La nuova Tim: rete, tecnologia, device e contenuti

6 Marzo 2017 Smart Building Italia


tim«Tim deve cambiare mentalità, è un problema culturale complessivo». La settimana scorsa, intervistato dal Corriere della SeraFlavio Cattaneo, Ad di Tim (nella foto), ha delineato il destino del già monopolista telefonico nazionale. Tim ha, infatti, presentato a febbraio il nuovo piano industriale, utilizzando il termine di transforming company.

In che cosa consiste, o meglio in che cosa si sostanzia la trasformazione? «Vogliamo rendere la vita più facile ai nostri clienti – ha spiegato Cattaneo – attraverso l’unione della nostra tecnologia, nella quale siamo leader, con accordi in esclusiva, come ad esempio con Samsung o Bang & Olufsen. C’è una caratteristica che unisce il tutto: la connessione. Obiettivo è fornire al cliente qualsiasi oggetto di alta qualità che sia collegato alla rete, al prezzo più conveniente e alla velocità massima possibile. Questo vale sia per il mercato consumer sia per le aziende con ad esempio il cloud».

Tim, insomma, intende allargare il suo raggio d’azione, mettendo insieme rete, tecnologia, device e contenuti. «Apriremo nuovi megastore con aree dedicate alla smart home, all’entertainment, al gaming, allo smart office, oltre che ai device e ai prodotti dei mercati adiacenti», ha detto Cattaneo al Corriere. A proposito di smart home, è scritto infatti nella nota stampa pubblicata in occasione della presentazione del nuovo piano industriale che «Fondamentale sarà anche la strategia commerciale volta a mantenere gli attuali clienti attraverso, ad esempio, la fornitura di dispositivi per la casa evoluti e connessi alla rete domestica – Internet of Things – e pagabili direttamente in bolletta».

Tutto ruota attorno alla connessione e ad una rete in grado di fornire prestazioni elevate. A tal proposito, l’intervistatore, Daniele Manca, puntualizza che «le classifiche ci parlano di un’Italia ancora molto indietro». Per Cattaneo queste classifiche, tuttavia, parlano del passato. Ben altra è la situazione dell’azienda. «In soli due anni, – spiega il manager – la copertura del Paese in banda ultralarga da parte di Tim è passata dal 24% al 60%: nei prossimi anni investiremo complessivamente 11 miliardi di euro per arrivare al 95% dell’Italia raggiunta dalla fibra ottica. A cui va aggiunta la banda ultralarga wireless. A oggi viaggiamo a circa 500mila case al mese connesse. Il nostro obiettivo è diventare la società meglio infrastrutturata, non solo in Italia ma a livello internazionale, con velocità fra i 100 e i 1000 megabit al secondo e il mobile di ultimissima generazione, per il quale a Torino abbiamo già avviato la sperimentazione del 5G. Grazie anche al fatto che quasi tutte le nostre torri sono già connesse in fibra ottica».