In Italia l’infrastruttura di ricarica cresce più del mercato delle auto elettriche

3 Novembre 2023 Marco Ventimiglia


Lo Smart Mobility Report 2023 evidenzia i problemi della mobilità sostenibile che a differenza degli altri grandi Paesi europei si evolve con difficoltà

Quando si parla di evoluzione della mobilità sostenibile, le cose da tenere d’occhio sono principalmente due: l’andamento del mercato dei veicoli elettrici e lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica. Ebbene, ponendo l’attenzione su questi due fattori, per l’Europa nel suo complesso si può tranquillamente parlare di una crescita a ritmi sostenuti che prosegue da qualche anno. E l’Italia? Il discorso è purtroppo diverso… Ad evidenziarlo di recente è l’ultima edizione dello Smart Mobility Report curata dall’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano.

Flessione del mercato nel 2022

Quel che succede nel nostro Paese rappresenta sostanzialmente uno sgradito unicum nel panorama delle grandi nazioni europee. Infatti, il rapporto evidenzia come l’anno scorso a fronte di un incremento rilevante delle infrastrutture di ricarica – peraltro in linea con quanto accade nel resto del continente – l’Italia ha invece registrato un freno nelle immatricolazioni di auto elettriche, con un andamento in assoluta controtendenza rispetto al trend delle altre nazioni europee.

In particolare, l’anno scorso nel nostro Paese sono stati immatricolati poco meno di 120mila veicoli elettrici, con un sostanzioso calo del 15% rispetto ai quasi 140mila del 2021. Un risultato per nulla lusinghiero che equivale all’8,8% del totale delle auto che sono state immatricolate nel 2022, anche in questo caso con una flessione rispetto all’anno precedente quando l’incidenza dell’elettrico sull’immatricolato totale era del 9,3%.

L’effetto traino del Superbonus

La situazione cambia, e non di poco, se come detto ci si concentra sull’altro pilastro della mobilità sostenibile, l’infrastruttura di ricarica. Infatti, l’Italia risulta sostanzialmente in linea con l’andamento europeo di crescita, sia per i  charging point ad accesso pubblico che per quelli ad accesso privato. Anzi, per quest’ultimi si può parlare di un autentico boom dovuto soprattutto al traino legato al Superbonus.

Nel dettaglio, lo Smart Mobility Report segnala che a fine 2022 si stima la presenza di quasi 40.000 punti di ricarica ad accesso pubblico installati in Italia. Un’espansione che avviene indipendentemente dal tipo di tecnologia utilizzata dai charging point. Infatti, tenuto conto che l’85% dei punti di ricarica pubblici appartenente alla tipologia normal charge, mentre il restante offre la più performante ricarica fast charge, entrambi crescono in modo considerevole: +41% rispetto al 2021 per i normal charge e +57% per i fast charge.

370mila punti di ricarica ad accesso privato

Numeri da record, come detto, per le installazioni dei punti di ricarica ad accesso privato nel corso del 2022. Si è infatti registrato un incremento di ben il 170% rispetto al 2021, il che ha portato le installazioni complessive nel nostro Paese fino a quota 370.000. Non stupisce, quindi, che dai risultati dell’indagine emerge come la stragrande maggioranza delle ricariche effettuate dai possessori di veicoli elettrici sia di tipo domestico. Circa il 90% dei rispondenti ricaricano a casa con una frequenza superiore alla metà delle ricariche totali effettuate.

 

Marco Ventimiglia

61 anni, dal 1989 giornalista professionista de l'Unità dove ha ricoperto vari ruoli dapprima nella redazione sportiva e poi in quella economica. Esperto di nuove tecnologie, ha realizzato per anni il supplemento Unità Multimedia e curato il Canale Tecnologia su Internet. Negli ultimi anni realizza sul Web articoli sulla transizione energetica, la mobilità elettrica, il rinnovamento del patrimonio immobiliare, oltre che dare conto delle evoluzioni politiche e normative in materia.