Le periferie saranno foreste che salveranno le città

29 Novembre 2022 Smart Building Italia


Assodato che è verde l’unico futuro sostenibile, i boschi verticali dei quartieri residenziali invocano un seguito. Secondo gli scienziati di “Etifor” esso consiste in milioni di alberi da impiantare fra i condomini suburbani. Come già si vede a Città del Messico e a Milano, ma anche a Padova

Foreste di periferia, salvezza delle città e di tutti i loro abitanti, tanto più se si tratta di metropoli. Perché si parla, nella migliore delle ipotesi, di foreste grandi, popolose e ossigenanti. Tanto per sottolineare che, quando entra in ballo il futuro del pianeta, termini come inquinamento, desertificazione, riscaldamento globale, alterazioni climatiche o innalzamento degli oceani saranno anche i più cliccati, ma senza per questo essere gli unici.

No, a ben guardare, non siamo ancora obbligati a collegare sempre la parola “news” a qualcosa di catastrofico e potenzialmente irrimediabile in materia di Ambiente. C’è dell’altro, c’è di meglio, e il portale “WOWnature.eu” è stato creato da una squadra di scienziati, comunicatori e professionisti italiani proprio per dimostracelo, ovvero cercare e proporre per ogni problematica soluzioni praticabili e virtuose. Non a caso, le origini di WOWnature risalgono alla fine del 2018, quando la tempesta Vaia, dopo avere cancellato foreste intere del Nordest italiano, dove rade al suolo oltre quattordici milioni di alberi, accende in modo permanente la spia di un allarme che, oltre a segnalare problemi, doveva a quel punto indicare le loro soluzioni.

“In quella nefasta congiuntura, la piattaforma WOWnature nasce come la costola mediatica più ovvia di Etifor, impresa formatasi in seno all’Università di Padova per offrire consulenze relative ai prodotti e ai servizi di cui ci fornisce la Natura” conferma Alessandro Leonardi, che di Etifor è l’amministratore delegato, condividendo l’avventura aziendale con una nutrita squadra di specialisti d’eccellenza in tutto ciò che concerne la gestione del “verde” pubblico e i servizi offerti dalla natura.

Ecco allora che il tema delle foreste urbane viene sviluppato in modo costante e articolato da WOWnature, trattandosi di uno snodo cruciale nel contesto di uno sviluppo sostenibile degli ecosistemi terrestri. “A patto di affrontarlo in modo obbiettivo, suffragato da dati scientifici ed economici, senza abbandonarsi a facili slogan” precisa Leonardi che, a proposito di rinascite verdi ha ben presente il caso della città dove ha sede Etifor, una Padova dove l’attuale amministrazione comunale, guidata dal sindaco Sergio Giordani, ha fondato uno dei punti di forza del suo programma sulla messa a dimora di ventimila nuovi alberi in territorio urbano fra il 2018 e il 2022, con il progetto PadovaO2.

L’esempio di Padova va così ad adornare un portfolio di buone pratiche italiane da evidenziare  anche per il contributo di Milano, dove il “giovane” Parco Nord, nato in una zona periferica, attualmente sfoggia 800 ettari di area verde realizzata al posto di una zona vuota e cementificata. Nulla di così strano in una metropoli che ha avviato il progetto “Forestami”, ovvero tre milioni di alberi da mettere a dimora entro il 2030. E’ un contesto nel quale si segnala anche Parma, il cui progetto di riforestazione urbana “KilometroVerde” contempla aree urbane potentemente vivificate dall’apporto di quasi 46mila fra alberi e arbusti, richiamando esperienze-pilota sperimentate con successo in America Latina. Lo si è visto con i boschetti spartitraffico di Città del Messico e con i “corridoi verdi” inventati lungo le carreggiate di una metropoli inquinata come Medellin, in Colombia.

Quest’ultima è una bella storia che, con la competenza dei settanta scienziati coinvolti, soprattutto botanici, e con i benefici ottenuti dagli oltre ottomila alberi piantati, in grado di far calare anche di tre gradi la temperature nelle zone limitrofe, riporta l’attenzione a Padova e alle equipe impiegate da Etifor. “Solo numeri importanti e significativi danno ragione degli investimenti rilevanti che una pubblica amministrazione è chiamata a fare in tema di riforestazione urbana – chiarisce Alessandro Leonardi – e un esempio è dato in tal senso dal confronto tra un bosco verticale e una foresta periferica, che possiamo chiamare anche foresta peri-urbana”.

“Un bel salto in avanti, il bosco verticale, spettacolare e trainante, rispetto ai condomini precedenti, una soluzione che fa onore a quanti l’hanno progettata e tradotta in realtà – continua l’amministratore delegato di Etifor. – Dopodiché, i grattacieli costellati di arbusti, la cui manutenzione ha costi permanenti ed elevati, costituiscono un importante primo passo, a cui dare un seguito. Il rischio, sennò, è quello di fare del verde edilizio un elemento d’elite, che sortisce l’effetto di attrarre una nicchia di inquilini di alto reddito, a discapito della comunità civica. Quest’ultima viene penalizzata dal conseguente confinamento dei cittadini meno abbienti nei condomini-dormitorio della periferia o nelle aree prive di verde, fenomeno che lingua in inglese è chiamato Green Gentrification”.

“Al contrario – chiarisce Leonardi – i boschi periferici, grazie a larghe estensioni, costi contenuti e quantità degli alberi che li compongono, concorrono al benessere di tutti attraverso effetti da cui è investita l’intera città: diminuzione di CO2, attenuazione del calore estivo soprattutto se si punta ai fusti di latifoglie, miglioramento della mobilità urbana tramite un maggior numero di percorsi ciclo-pedonali”.

Sono battaglie importanti, quelle che riguardano le foreste urbane da piantare ovunque possibile, così come è prezioso il tempo a disposizione per gestirle, non illimitato se si guarda alla triste normalità delle news in arrivo dal pianeta. Ma, se non altro, per quanto riguarda il numero di chi è pronto a fare la sua parte, il momento è propizio. Lo conferma la stessa Etifor, il cui primo corso online di forestazione urbana, organizzato assieme al Politecnico di Milano, e battezzato “Uforest, from grey to green”, ha toccato i 490 iscritti.

Ed è questa con cui chiudere una news non comune, fuori dal coro. Una vera news.