Smart Building Levante Digital edition: buona la seconda…

29 Giugno 2021 Smart Building Italia


INTERVISTA A LUCA BALDIN, EVENT MANAGER DELLA MANIFESTAZIONE BARESE
Si è chiusa venerdì 25 giugno la seconda edizione digitale di Smart Building Levante. Una kermesse on line di 48 ore molto intensa con 100 aziende partecipanti e oltre 500 professionisti iscritti e un programma di workshop che ha coinvolto 28 relatori

Perché una seconda Digital Edition?
La ragione è semplice, una fiera fisica necessita di mesi di preparazione, fino a poche settimane dalla data a suo tempo identificata per lo svolgimento di Smart Building Levante non era ancora chiaro se e quando avrebbero riaperto i quartieri fieristici. Quando il Governo ha indicato nel 15 giugno la data tanto attesa, era ormai troppo tardi per organizzare l’evento a Bari. Per questo, in accordo col nostro partner ACMEI e con le aziende espositrici abbiamo scelto di ricalendarizzarlo a maggio del 2022 e di organizzare subito una seconda digital edition a giugno, con l’obiettivo di ribadire che la fiera c’è e si farà e per offrire un’altra occasione di matching tra le aziende espositrici, che ci stanno aiutando molto in questa “traversata del deserto” e a cui siamo riconoscenti, e il pubblico di professionisti di Smart Building Italia.

Come è stata organizzata questa seconda edizione digitale e quali i temi affrontati?
L’organizzazione ha fatto perno, come di consueto, sulla nostra piattaforma di matching B2B SBI Network, che sta diventando l’ambiente virtuale che ospita tutte le nostre principali attività. Uno strumento innovativo che stiamo raffinando e che costituisce un elemento di innovazione autentica nel campo del marketing e dell’attività commerciale del nostro settore e che costituisce il portato positivo di un anno e mezzo di chiusura degli eventi in presenza.
Per quanto riguarda la formazione professionale che ha punteggiato la due giorni, si è trattato di una vera e propria maratona sul web, studiata attentamente con i colleghi del Comitato Scientifico di Smart Building Italia, che ringrazio, e che ha potuto contare su prestigiose collaborazioni, tra le quali voglio citare quella con Smart Building Alliance, con AIBACS, con l’Associazione Energy Manager e con molti altri. Nel quadro degli eventi virtuali si è anche svolta l’ultima tappa formativa del Roadshow di Anitec-Assinform e di ANCE, che ha puntato l’attenzione sui problemi legati alla gestione degli edifici smart.

C’è un filo rosso che ha legato i diversi eventi?
Certamente sì, direi che il tema che ha attraversato tutti i webinar è stato quello della messa a terra di quanto indicato nel PNRR, ovvero le due fortissime focalizzazioni tecnologiche sulla digitalizzazione e sull’efficientamento energetico. Si tratta di temi trasversali che polarizzeranno l’economia dei prossimi anni e che investono fortemente patrimonio costruito e ambienti urbani.

Come giudica la partecipazione?
La giudico positivamente, fatto salvo il fatto che ormai dobbiamo abituarci all’idea che questi strumenti sono inflazionati e dopo quasi due anni siamo tutti stanchi di stare davanti ai monitor. Avere oltre 500 professionisti iscritti è comunque un ottimo risultato. Rimane il fatto che oggi aziende e professionisti desiderano tornare ad incontrarsi fisicamente e noi stiamo lavorando perché ciò avvenga prima possibile.

Significa che questi nuovi strumenti verranno superati dal new normal?
No, affatto, significa semplicemente che, come ogni strumento, bisogna imparare ad utilizzarlo appropriatamente. Il training forzato a cui siamo stati sottoposti ha portato tutti a condividere conoscenze tecniche che oggi consentono di fare molte cose in modo diverso. Bisogna solo capire quali sono le cose giuste da fare attraverso questi nuovi strumenti e quali da evitare. Personalmente sono convinto che questi strumenti siano utilissimi, ma non per virtualizzare un evento fisico, ma per applicazioni specifiche, come la formazione a distanza e, soprattutto, per costruire community professionali coese e dialoganti on line, in grado di interagire 360 giorni all’anno. A questo stiamo lavorando.

Ci sarà una ricaduta sulle fiere fisiche?
Non c’è alcun dubbio, non si è trattato di una semplice parentesi, se la considerassimo tale avremmo perso una grande occasione. A Milano a novembre e a Bari a maggio del prossimo anno, la fiera fisica verrà supportata da una piattaforma informatica molto evoluta, che migliorerà non solo l’esperienza del visitatore, ma anche il ROI delle aziende partecipanti, incrociando l’intensità dell’esperienza fisica, insostituibile, con un supporto tecnico che consentirà più agevolmente di portare a terra il lavoro svolto prima, durante e dopo la fiera.

Dalla prossima settimana sarà disponibile online il report dell’evento con le presentazioni dei vari relatori.