FTTH, la disputa tra diritto e libertà

24 Aprile 2018 Smart Building Italia


Il Sole 24 Ore ha pubblicato oggi un articolo che riguarda al Decreto Legislativo del 15 febbraio 2016 n. 33, quello secondo cui gli operatori di tlc hanno il diritto di realizzare impianti di collegamento e di distribuzione dei segnali in modalità FTTH con il passaggio dei relativi cavi, l’impianto multiservizio per intenderci.

Coincidenza vuole che il pezzo firmato da Marco Marchiani arrivi giusto dopo il testo che abbiamo pubblicato ieri, 23 aprile, con alcuni stralci dell’articolo firmato da Luca Baldin, project manager di Smart Building Italia, che sarà pubblicato nel nuovo numero del Giornale dell’Installatore Elettrico.

Il succo del discorso è questo: ci sono aziende di tlc che dichiarano l’intenzione di accedere agli edifici da loro amministrati per “cablarli” in modalità FTTH, appellandosi appunto al Decreto Legislativo del 15 febbraio 2016 n. 33 “sorvolando” sull’eventualità che esista già un impianto realizzato secondo l’art. 135 bis del TU dell’edilizia: vogliono arrivare all’utente con il loro impianto.

«Attribuire un diritto non significa affatto libertà di imposizione e di utilizzo di tempistiche e metodologie a proprio piacimento», si legge nel Sole, che spiega: «la materia è pur sempre regolata dai principi dettati in linea generale dagli articoli 1027 e seguenti del Codice civile. Occorre perciò ottenere il consenso da parte dei proprietari. «Tanto che nella norma si prevede addirittura il ricorso ad una Autorità di conciliazione ed in caso di mancato accordo resta lo stesso ricorso all’Autorità Giudiziaria».

«Perciò, l’Ente (cioè l’operatore) chiede e non impone ed il proprietario (il condominio nel caso in cui i cavi passano negli spazi comuni) non è supinamente soggetto ad accettare e può indicare le proprie esigenze».

Il testo del Sole 24 Ore farà senz’altro comodo agli amministratori di condominio che, a fronte delle lettere che sollecitano l’intervento “unilaterale”, non sanno bene come agire. Resta il fatto che la disputa sull’FTTH è bollente il giusto, probabilmente per le sue evidenti potenzialità. Sicuramente bisognerà vigilare e regolamentare. Nel frattempo, infatti, «le organizzazioni della proprietà edilizia stanno cercando di concordare con i maggiori operatori una sorta di regolamento generale». informa, infine, l’articolo del Sole.