Focus – Cosa si intende per Smart Building

24 Febbraio 2020 Ilaria Rebecchi


Volti all’efficienza energetica, indipendenti, tecnologici, che fanno girare l’economia e aiutano il benessere delle persone: ecco come sono gli edifici intelligenti

Si definisce Smart Building una costruzione realizzata in modo da essere capace di gestire al meglio l’energia, fornendo comfort a chi la abita e rendendo, al contempo, questi nuclei di residenti il più possibile consapevoli circa i consumi, come migliorarli e ridurli.
Il mondo dello Smart Building, negli ultimi anni, ha avuto un exploit notevole, complici anche molte priorità a livello internazionale sul tema dell’efficientamento energetico e della sostenibilità a 360°.

Ma l’edificio Smart Building, in realtà, non nasce nel nuovo Millennio: le prime tecnologie connesse ad efficienza e comfort risalgono al 17° secolo con l’Ingegner Cornelis Drebbel, inventore olandese tra i primi promotori dello sviluppo di sistemi di controllo capaci di gestire altri dispositivi. Un termostato, ad esempio, come quello che inventò a mercurio, in grado di mantenere automaticamente uno spazio a temperatura costante. Arriviamo dritti gli anni Ottanta con l’“intelligent building” ad indicare un edificio dotato di sofisticati servizi di telecomunicazioni e servizi di rete dati condivisi ai residenti. Ma risale agli ultimi tre decenni il progresso più corposo del mondo degli edifici Smart Building, grazie all’evoluzione tecnologica, a Internet e a soluzioni hardware e software. Tra protocolli aperti, wireless e Internet of Things, sono sempre maggiori le nuove opportunità.

Secondo lo statunitense Intelligent Building Institute (IBI) e la European Intelligent Building Group (EIBG) la definizione di smart building è quella di edificio “che fornisce un ambiente produttivo e conveniente attraverso l’ottimizzazione dei suoi quattro elementi base (strutture, sistemi, servizi, gestione) e la loro interrelazione”.
La Commissione Europea, inoltre, ha ha parlato di Smart Building come di “un insieme di tecnologie di comunicazione che consentono a diversi oggetti, sensori e funzioni all’interno di un edificio di comunicare e interagire tra loro e anche di essere gestiti, controllati e automatizzati in modo remoto. Nello smart building le tecnologie aiutano a collegare una varietà di sottosistemi che originariamente operavano in modo indipendente. I processi automatizzati consentono il controllo delle operazioni dell’edificio, compresi riscaldamento, ventilazione, condizionamento, illuminazione, sicurezza e altri sistemi”.

Quali priorità?

Lo Smart Building parte dalla possibilità di gestire l’energia in maniera intelligente, nell’ottica di fare efficienza energetica, riducendo quindi l’impatto dell’immobile stesso – calcolando che gli edifici sono responsabili di circa il 40% dei consumi energetici in Europa e States. Il tutto utilizzando materiali e soluzioni così orientate e gestendo e generando, al contempo, energia da fonti energetiche rinnovabili.
Secondo Research for Markets il mercato globale degli edifici intelligenti entro il 2023 passerà da 8,5 miliardi di dollari (2016) a 57,8 miliardi con un tasso annuo di crescita del 31.5%.

Quali vantaggi per lo Smart Building?

Prima di tutto, appunto, l’efficienza energetica: l’Italia ha introdotto per legge l’obbligo di realizzare edifici a energia quasi zero, ovvero gli nZEB (near Zero Energy Building) come richiesto dalla Direttiva 31/2010/UE e dal DL 192/2005. E dal 2021 tutti gli edifici, pubblici e privati, dovranno rispondere a questo criterio. Entro il 2040, inoltre, gli edifici potrebbero essere il 40% più efficienti rispetto a oggi. Gli edifici smart controllano l’energia utilizzata per l’illuminazione, i sistemi HVAC e altri apparecchi perché messi in comunicazione con vetrate intelligenti, per esempio, e sensori di presenza. In questo modo, secondo la Commissione Europea, i consumi si potranno ridurre del 5-6%.

Poi ci sono i vantaggi economici: se l’industria delle costruzioni genera il 9% del PIL europeo e 18 milioni di posti di lavoro, le PMI beneficiano del mercato delle ristrutturazioni, rigenerando edifici e rendendoli efficienti grazie alle nuove tecnologie. Tutto questo sistema innesca potenzialità di business importanti, considerando gli oltre 14 milioni di edifici solo in Italia che sono datati e necessitano di ammodernamento a livello di prestazioni.
Negli Smart Building, secondo la California Energy Commission, si evidenziano risparmi del 19-26% sul riscaldamento/raffrescamento e del 48-67% sull’illuminazione con l’adozione di smart window. E in questo sistema l’Internet of Things gioca un ruolo determinante in termini di interconnessione tra tutti i sistemi: ABI Research stima che nel 2020 il valore derivante dalla tecnologia IoT per gli edifici intelligenti supererà gli 8 miliardi di dollari.

E la salute? Il mondo della tecnologia, in particolare dei sensori, applicati agli Smart Building permette sì di risparmiare energia e consumi, ma anche, conseguentemente, di monitorare le prestazioni di un impianto, tenendolo sempre sotto controllo a livello di sicurezza e intervenendo prontamente in caso di malfunzionamento. Tutto questo impatta positivamente sulla salute e il benessere degli abitanti di questi edifici, dotati di ambienti ottimizzati che riducono problemi di salute grazie a sistemi HVAC che impiegano IoT e cloud computing per il monitoraggio e il funzionamento della qualità dell’aria e sensori wireless che verificano costantemente, ad esempio, i livelli di anidride carbonica e altri inquinanti.

Ilaria Rebecchi

Executive Editor della rivista e del portale Smart Building Italia, lavora come Giornalista e Senior Copywriter specializzata in settori come tecnologia e digitale, creatività e social media.