Super e iper ammortamento Industria 4.0: un giudizio

4 Aprile 2017 Smart Building Italia


industria 4.0Politica industriale. Il Governo con il Piano Industria 4.0 ha offerto una chiara direzione per le attività manifatturiere, un motivo di sviluppo. Inoltre, la Legge di Bilancio 2017 incentiva l’adozione di strumenti e sistemi tecnologici prevedendo la proroga del super ammortamento con la novità dell’iper ammortamento, ovvero una maggiorazione del 150% del costo di acquisizione di determinati beni per poter detrarre le quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria. A ciò si aggiunge la maggiorazione del 40% sul costo di acquisto di beni strumentali immateriali (tra cui, alcuni software, sistemi IT e attività di system integration), prevista sempre dalla Legge di Bilancio per i soggetti che beneficiano già dell’iper ammortamento.

A questo proposito Giovanni Miragliotta dell’Osservatori Politecnico di Milano analizza nel sito agendadigitale.eu quali sono le vere novità, le innovazioni e i limiti che arrivano con la nuova circolare di chiarimento su super e iper ammortamento fiscale per l’Industria 4.0 (leggi il comunicato dell’Agenzia delle Entrate).

«Mi limito a commentare la chiave di lettura (industriale e competitiva) che l’Agenzia delle Entrate, tramite le sua interpretazione fiscale, a dare a questa materia – scrive Miragliotta – Chiave di lettura che, devo dire, mi ha favorevolmente impressionato».

«L’Agenzia introduce alcuni principi interessanti – continua Miragliotta – Protezione dell’interesse nazionale, prestando attenzione affinché il beneficio sia goduto da soggetti con attività reale in Italia. Protezione del comparto industriale e manifatturiero, concentrando e precisando l’azione del piano a beneficio delle attività del settore primario e secondario. Elevata flessibilità operativa: l’Agenzia vuole contemplare casi molto diversi (acquisto, ma anche leasing, comodato, ecc.), così come situazioni elaborate (macchine nuove, revamping di beni pre-esistenti, beni parzialmente usati), con l’evidente intento di aprire le opportunità di utilizzo degli incentivi ai numerosi casi che le imprese italiane possano avere».

L’autore del testo giudica “intelligente” la lettura che l’Agenzia fa dello scenario Industria 4.0 perché vi si scorge un’attenzione particolare verso le imprese piccole e medie: «includendo i beni realizzati in autonomia (anche partendo da parti di beni usati) si tende a riconoscere il caso (non infrequente) della costruzione “artigianale” dei mezzi di produzione, che è una delle capacità distintive delle nostre PMI».

Nel giudizio di Miragliotta esistono anche limiti: l’attesa del documento con i suoi chiarimenti ha infatti ritardato l’intenzione ad investire in molte aziende. La separazione di competenza tra enti (parere sull’eleggibilità del bene in capo al MISE; parere sulla normativa fiscale in caso all’Agenzia) complica le cose, «si poteva quantomeno prevedere un unico hub a cui indirizzare le questioni e da cui divulgare / unificare le risposte». Infine, «anche se è facile comprenderne il razionale (superammortamento legato al solo funzionamento, iperammortamento legato alla connessione),il tema del periodo di applicazione del beneficio non brilla certo per semplicità».