Relluce (AP): il Progetto Re+, da discarica a laboratorio rigenerativo e artistico

22 Settembre 2023 Ilaria Rebecchi


Nel polo di Relluce ad Ascoli Piceno, il Team di Architetti capitanati dall’Archistar Stefano Boeri ha proposto di trasformare una discarica esistente in un laboratorio aperto e visitabile dove sperimentare e verificare un uso rigenerativo e trasparente dei rifiuti organici e inorganici.

“A questo abbiamo aggiunto – afferma Boeri – un progetto attento di forestazione e una grande superficie fotovoltaica che trasformi la discarica in una comunità energetica in grado di offrire energia rinnovabile a più di 700 famiglie nel territorio”.

Il progetto per la nuova “Relluce” realizzato dallo Studio Boeri si chiama “Progetto Re+” ed è voluto dal sindaco Marco Fioravanti e che Ascoli Servizi Comunali srl ha affidato allo studio Stefano Boeri Architetti.
Boeri ha così potuto proporre una personale e innovativa visione per la riqualificazione dell’impianto di compostaggio del polo, volta a offrire alla cittadinanza un impianto di recupero dei rifiuti funzionale ed inserito nel contesto ambientale, nonché occasione di sviluppo per il territorio.

 

Concepito come grande parco sostenibile del rifiuto, Re+ vanta un sistema territoriale complesso e vi sarà possibile svolgere attività di ricerca e sperimentazione in tema di ciclo dei rifiuti, nel rispetto del contesto territoriale e paesaggistico.
Un rinnovamento ecologico che conta macroaree differenti, unite tra loro dal tema della sperimentazione sostenibile e con l’obiettivo di sensibilizzare alla tutela dell’ambiente l’intera cittadinanza.

Il progetto di Stefano Boeri Architetti per la Fabbrica dei Materiali prevede la riqualificazione dell’intero polo impiantistico di Relluce nel comune di Ascoli Piceno, con la prospettiva di trasformare lo spazio in una “fabbrica del futuro”: un luogo dove ricerca, produzione di energia e riciclaggio si incontrano, generando al contempo un hub per l’arte e la cultura.

Re+: cosa include il progetto

  • un’area per l’impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti e la produzione di combustibile solido secondario;
  • un’area impianto di compostaggio per la produzione di compost e vasi biodegradabili per vivai florovivaistici e un’area impianto biometano per la produzione di metano liquido.
  • Il progetto prevede inoltre la costruzione di un campo di produzione di energia rinnovabile la cui superficie totale è stimata in 12.368 mq, con l’obiettivo di implementare la produzione di energia pulita nell’area e costituire una vera e propria comunità energetica, di cui potrebbero beneficiare i Comuni limitrofi.

Non solo rifiuti: la “Fabbrica dei Materiali” tra arte e natura

  • I territori della vecchia discarica, caratterizzati da una forte antropomorfizzazione del paesaggio, vedono infatti una rinaturalizzazione del territorio – precedentemente impermeabilizzato – per ospitare giardini botanici e spazi per la produzione ed espressione artistica.
  • Un vero e proprio museo a cielo aperto progettato per accogliere, attraverso un progetto di curatela, una selezione di opere permanenti e temporanee.

L’intervento identifica una serie di aree tematiche con funzioni precise unite con lo scopo di sottolineare l’importanza di progettare con circolarità e sostenibilità, in un’ottica di minimo consumo delle risorse e riutilizzo dei materiali.

La “Fabbrica dei Materiali” si sviluppa attorno a un centro di estrazione del biometano, per ridurre al minimo l’impatto visivo della struttura. Un approccio improntato alla sostenibilità viene adottato sulla struttura preesistente che è rivestita da una nuova copertura in legno e, sulle superfici inclinate rivolte a sud, con pannelli fotovoltaici. Insieme al legno le strutture sono trasformate con l’implementazione di un rivestimento in maglia metallica perforata, che rappresenta la superficie ideale per le piante rampicanti e permette alla luce naturale di penetrare riducendo la necessità di illuminazione artificiale e risparmiando energia. La struttura in legno e rete metallica riveste anche l’impianto di compostaggio.
Presente anche una serra didattica progettata come hub per artisti e creativi, e che include zone dedicate a workshop e laboratori e aree comuni.

Con l’obiettivo di rinnovare e armonizzare questa specifica parte di territorio, il progetto trasforma un’area del sito di discarica in un giardino botanico, che è stato pensato per raccogliere e presentare un’ampia selezione di piante e ambienti botanici con l’obiettivo di diventare un simbolo di speranza e rinnovamento, dimostrando il valore degli spazi verdi nel rivitalizzare e trasformare anche i luoghi più complessi. All’interno del parco un giardino labirinto di sentieri e vegetazione, con un’area riservata agli artisti, in cui esporre installazioni generate dal recupero e dal riutilizzo dei rifiuti stessi.

Nel punto più alto del parco è situato l’anfiteatro, luogo per eventi, attività culturali e spettacoli all’aperto. Infine, il bosco della rigenerazione funge da dispositivo per non dimenticare i rischi di un territorio fragile come quello italiano attraverso una rete di sentieri e passerelle fruibili, e che offre ai visitatori un’esperienza immersiva nella foresta, riducendo al minimo la progettualità per lasciare spazio ai ritmi e all’evoluzione della natura.

Un esempio unico nel suo genere, tra produzione, progettazione, recupero e riutilizzo delle risorse, armonizzazione nel contesto, obiettivi di sostenibilità, educazione e condivisione artistica, nonché minimo impatto ambientale.
Il progetto è un esempio di approccio architettonico integrato che dialoga con il contesto moltiplicando le funzioni in esso ospitate e puntando a un minimo consumo di risorse.
Un generatore di cultura ed energia pulita, un vero e proprio ecosistema produttivo.

 

Ilaria Rebecchi

Executive Editor della rivista e del portale Smart Building Italia, lavora come Giornalista e Senior Copywriter specializzata in settori come tecnologia e digitale, creatività e social media.