Un 2021 in grande crescita per l’Internet of Things

29 Aprile 2022 Angela


Il report dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano evidenzia una crescita del 22% e sottolinea le grandi opportunità legate al PNRR

Undici anni, tanti ne sono passati da quando il Politecnico di Milano, attraverso i suoi “osservatori.net digital innovation”, ha acceso un faro sull’evoluzione dell’Internet of Things (IoT) nel nostro Paese. Un’iniziativa lungimirante, considerando che allora la quasi totalità degli italiani ignorava del tutto l’esistenza stessa dell’IoT, mentre adesso, seppur lentamente, si fa strada anche nel grande pubblico la consapevolezza che gli oggetti possono sempre più rendersi riconoscibili e acquisire “intelligenza” grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e accedere ad informazioni aggregate da parte di altri.

Più di 100 milioni di connessioni

Il Politecnico ha quindi dato appuntamento ad aprile, con l’evento “Guardare oltre la ripresa: strategie e investimenti per l’Internet of Things”,  per illustrare l’andamento dell’IoT nel 2021. Un anno, come testimonia l’omonimo report elaborato dall’Osservatorio Internet of Things dell’ateneo, che si è contraddistinto per una significativa ripresa dopo lo shock della pandemia nel 2020. Si è infatti assistito a un importante “rimbalzo” del mercato: se nel primo anno di pandemia si era registrata una lieve flessione (-3%), nel 2021 il giro d’affari dell’Internet of Things è arrivato a toccare i 7,3 miliardi di euro con una crescita del 22%, per un totale di 111 milioni di connessioni IoT attive (poco più di 1,8 per abitante).

Numeri confortanti ai quali corrisponde, come sottolinea il report, una tendenza importante. “È cresciuta la consapevolezza da parte di aziende, pubbliche

amministrazioni e consumatori, tutti soggetti sempre più interessati a gestire da remoto asset e dispositivi smart, attivandone servizi e funzionalità avanzate”.

Entrando più nel dettaglio, in Italia la spinta positiva all’Internet of Things arriva principalmente dalle applicazioni che utilizzano tecnologie di comunicazione non cellulari (3,9 miliardi di euro, +30%), mentre quelle che sfruttano la “tradizionale” connettività cellulare crescono a tassi più contenuti (3,4 miliardi di euro, +6%). Ed ancora, a fine 2021 esistevano 37 milioni di connessioni IoT cellulari (+9%) e 74 milioni di connessioni abilitate da altre tecnologie di comunicazione (+25%).

L’espansione dei servizi IoT

Analizzando la crescita dalla prospettiva dei nuovi servizi offerti grazie all’Internet of Things, il report evidenzia come “l’offerta di soluzioni IoT continua a evolvere e risulta sempre più matura, con un numero crescente di aziende in grado di raccogliere grandi quantità di dati dagli oggetti connessi, grazie ai quali è possibile integrare la propria offerta con nuovi servizi di valore”. Una dinamica che l’anno scorso ha prodotto un impatto significativo, con il valore dei servizi IoT che ha raggiunto quota 3 miliardi di euro, vale a dire circa il 40% del mercato complessivo con un +25% rispetto al 2020.

Quanto ai principali ambiti applicativi dell’Internet of Things, la lista è molto lunga a testimonianza dell’enorme potenziale di sviluppo. Il report, infatti, elenca Smart Agriculture, Smart Asset Management, Smart Building, Smart Car, Smart City & Smart Environment, Smart Factory, Smart Health, Smart Home, Smart Lifecycle, Smart Logistics, Smart Metering & Smart Grid, Smart Retail. Insomma, un “terreno” di crescita immenso, da tenere ben presente nel ragionamento sviluppato dall’Osservatorio Internet of Things in tema di PNRR (acronimo del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza).

La spinta attesa dal PNRR

L’Internet of Things è naturalmente un componente “trasversale” e quindi non figura direttamente fra i settori beneficiari degli stanziamenti previsti dal PNRR. Occorre dunque andare a individuare fra i capitoli di spesa esplicitati nel Piano quelli che potranno generare importanti ricadute sull’IoT. Ad esempio la Smart Factory, per la quale il PNRR stanzia ben 14 miliardi di euro di risorse. C’è poi il comparto della Smart City a cui il Piano indirizza 7,6 miliardi di euro di investimenti.

Per quanto riguarda lo Smart Building, nel PNRR vengono indicati interventi per circa 4 miliardi, cifra pressoché analoga a quella stanziata per l’Assisted Living, ovvero le prestazioni rese in assistenza domiciliare. Dunque, tirando le somme, circa trenta miliardi di euro. Un importo cospicuo che, considerata la pervasività dell’Internet of Things, verrà assorbito in parte significativa proprio dall’IoT.