Lombardia: limite di 1mg di particolato per impianti termici a biomassa
La Regione Lombardia ha recentemente compiuto un importante passo avanti nella lotta all’inquinamento da particolato con l’approvazione di una Delibera di Giunta Regionale (DGR 3649) che introduce limiti di emissione stringenti per gli impianti a combustione.
La DGR 3649 individua nuovi requisiti emissivi ed impiantistici per l’installazione e l’esercizio degli impianti termici civili alimentati a biomassa con potenza termica al focolare superiore a 35 kw.
Tre i nuovi livelli di prestazione rispetto alla precedente Decreto 186 del 2017, che identificava come migliore tecnologia (caldaie 5 stelle) un limite di emissione di 10 mg di particolato. All’epoca la Lombardia aveva già dimezzato questo valore portandolo a 5 mg/Nm3 con la DGR 5360, ma ora si compie un ulteriore balzo in avanti, introducendo i livelli a 2,5 mg e 1 mg, secondo le tecnologie applicate.
Si tratta di un valore significativo confrontabile con le emissioni degli impianti a gas di ultima generazione, ma senza alcuna distinzione di combustibile.
GLI IMPIANTI A BIOMASSA
Alcuni impianti a biomassa sono in grado di raggiungere proprio questo livello di prestazione. Grazie all’applicazione di misure primarie e secondarie di abbattimento delle emissioni, infatti, esistono già oggi impianti che emettono appena 0,2 mg di particolato, esattamente come le migliori tecnologie a gas già disponibili.
Con questa DGR la Regione Lombardia si pone all’avanguardia rispetto alla prossima normativa europea Ecodesign (che prevederà un livello di ambizione massimo di 2,5 mg) e mira a spostare l’attenzione dal tipo di combustibile utilizzato all’efficienza tecnica dell’impianto, togliendo dunque ogni ostacolo al ricorso alle biomasse.
“I nuovi impianti di medie e grandi dimensioni in Lombardia saranno estremamente performanti e contribuiranno a ridurre l’impatto ambientale del settore termico” ha dichiarato Giorgio Maione, assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia. “La delibera è il frutto di un lungo lavoro di confronto con le associazioni di categoria dei produttori di impianti termici, da anni impegnate a sviluppare tecnologie sempre più avanzate per contribuire al miglioramento della qualità dell’aria. Nel frattempo, in due anni abbiamo investito 35 milioni di euro per consentire a migliaia di famiglie lombarde di sostituire impianti obsoleti con quelli di ultima generazione. La sostenibilità si ottiene con gli investimenti in innovazione, non con l’ideologia”.
LA NORMATIVA
La nuova DGR si inserisce nel quadro della normativa nazionale, in particolare il Decreto Legislativo 28/2011 che impone una quota crescente di energia rinnovabile (oggi al 60%) per le nuove costruzioni e le ristrutturazioni rilevanti ed importanti di primo livello. Ad oggi la biomassa è esclusa dal conteggio di questa quota nelle regioni in procedura di infrazione per la qualità dell’aria, come appunto la Lombardia. Però, se si individua un livello di prestazione come quello del milligrammo, diventa ovvio che anche questa tecnologia venga conteggiata nella quota d’obbligo delle rinnovabili.