalmente compreso “il valore del 5G” così organizzandosi per la realizzazione di reti private indoor per sfruttare al meglio questa nuova generazione mobile.

 

Ilaria Rebecchi

Executive Editor della rivista e del portale Smart Building Italia, lavora come Giornalista e Senior Copywriter specializzata in settori come tecnologia e digitale, creatività e social media.