Switch-off televisivo, il governo prende tempo e rinvia le scadenze

30 Luglio 2021 Angela


Dello switch-off  televisivo ci eravamo già occupati poche settimane fa ed eravamo stati facili profeti nel prevedere un gran pasticcio in considerazione dell’approssimarsi della data e il conseguente rischio di ritrovarsi milioni di cittadini con un televisore inutilizzabile in casa.

Gran pasticcio che, nella migliore tradizione italiana, fa rima con rinvio, quello appena deciso dal governo. Lo stesso esecutivo che sta introducendo un secondo Bonus Tv, constatato il sostanziale insuccesso del primo, per cercare di accelerare l’acquisto di televisori compatibili con le nuove tecnologie di trasmissione che subentreranno nel corso dello switch-off. Ma andiamo con ordine…

Innanzitutto, prima di fare il punto sui cambiamenti apportati alla tempistica dello switch-off, ricordiamo la situazione precedente. Il Ministero dello Sviluppo Economico aveva previsto una prima fase, a partire dal primo settembre, con l’abbandono delle attuali trasmissioni in MPEG-2 a beneficio della più performante (e meno ingombrante in termini di banda occupata) codifica MPEG-4, ma rimanendo sempre nell’ambito dello standard DVB-T. Quest’ultimo doveva invece essere abbandonato a beneficio del DVB-T2 alla fine del giugno 2022. Un cambiamento dettato, anche e soprattutto, da motivazioni commerciali, con l’esigenza di liberare frequenze di trasmissione a beneficio dei servizi di telefonia.

L’intervento del governo ha ora spostato in avanti entrambe le date sopra citate. In realtà, il passaggio alla codifica MPEG-4 viene per ora soltanto rinviato, nel senso che, abolita la data del primo settembre, viene posticipata a successivo provvedimento la fissazione del nuovo termine, per ora ufficiosamente indicato non oltre il primo trimestre del 2022. Quanto al successivo passaggio allo standard DVB-T2, viene posticipato “a partire dal 1 gennaio 2023”. Resta però immutata la road map relativa alla cessione delle frequenze agli operatori telefonici, fissata a metà 2022. La conseguenza sarà una drastica riduzione del parco complessivo delle frequenze televisive. Quindi, per forza di cose, occorrerà decidere quali emittenti dovranno vivere e quali morire, non si sa bene con quali criteri…

Per quanto riguarda il Bonus Tv, dedicato all’acquisto di un decoder o un televisore compatibile con le nuove codifiche, il governo ha sostanzialmente preso atto dell’insuccesso della prima versione, 50 euro di valore massimo, riservata ai residenti in Italia con un ISEE inferiore ai 20mila euro. L’esecutivo ha quindi deciso di introdurre un secondo Bonus Tv da 100 euro, cumulabile con il primo fino ad un importo massimo di 130 euro. Valida per tutti, senza quindi la limitazione dell’ISEE, la nuova agevolazione è legata all’acquisto di un nuovo televisore con rottamazione del vecchio apparecchio. Il suo importo è pari al 20% del prezzo di acquisto con un tetto, appunto, di cento euro.