Codice contratti: per RPT e CNI restano criticità

30 Gennaio 2023 Ilaria Rebecchi


La Rete Professioni Tecniche ha sottoposto le proprie valutazioni in occasione dell’audizione dedicata al nuovo testo del Codice. Condelli (CNI): “Elementi che vanno corretti”

La Rete Professioni Tecniche esprime un giudizio complessivo positivo sul testo del nuovo Codice dei contratti ma sottolinea come alcuni punti lascino assai perplessi i professionisti tecnici italiani. Questa, in sintesi, la posizione espressa dalla delegazione della RPT, guidata dal Coordinatore Armando Zambrano – QUI la video intervista a Zambrano in occasione di Roma Innovation Hub 2022 –, nel corso dell’audizione presso la Commissione Ambiente e Territorio della Camera, nell’ambito dell’esame dello schema di decreto legislativo relativo al codice dei contratti pubblici.

La RPT ha seguito scrupolosamente tutto l’iter di approvazione del testo, avanzando numerose proposte, solo alcune delle quali recepite. Di conseguenza ha inteso sottolineare alcune criticità, sebbene giudichi positivamente lo sforzo verso la semplificazione che il nuovo Codice intende perseguire. La prima grande questione è quella relativa al mancato richiamo all’utilizzo dei parametri per la determinazione degli importi da porre a base di gara per i servizi di architettura e ingegneria. Per la RPT l’uso dei parametri è fondamentale e va applicato tenendo sempre presente il principio dell’equo compenso. Anche per eliminare, una volta per tutte, inaccettabili episodi di gare che prevedono la prestazione gratuita da parte dei professionisti.

Altro punto da correggere è quello relativo ai requisiti di partecipazione. La RPT ha sottolineato come il Paese sia reduce da un periodo di crisi che non ha per niente risparmiato i professionisti che non sempre hanno potuto mantenere i consueti standard di fatturato. Per questo motivo la Rete ha chiesto di allargare i tempi di validità dei curricula professionali. Tra le questioni cardine, poi, c’è quella dell’appalto integrato. Nel precedente codice il ricorso ad esso era stato limitato. Il nuovo testo purtroppo ne consente il ricorso illimitato. In questo modo diventa complicata l’attività di controllo da parte della P.A. con la conseguente scarsa valorizzazione del progetto che perde la sua centralità. Se a ciò si aggiunge la tendenza a trasferire all’interno delle stazioni appaltanti la progettazione, ne deriva un quadro all’interno del quale la progettazione non ha il rilievo che meriterebbe. La RPT ha sottolineato che servono progetti di qualità per realizzare opere pubbliche di qualità. Pertanto ha chiesto di rimettere mano a questa parte del testo per riaffermare la centralità del progetto.

La posizione di CNI

“Gli ingegneri sostengono che il nuovo Codice dei Contratti, sebbene sia condivisibile nei principi ispiratori, contiene alcuni elementi che non funzionano e vanno corretti”. Così Domenico Condelli, Consigliere del Consiglio Nazionale Ingegneri, commenta i contenuti dell’audizione di RPT e CNI presso la Commissione Ambiente e Territorio della Camera nell’ambito dell’esame dello schema di decreto legislativo relativo al codice dei contratti pubblici.
Non è accettabile, ad esempio, il ricorso illimitato all’appalto integrato – aggiunge Condelli -. Questo deve essere limitato alle progettazioni complesse caratterizzate da un alto contenuto tecnologico. In caso contrario verrà persa la centralità del progetto attualmente in capo alle stazioni appaltanti, che perseguono interessi pubblici. In linea col principio dell’equo compenso, inoltre, è necessario il richiamo ai servizi di architettura e ingegneria e, di conseguenza, all’obbligo di utilizzo dei parametri di riferimento per la determinazione degli importi da porre a gara. Bisogna dire, poi, che non è concepibile il subappalto dei servizi tecnici in quanto trattasi di prestazioni intellettuali.
Risulta eccessiva, infine, la richiesta dei requisiti di partecipazione che determina l’esclusione di molti professionisti dalle opere pubbliche. Per chiarire faccio un esempio. Una collega che deve partorire e resta lontana per un anno dalla professione è impossibilitata a partecipare ad un bando in quanto si prende in esame il fatturato dell’ultimo anno. Tutto questo non è accettabile”.

 

Ilaria Rebecchi

Executive Editor della rivista e del portale Smart Building Italia, lavora come Giornalista e Senior Copywriter specializzata in settori come tecnologia e digitale, creatività e social media.