La pandemia non ferma la crescita dell’auto elettrica

15 Febbraio 2022 Angela


Secondo una recente ricerca, il dato del 2021 indica una crescita del 128,34% delle auto con ricarica (PEV), corrispondente a un incremento annuale di 76.863 mezzi immatricolati

Muoversi in controtendenza, in un anno nel quale gli effetti della pandemia hanno spinto verso il basso buona parte degli indicatori economici e sociali, è già un risultato significativo. Se poi, come nel caso del mercato italiano dell’auto elettrica, il consuntivo del 2021 indica che si è andati oltre il raddoppio rispetto alle cifre dell’anno precedente, è forte la tentazione di spendere commenti entusiastici per una performance del genere. Tentazione, però, alla quale bisogna resistere, sia perché i fenomeni di crescita impetuosa sono tipici dei prodotti che offrono nuove soluzioni tecnologiche, sia perché l’andamento delle vendite dei veicoli elettrici e ibridi è stato influenzato da fattori contingenti, in primis gli incentivi all’acquisto.

Resta il fatto che un aumento a tripla cifra rappresenta comunque un segnale più che confortante da parte di un settore, quello della mobilità elettrica, chiamato a svolgere un ruolo fondamentale nella transizione energetica green che caratterizzerà i prossimi decenni. In particolare, in base alla rilevazione compiuta da MOTUS-E, il dato consolidato dell’intero 2021 indica una crescita del 128,34% delle auto con ricarica (PEV), corrispondente a un incremento annuale di 76.863 mezzi immatricolati. Si tratta di un aumento che corrisponde ad una penetrazione del 9,35% sul mercato totale dell’auto, un risultato più che doppio rispetto al 4,33% registrato nel 2020.

Al riguardo, è bene precisare le caratteristiche di un settore, quello dei veicoli con tecnologia di ricarica, alternativo alle auto tradizionali dotate di un motore termico alimentato a benzina o diesel. Stiamo parlando di un mercato costituito da due tipologie di veicoli: le auto identificate dall’acronimo BEV sono quelle elettriche sospinte unicamente dalla batteria; l’acronimo PHEV sta invece ad indicare i veicoli dotati di sistema ibrido plug-in, ovvero con la batteria che funziona insieme ad un motore termico. Il citato acronimo PEV indica a sua volta il totale delle auto dotate di sistema di ricarica (ovvero la somma di BEV e PHEV).

Tornando al dato consolidato dell’anno scorso, esso assume ancor più valore se raffrontato con l’andamento, pessimo, dell’intero mercato dell’auto in Italia. Infatti, il totale di veicoli immatricolati nel 2021 è stato inferiore al milione e mezzo di unità, fermandosi a 1,46 milioni, il che equivale ad un vero e proprio tracollo rispetto al 2019, nel quale erano state vendute oltre 1,85 milioni di auto, mentre il paragone con il 2020, altro anno pesantemente condizionato dalla pandemia, evidenzia soltanto un lieve recupero con un incremento di 78.401 veicoli immatricolati (+5,7%).

Da un’analisi più dettagliata del segmento di mercato PEV emerge che nel 2021 il consuntivo relativo ai veicoli BEV è stato pari a 67.255 unità vendute, il che significa un raddoppio abbondante rispetto all’anno precedente (+107% rispetto alle 32.500 unità immatricolate nel 2020). Ancor più netto l’incremento percentuale registrato dal settore PHEV, che con i 69.499 veicoli immatricolati l’anno scorso ha segnato una crescita del +153,75%, rispetto alle 27.389 unità del 2020. Il tutto con un andamento equilibrato fra le due componenti del segmento, se è vero che l’anno scorso le immatricolazioni PEV si sono divise praticamente per metà tra BEV (49%) e PHEV (51%).