A Roma Innovation Hub l’analisi approfondita della roadmap dell’Agenda 2030 sulla sostenibilità

30 Gennaio 2024 Smart Building Italia


La Convention Nazionale delle Professioni Tecniche, svoltasi a Roma il 25-26 gennaio, ha messo sotto i riflettori il tema strategico dello sviluppo sostenibile, con un approccio olistico, facilitato dalle diverse specializzazioni dei nove Ordini Professionali coinvolti, che si è dimostrato estremamente interessante e stimolante.

Nell’ambito dello sviluppo sostenibile, uno dei punti focali a livello globale, come noto, è rappresentato dall’Agenda 2030 dell’ONU. Questo ambizioso piano ha l’obiettivo di favorire un progresso sostenibile e inclusivo entro il 2030, promuovendo una serie di iniziative in vari settori.

Nonostante non vi sia dubbio circa l’importanza e la rilevanza di questa agenda, ciò che è emerso a Roma è che in Italia (e non solo) emergono con chiarezza numerosi problemi di applicazione che possono rallentare il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Uno dei principali ostacoli evidenziati durante la Convention romana, risiede nella mancanza di una piena consapevolezza delle sfide ambientali, sociali ed economiche che il nostro Paese deve affrontare. Nonostante esistano politiche e norme a supporto dello sviluppo sostenibile, spesso si riscontra una scarsa attenzione e una insufficiente attuazione di queste misure. È quindi fondamentale incrementare la sensibilizzazione e l’educazione al fine di coinvolgere maggiormente cittadini, decisori politici, imprese e professionisti nel perseguimento degli obiettivi posti dall’Agenda 2030.

Un altro problema emerso riguarda la mancanza di una governance efficace e coordinata a livello nazionale. È necessario, quindi, promuovere una maggiore collaborazione tra le varie istituzioni pubbliche e private, garantendo un dialogo costante e una condivisione delle responsabilità. Solo grazie a una governance solida sarà infatti possibile affrontare le sfide complesse poste dall’Agenda, promuovendo una necessaria sinergia tra le politiche ambientali, sociali ed economiche e spiegando a tutti gli attori del sistema che la transizione in atto non costituisce solo un problema ma anche una evidente opportunità di sviluppo del Paese, parere che, come è risultato evidente da un sondaggio lanciato in sala, accomuna la maggior parte dei professionisti della progettazione.

Non meno rilevante è il tema risorse: sotto questo profilo in Italia si sconta una carenza di fondi destinati a queste iniziative, ma soprattutto una necessaria continuità, che rende difficile la realizzazione di progetti a lungo termine, come ha dimostrato anche l’episodio del Superbonus edilizio. Il tema degli incentivi fiscali e finanziamenti agevolati è quindi cruciale, ma necessita di essere affrontato con una visione strategica di ampio respiro.

Alle spalle di questi temi di enorme evidenza ci stanno altre questioni di fondo, che il Paese dovrà affrontare con urgenza, quali l’adattamento della legislazione italiana agli obiettivi dell’ONU armonizzando quella nazionale a quella internazionale e l’allineamento tra politiche nazionali e politiche locali, dove non di rado si avverte uno scollamento, favorendo un approccio bottom-up in grado di coinvolgere le singole comunità.

Su questi temi il mondo professionale che si raccoglie nella Rete delle Professioni Tecniche è apparso particolarmente coeso e convinto, proponendosi ai decisori come “facilitatore” in un percorso che costituisce la più importante sfida che il Paese si trova ad affrontare per l’immediato futuro e che non può permettersi di fallire.