Cosa attenderci dal mercato elettrico italiano?

19 Aprile 2023 Dario Ridolfi


Prosegue il calo del PUN (Prezzo Unico Nazionale) dell’energia elettrica, che rappresenta il prezzo di riferimento dell’energia elettrica all’ingrosso

Vista la marcata aleatorietà che ha caratterizzato recentemente il mercato, molti operatori del settore proponevano solo condizioni legate al PUN e non a prezzi fissi di acquisto dell’energia.
Prendendo a riferimento il dato del MGP (Mercato del Giorno Prima) consultabile dal sito del GME (Gestore dei Mercati Energetici), risulta un prezzo di acquisto di gennaio 2023 (174,49 €/MWh) e febbraio 2023 (161,07 €/MWh), entrambe le mensilità inferiori del 50% rispetto all’anno precedente.

Il trend positivo dell’andamento del PUN, rispetto al 2022, è continuato anche a marzo e si prevede che andrà avanti anche nel secondo trimestre 2023, con valori dell’ordine di 130-180 €/MWh.
Guardando al recente passato, è possibile osservare che da ottobre 2021 era stato registrato un aumento che ha avuto impatti significati e sfaccettati sul mercato, le cui cause sono state legate a molteplici fattori internazionali e non.

In un recente elaborato del GME (Report febbraio 2023 – Mercato Elettrico Italia) viene riportato l’andamento del MGP nel periodo 2022 e inizio 2023, con la variazione sullo stesso mese dell’anno precedente per i dati 2023.

I fattori che influenzano l’andamento del mercato elettrico sono molteplici, ma sicuramente uno degli aspetti che sta favorendo la riduzione del prezzo dell’energia elettrica è legato alla riduzione del prezzo del gas naturale, non va scordato che nel mix di fonti per produrre l’energia elettrica a livello nazionale il gas naturale è il principale vettore, infatti circa il 50% del totale dell’energia elettrica prodotta in Italia viene generata partendo dal gas naturale.
I primi mesi del 2023 fanno bene sperare su quello che sarà il costo di acquisto dell’energia elettrica rispetto al recente passato.

Il mercato di maggior tutela dell’energia elettrica

Gli scenari sopra esposti si riflettono anche nelle condizioni di maggior tutela; infatti, l’ARERA ha pubblicato il consueto aggiornamento trimestrale che riporta un esempio di spesa per una famiglia tipo che ha consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all’anno e una potenza impegnata di 3 kW.
L’ARERA riporta quanto segue: dal 1° aprile 2023, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo sarà di 23,75 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse, così suddiviso

Spesa per la materia energia

  • 11,61 centesimi di euro (48,9% del totale della bolletta) per i costi di approvvigionamento dell’energia, in riduzione del 72% rispetto al primo trimestre 2023;
  • 2,16 centesimi di euro (9,1% del totale della bolletta) per la commercializzazione al dettaglio, in aumento del 13% rispetto al primo trimestre 2023.

Spesa per il trasporto e la gestione del contatore

  • 3,99 centesimi di euro (16,8% del totale della bolletta) per i servizi di distribuzione, misura, trasporto, perequazione della trasmissione e distribuzione, qualità; invariato rispetto al primo trimestre 2023.

Spesa per oneri di sistema

  • 3,03 centesimi di euro (12,7% del totale della bolletta) per la spesa per oneri di sistema, in aumento rispetto al primo trimestre 2023.

Imposte

  • 2,96 centesimi di euro (12,5% del totale della bolletta) per le imposte che comprendono l’IVA e le accise.”

Dario Ridolfi

Dal 2013 ha avuto modo di collaborare con associazioni di categoria, enti di formazione e accentratori del settore impiantistico per gli aspetti inerenti la formazione e la consulenza specifica legata a tematiche di natura legislativa di settore, con particolare riguardo ai meccanismi incentivanti. Si occupa in prevalenza di formazione, ma anche di supporto su alcuni aspetti tecnici specifici indirizzata a installatori e impiantisti, ha scritto articoli e testi tecnici. Ha svolto in passato anche formazione accreditata con gli ordini professionali.