Domotica: tutto sul bonus 2020

2 Novembre 2020 Ilaria Rebecchi


Domotica e sistemi smart home & building automation nel Decreto Rilancio: inclusa una vasta gamma di prodotti IoT.

Edifici Smart tra domotica e sistemi di automation: argomento più che mai attuale soprattutto in chiave di riqualificazione energetica, che, grazie al superbonus previsto dal Decreto Rilancio (DL 34/2010 19 convertito in legge il 17 luglio 2020) arriva al 110% di detrazione delle spese effettuate a partire dal 1° luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021. E tra gli interventi inclusi, anche quelli di domotica, che riguardano da vicino l’internet of things nella percentuale del 65%.

Per ottenere il bonus, è necessario realizzare almeno un intervento trainante per arrivare ad un miglioramento di 2 classi energetiche: tra questi, ad esempio, isolamento termico, impianti di climatizzazione sulle parti comuni, impianti centralizzati a condensazione o a pompa di calore o impianti di micro-cogenerazione.
E tra gli interventi trainati e già previsti dagli ecobonus (50% e 65%) da abbinare ad almeno un trainante, si annoverano la sostituzione di infissi, l’efficientamento energetico, il rifacimento facciate, gli impianti fotovoltaici, i sistemi di accumulo, la messa in stato di sicurezza, stazioni di ricarica per auto elettriche, domotica e sistemi di smart home & building automation.

Questa detrazione fiscale è prevista per interventi di efficienza energetica, antisismica, impianti fotovoltaici e infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici in edifici unifamiliari, condomìni, unità immobiliari indipendenti, prima e seconda casa. Esclusi gli edifici di nuova costruzione, ampliamenti e unità immobiliari residenziali appartenenti alle categorie catastali A1, A8 e A9.

Il Bonus domotica permette di detrarre il 65% delle spese per sistemi smart per la gestione del riscaldamento, ad esempio, o stazioni di ricarica per auto elettriche, sistemi di termoregolazione, comfort e controllo, interventi di isolamento termico delle superfici verticali e orizzontali che interessano l’involucro con un’incidenza superiore al 25 per cento ed interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione che permettono di arrivare a un’efficienza energetica pari alla classe A, possono essere invece detratti fino a un massimo di 30.000 euro, sempre per ogni singola unità abitativa.

Come richiedere il bonus domotica

Diversi sono i sistemi di detrazione tra cui scegliere: dalla detrazione IRPEF/IRES, in 5 rate in 5 anni, valida solo per persone fisiche ed entro i limiti di capienza dell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi, allo sconto in fattura in cui il cliente avrà il 100% di sconto, in fattura, e in cambio cederà il credito fiscale all’impresa che recupererà il 110% dell’importo in 5 anni. Il fornitore può recuperare il contributo, anticipato sotto forma di credito d’imposta, di importo uguale alla detrazione spettante o con successiva ed eventuale cessione di tale credito ad altri soggetti, come le banche. E ancora, la cessione (senza limiti) del credito che può essere disposta in favore di fornitori di beni e servizi necessari alla realizzazione degli interventi, compresi i distributori di materiale elettrico, oppure altri soggetti (persone fisiche, persone giuridiche ed enti), istituti di credito/intermediari finanziari. In sostanza, è possibile offrire al cliente la liquidità per pagare i lavori e si assume il credito fiscale del 110% che potrà recuperare in 5 anni di detrazione.

Bonus domotica: chi può richiederlo?

Persone fisiche, istituti autonomi case popolari (IACP), cooperative di abitazione a proprietà indivisa, onlus e associazioni di volontariato, associazioni e società sportive dilettantistiche. Il bonus domotica è riconosciuto a proprietari di appartamenti, condomini, titolari di reddito d’impresa e professionisti.
Per ottenerlo, servono una dichiarazione di un tecnico abilitato o del direttore dei lavori, che permetta di dimostrare che l’intervento realizzato sia conforme ai requisiti tecnici richiesti; l’attestato di prestazione energetica (APE), finalizzato ad acquisire i dati relativi all’efficienza energetica dell’edificio. La certificazione è prodotta dopo l’esecuzione degli interventi (questo documento non è necessario, oltre che per altri interventi, anche per l’acquisto e per l’installazione di dispositivi multimediali). Infine, la scheda informativa relativa agli interventi realizzati.

Il limite di spesa per gli interventi di isolamento termico è:

  • 50 mila euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari indipendenti all’interno di complessi plurifamiliari;
  • 40 mila euro per ciascuna unità immobiliare per condomini composti da 2 a 8 unità;
  • 30 mila euro per ciascuna unità immobiliare per edifici composti da più di 8 unità.

Per gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale:

  • 30 mila euro per gli edifici unifamiliari o funzionalmente autonomi;
  • 20 mila euro per unità abitativa negli edifici composti da 2 a 8 unità;
  • 5 mila euro per unità abitativa negli edifici con più di 8 unità.

Il limite per i pannelli solari arriva a 48mila euro, e per le stazioni di ricarica per veicoli elettrici, la detrazione è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a euro 3.000 e tra le spese incentivabili ci sono anche i costi iniziali per la richiesta di potenza addizionale fino a un massimo di 7 kW.

Ilaria Rebecchi

Executive Editor della rivista e del portale Smart Building Italia, lavora come Giornalista e Senior Copywriter specializzata in settori come tecnologia e digitale, creatività e social media.