Connettività come bene primario

26 Settembre 2023 Luca Baldin


Pochi giorni fa è stato pubblicato il nuovo “EY Decoding the digital home study” di Ernst&Young, una ricerca condotta su 2500 famiglie italiane nel quadro di un’indagine che a livello globale ne ha coinvolte oltre 20.000 e che analizza l’atteggiamento dei consumatori nei confronti della tecnologia, dei media e delle telecomunicazioni.

Il dato che colpisce di più di questa ricerca è che, malgrado la pressione inflazionistica, gli italiani sembrano poco propensi a risparmiare in tecnologia, ricercando certamente modi per ottimizzare la spesa (per esempio acquistando connettività e contenuti dallo stesso operatore), ma non rinunciando in molti casi a spendere anche un po’ di più a condizione di poter disporre di servizi premium.

Di certo le famiglie italiane si guardano molto di più attorno al momento di scegliere, dimostrandosi un pubblico oramai maturo dal punto di vista tecnologico e imponendo agli attori del mercato un approccio meno fumoso e più concreto.

In tema di connettività le famiglie italiane, quindi, non ne fanno una questione di prezzo se in gioco c’è un servizio migliore, che tuttavia, paradossalmente, non sempre trovano sul mercato. In questo ambito gli elementi chiave a cui guarda l’italiano medio sono la velocità garantita (importante per oltre il 48% degli intervistati), la copertura WIFI anche all’interno delle mura domestiche (tema diventato scottante con abitazioni sempre più coibentate), e infine la trasparenza dei prezzi.

La soddisfazione relativa ai servizi di connettività non è eccelsa, dal momento che quasi il 30% delle famiglie ha avuto problemi di affidabilità e il 36% riscontra prestazioni medie inferiori alle attese. Il grado di interesse per questo servizio, un tempo evanescente, dimostra ormai al di là di ogni ragionevole dubbio che per quanto riguarda la connettività si debba ormai parlare di bene primario, a tutti gli effetti.

Lo streaming continua a rappresentare uno dei traini principali per l’ingresso di nuove tecnologie nelle abitazioni, anche se compare una certa fatica dei consumatori, relativa ad un eccesso di offerta che crea molta confusione.  Molti, infatti, sarebbero disposti a pagare anche di più pur di avere tutta l’offerta su un’unica piattaforma.

Cresce (moltissimo tra le nuove generazioni) l’interesse per le tecnologie della smart home (o per la home and building automation). La percezione media del valore di queste tecnologie cresce, infatti, in modo notevole, molto probabilmente in relazione al fatto che il loro utilizzo è uscito dal limbo in cui si trovava, collegandosi al tema scottante del risparmio energetico, ora diventato una priorità per tutti.

In sintesi, se si dovesse trarre dalla ricerca di Ernst&Young una indicazione di trend, potremmo dire senza dubbio che mediamente gli italiani chiedono un servizio di connettività digitale migliore di quello a cui possono accedere e che dagli operatori chiedono anzitutto serietà, chiarezza e prestazioni, mettendo in secondo piano la questione prezzo.

Inoltre, il trend ad acquistare dallo stesso operatore connettività e servizi è anche un’indicazione preziosa per il mercato, dal momento che i bilanci degli operatori, ridotti all’osso per il crollo dei prezzi della semplice connettività, potrebbero beneficiare di gran lunga da un abbinamento a servizi innovativi e performanti.

Luca Baldin

Project Manager di Pentastudio e della piattaforma di informazione e marketing Smart Building Italia. È event manager della Fiera Smart Building Expo di Milano e Smart Building Levante di Bari. Dirige la rivista Smart Building Italia.