Le rinnovabili si espandono, ma la crisi climatica ancora di più
L’allarme lanciato da REN21 nel suo ultimo report: nel mondo si stanno bruciando combustibili fossili come non mai
“Il mondo sta bruciando più combustibili fossili che mai, le emissioni globali legate al consumo energetico sono in aumento e la domanda di energia sempre crescente non viene pienamente soddisfatta dallo sviluppo delle energie rinnovabili. Ciò sta aggravando la crisi climatica e facendo deragliare la transizione energetica”: non è esattamente quel che si definisce una ventata d’ottimismo, ma di sicuro certe cose è meglio leggerle e sentirle adesso piuttosto che in un futuro nel quale grande parte della superficie terrestre è divenuta ormai invivibile.
Le parole sono state pronunciate da Rana Adib, il direttore esecutivo di REN21, la comunità globale degli attori delle energie rinnovabili che ha da poco rilasciato il report Global Overview of the Renewables 2024. La stessa Adib ha aggiunto ulteriore enfasi nel suo allarme:
“Stiamo perdendo l’opportunità di costruire società resilienti e inclusive sfruttando appieno le opportunità economiche che sono offerte dalle energie rinnovabili. Dobbiamo anche realizzare dei rapidi miglioramenti in termini di efficienza energetica per poter utilizzare al meglio l’energia che consumiamo”.
Un grande 2023 per le rinnovabili
In questo contesto poco incoraggiante c’è però da segnalare un paradosso: dotandosi di un enorme paraocchi, e facendo quindi finta che i combustibili fossili non esistano, l’analisi di REN21 evidenzia il grande anno vissuto dalle fonti rinnovabili. Infatti, nel 2023 l’incremento annuale di capacità dell’energia rinnovabile è stato pari al 36%, per raggiungere circa 473 gigawatt (GW), ovvero un nuovo record per il 22esimo anno consecutivo. A guidare l’ennesima crescita c’è il solare fotovoltaico, che ha rappresentato i tre quarti di tutta la capacità di energia rinnovabile aggiunta l’anno scorso.
Nel report viene spiegato che “nel 2023 l’energia rinnovabile a livello globale ha intrapreso un percorso di ripresa e progresso, a fronte di sfide persistenti e disparità tra tecnologie e regioni”. Disparità che, se vogliamo, sono sintetizzate nel dominio assoluto di un unico Paese. Stiamo parlando della Cina che nel solo 2023 ha aggiunto una quantità di capacità solare equivalente al totale mondiale di nuovo fotovoltaico registrato nel 2022. C’è però da dire, e qui ci togliamo il paraocchi, che il boom di Pechino nel fotovoltaico va collocato nel forte aumento della produzione e del consumo energetico complessivo cinese, purtroppo soddisfatto anche con i combustibili fossili.
L’anno delle rinnovabili nell’UE
Guardando a quanto accaduto nell’Unione Europea, la capacità aggiuntiva di energia solare fotovoltaica è cresciuta dai 41 GW del 2022 fino ai 56 GW dell’anno scorso, mentre l’aggiunta di energia eolica è stata pari a 17 GW nel 2023, in questo caso con un leggero aumento rispetto all’anno precedente. Ma al di là degli incrementi, comunque non trascurabili, registrati dalle rinnovabili nel nostro continente, nel Global Overview of the Renewables 2024 viene sottolineato l’importante lavoro politico svolto dall’Unione Europea per adeguare l’infrastruttura di rete dei Paesi membri alla transizione energetica in atto.
Tornando ai dati globali forniti da REN21, nel 2023 gli investimenti nelle energie rinnovabili sono cresciuti dell’8%, raggiungendo i 622,5 miliardi di dollari rispetto ai 576 miliardi del 2022. Per quanto attiene l’andamento dell’occupazione nel settore delle rinnovabili, è aumentata dell’8% nel 2022 (ultimi dati disponibili), arrivando a un totale di 13,7 milioni di posti di lavoro, ovvero più di un quinto (21%) di tutti i posti di lavoro nel settore energetico mondiale. Viene però segnalato l’emergere di una criticità, perché il numero di lavoratori che ottengono qualifiche pertinenti nel settore delle energie rinnovabili non riesce a tenere il passo con la domanda.