La ricetta dell’OCSE per la transizione energetica italiana

9 Febbraio 2024 Marco Ventimiglia


Nel report dedicato alla situazione economica del nostro Paese viene sottolineato il ruolo sempre più importante delle politiche di decarbonizzazione

Si chiama “Rapporto Italia 2024” ed è l’analisi sulla situazione e le prospettive economiche del nostro Paese che l’OCSE (l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) ha appena pubblicato. Uno studio ancor più significativo per coloro, noi fra questi, che si occupano abitualmente di patrimonio edilizio e transizione energetica. Al riguardo, una considerazione di partenza è che i ritardi nell’attuazione dei progetti di investimento pubblico nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rischiano di rallentare la crescita del Paese. E questo nonostante il varo da parte del governo di misure volte ad accelerarne l’attuazione. Si rende quindi necessario “riorientare il PNRR sui grandi progetti di investimento gestiti a livello centrale, che possono essere realizzati come previsto dalla revisione del Piano stesso”.

Fattori a favore del nostro Paese

Proprio le modalità della transizione energetica, costituiscono parte importante del documento dell’OCSE. Ricordando come le autorità europee mirano ad azzerare le emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2050, c’è una constatazione favorevole al nostro Paese: “La bassa intensità energetica che caratterizza l’attività economica e le abbondanti risorse di energia solare collocano l’Italia in una buona posizione per realizzare la transizione climatica. Tuttavia, per accelerare la riduzione delle emissioni e l’adattamento ai cambiamenti climatici occorre rafforzare ulteriormente le misure esistenti e introdurre politiche aggiuntive”.

L’inizio del percorso green dell’Italia viene collocato abbastanza indietro nel tempo, con la crisi economica mondiale del 2008-2009 che ha favorito progressi significativi in termini di riduzione delle emissioni. Senonché, il ritmo della riduzione delle emissioni ha registrato un calo nell’ultimo decennio, con la ripresa della loro crescita e l’allentamento delle misure a sostegno della decarbonizzazione. Ecco quindi che per conseguire l’obiettivo intermedio del taglio delle emissioni del 55 % entro il 2030 (rispetto ai livelli del 1990) è adesso necessario aumentare il ritmo con cui vengono ridotte le emissioni.

Il fardello degli iter autorizzativi

L’OCSE, però, segnala quanto sia difficile accelerare lungo una strada piena di ostacoli… Infatti, malgrado la recente semplificazione delle procedure, l’incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili continua a essere ostacolato dalla complessità degli iter autorizzativi. “Per sbloccare pienamente il potenziale delle energie rinnovabili – si legge nel report –, occorrerà definire i criteri per l’individuazione di aree idonee ad accogliere gli impianti di generazione di energia da fonti rinnovabili, aumentare l’applicabilità delle procedure di autorizzazione semplificate e attuare rapidamente gli investimenti chiave per migliorare la rete di trasmissione”.

Molta attenzione viene poi posta sulla decarbonizzazione della mobilità. Nella visione dell’OCSE il potenziamento dei trasporti pubblici e la riduzione del numero di automobili altamente inquinanti contribuirebbero ad abbattere le emissioni del settore dei trasporti. E sarebbe altresì possibile decarbonizzare ulteriormente i trasporti investendo nella rete ferroviaria, riducendo il trattamento fiscale favorevole al gasolio rispetto alla benzina e introducendo incentivi finanziari per la rottamazione delle vecchie autovetture, indipendentemente dall’acquisto di nuove. Quanto alle vetture elettriche, il loro utilizzo “potrebbe essere promosso incrementando la diffusione di stazioni di ricarica accessibili al pubblico ed eliminando gradualmente le sovvenzioni all’acquisto di automobili con motore a combustione interna”.

Riqualificazione del parco edilizio

Last but non least (in ultimo ma non per importanza), figura la riqualificazione del parco immobiliare italiano che è un’operazione fondamentale nell’ambito della decarbonizzazione. Nel rapporto OCSE si sottolinea come il sistema degli incentivi per le ristrutturazioni volte all’efficientamento energetico delle abitazioni è stato sì riformato, “ma ciò potrebbe rivelarsi insufficiente per indurre le famiglie a basso reddito a eseguire lavori di riqualificazione energetica. I regimi attualmente in vigore dovrebbero essere integrati da una combinazione di sovvenzioni con prestiti agevolati e di lungo termine, mentre le sovvenzioni per l’installazione di caldaie a gas dovrebbero essere gradualmente eliminate”.

 

Marco Ventimiglia

61 anni, dal 1989 giornalista professionista de l'Unità dove ha ricoperto vari ruoli dapprima nella redazione sportiva e poi in quella economica. Esperto di nuove tecnologie, ha realizzato per anni il supplemento Unità Multimedia e curato il Canale Tecnologia su Internet. Negli ultimi anni realizza sul Web articoli sulla transizione energetica, la mobilità elettrica, il rinnovamento del patrimonio immobiliare, oltre che dare conto delle evoluzioni politiche e normative in materia.